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Scheda informativa

Piano di Tutela delle Acque - PTA 2007

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

Il 13 marzo 2007 il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato il Piano di tutela delle acque (PTA), strumento finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e più in generale alla protezione dell'intero sistema idrico superficiale e sotterraneo piemontese (D.C.R. 117-10731 del 13 marzo 2007)

In attuazione della Direttiva 2000/60/CE "che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque" (Water Framework Directive), nonché della normativa nazionale di cui al decreto legislativo 152/1999, successivamente confluito nel decreto legislativo 152/2006, il PTA costituisce il documento di pianificazione generale contenente gli interventi volti a:

  • prevenire e ridurre l'inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;
  • migliorare lo stato delle acque ed individuare adeguate protezioni di quelle destinate a particolari usi;
  • perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche;
  • mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.

Il PTA è uno strumento dinamico che, sulla base delle risultanze del programma di verifica e dell'andamento dello stato di qualità, consente di aggiornare e adeguare di conseguenza l'insieme delle misure per il raggiungimento degli obiettivi in relazione a ciascuna area idrografica.
Una Relazione biennale della Giunta al Consiglio regionale illustra i provvedimenti adottati, lo stato di attuazione delle misure di tutela e risanamento previste dal Piano e, conseguentemente, il programma di attività per le annualità successive, al fine di consentire all'Organo consiliare di formulare direttive e indirizzi per proseguire l'attività di attuazione del Piano.

Il PTA è costituito dai seguenti documenti:

  • la Relazione generale (A), composta da una relazione illustrativa, che fornisce il quadro descrittivo generale della struttura e dei caratteri del piano, ne espone in modo sintetico i contenuti descritti analiticamente nelle monografie di area, evidenzia le motivazioni delle scelte operate, indica gli strumenti e le modalità di attuazione. Ad essa si aggiungono una serie di carte in scala 1/250.000, ed una relazione di sintesi che ha lo scopo di informare il largo pubblico sui contenuti e gli effetti del piano;
  • le Monografie di area (B) (organizzate per Aree idrografiche, Laghi, Acquifero superficiale, Acquifero profondo) contenenti in forma sintetica le conoscenze acquisite sui bacini idrografici presi a riferimento, le informazioni e i dati necessari per caratterizzare i corpi idrici superficiali e sotterranei del bacino, le criticità emerse e le misure adottate dal piano;
  • le Norme di piano (C), articolate in norme generali, che definiscono ruolo, compiti, efficacia e contenuti generali del piano, e norme di area, che assegnano valenza normativa al programma delle misure previste dal piano e descritte, nel loro dettaglio tecnico, nelle monografie di area;
  • le Tavole di piano (D), che sono parte integrante delle norme e si distinguono dalla cartografia tematica che accompagna la relazione generale e dagli allegati tecnici poiché assumono carattere normativo;
  • gli allegati tecnici (E).

E' attualmente all'esame del Consiglio Regionale la revisione del PTA adottato dalla Giunta nel 2018. Fino all’approvazione del nuovo PTA da parte del Consiglio Regionale resta vigente il Piano approvato nel 2007; sono inoltre immediatamente vigenti le norme di salvaguardia previste nel nuovo PTA.

Elaborati del PTA 2007

A. Relazione generale

A1.Relazione illustrativa e allegati

A2.Cartografia di piano

A3. Relazione di sintesi

B. Monografie

B.1. Aree idrografiche

AI01 Alto Po

AI02 Basso PO e Sottobacino Grana

AI03 Pellice

AI04 Chisone

AI05 Varaita

AI06 Maira

AI07 GranaMellea

AI08 Banna-Tepice

AI09 Chisola

AI10 Sangone

AI11 Dora Riparia

AI12 Stura di Lanzo

AI13 Malone

AI14 Orco

AI15 Dora Baltea e Sottobacino Chiusella

AI16 Alto Sesia

AI17 Basso Sesia

AI18 Cervo e Sottobacino Elvo

AI19 Alto Tanaro

AI20 Basso Tanaro

AI21 Stura di Demonte

AI22 Gesso

AI23 Borbore

AI24 Belbo e Sottobacino Tinella

AI25 Basso Bormida

AI26 Bormida di Millesimo

AI27 Bormida di Spigno

AI28 Orba

AI29 Scrivia

AI30 Agogna

AI31 Curone

AI32 Ticino

AI33 Toce

AI34 Terdoppio Novarese

B.2. Laghi

L1 - Lago Maggiore o Verbano

L2 - Lago Mergozzo

L3 - Lago Orta o Cusio

L4 - Lago Viverone o D’Azeglio

L5 - Lago Candia

L6 - Lago Avigliana o Grande di Avigliana

L7 - Lago Trana o Piccolo di Avigliana

L8 - Lago Sirio

B.3. Macroaree idrogeologiche di riferimento - acquifero superficiale

MS01 - Novarese

MS02 - Pianura Biellese

MS03 - Pianura Vercellese

MS04 - Anfiteatro morenico di Ivrea

MS05 - Pianura Canavese

MS06 - Pianura Torinese

MS07 - Pianura Pinerolese

MS08 - Pianura Cuneese

MS09 - Pianura Cuneese in destra Stura di Demonte

MS10 - Altopiano di Poirino e collineAstigiane

MS11 - Astigiano-Alessandrino occidentale

MS12 - PianuraAlessandrina orientale

MS13 - Pianura Casalese

MS14 - Fondovalle Tanaro

B.4. Macroaree idrogeologiche di riferimento - acquifero profondo

MP1 - Pianura Novarese

MP2 - Biellese-Vercellese-Pianura Torinese settentrionale

MP3 - Pianura Cuneese-Torinese meridionale-Astigiano occidentale

MP4 - Pianura Alessandrina-Astigiano orientale

MP5 - Pianura Casalese-Tortonese

 

B.5. Glossari

 

C. Norme di Piano

C1. Norme di Piano

D. Tavole di Piano

TAVOLA 1 - Unità sistemiche di riferimento delle acque superficiali e corpi idrici superficiali soggetti a obiettivi di qualità ambientale

TAVOLA 2 - Unità sistemiche di riferimento delle acque sotterranee e corpi idrici sotterranei soggetti a obiettivi di qualità ambientale

TAVOLA 3 - Acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci e acque destinate agli sport di acqua viva

TAVOLA 4 - Aree sensibili

TAVOLA 5 - Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola

TAVOLA 6 - Aree vulnerabili da prodotti fitosanitari

TAVOLA 7 - Aree ad elevata protezione

TAVOLA 8 - Zone di protezione delle acque destinate al consumo umano

E. Allegati tecnici

Allegato I - Caratterizzazione dei bacini idrografici

Allegato II - Bilancio delle disponibilità idriche naturali e valutazione dell'incidenza dei prelievi

Allegato III - Analisi dell'impatto esercitato dall'attività' antropica:meccanismi di diffusione e valutazione dei carichi inquinanti

Allegato IV - Definizione e valutazione ambientale strategica di scenari sostenibili in termini di qualita' e relativo piano d'azione

Studio Arpa Piemonte

È possibile prendere visione degli allegati relativi ai rapporti tecnici di seguito riportati presso le sedi di consultazione.

  • C1. Completamento delle conoscenze sugli scarichi idrici

    C101. Approfondimenti sulle sostanze pericolose - C101D02 Rapporto tecnico

  • C2. Sviluppo di indagini finalizzate alla miglior conoscenza dello stato di qualità dei corpi idrici regionali e approfondimenti in aree particolarmente significative

    C201. Caratterizzazione ecosistemica - C201D02 Rapporto tecnico

    C202. Corpi idrici artificiali - predisposizione monitoraggio sperimentale - C202D02 Rapporto tecnico

  • C3. Interpretazioni delle situazioni ambientali riscontrate finalizzate alla predisposizione dei piani di tutela

    C301. Elaborazioni dei dati qualitativi delle acque superficiali - C301D02 Rapporto tecnico

    C302A. Elaborazioni dei dati qualitativi delle acque sotterranee (parte generale) - C302AD02 Rapporto tecnico

    C302B. Elaborazioni dei dati qualitativi delle acque sotterranee - approfondimenti sui prodotti fitosanitari - C302BD02 Rapporto tecnico

Relazione biennale della Giunta al Consiglio regionale, sullo stato di attuazione delle misure di tutela e risanamento previste dal Piano di tutela delle acque

La previsione della clausola valutativa (art. 9 delle Norme del Piano di tutela delle acque) dispone la presentazione, a cadenza biennale, al Consiglio regionale e al Forum per la tutela delle acque di una relazione della Giunta che illustra i provvedimenti adottati, gli esiti della verifica di efficacia degli interventi e il programma di attività per le annualità successive, al fine di consentire all’Organo consiliare di formulare direttive e indirizzi per l’ulteriore attività di competenza della Giunta regionale finalizzata all’attuazione del Piano.
Nel mese di novembre 2010, la Giunta ha trasmesso al Consiglio regionale la prima relazione di verifica dell’attuazione del Piano, strutturata in diversi elaborati (“Relazione generale”, “Schede monografiche per Area Idrografica” e “Relazione di sintesi”), separati ma complementari.
Il Consiglio, inoltre, ha approvato gli indirizzi strategici in materia di risorse idriche regionali in essa contenuti, impegnando la Giunta nel proseguire l'attività orientata alla tutela ed all'uso sostenibile delle acque.

  • Relazione generale: è un testo descrittivo i cui contenuti sono organizzati secondo le prescrizioni della Clausola valutativa di cui all’art. 9 delle Norme del Piano di tutela stesso. Su tale base sono quindi stati individuati 5 capitoli fondamentali in cui l’analisi è condotta a scala regionale (Introduzione, Stato di attuazione del PTA, Verifica dell’efficacia degli interventi, Principali criticità rilevate, Programma di attività per le annualità successive). Inoltre tre allegati tecnici approfondiscono argomenti inerenti lo stato qualitativo delle acque sotterranee, gli indicatori di realizzazione delle misure e lo stato di attuazione di studi e indagini a supporto dell’attuazione del PTA.
  • Schede monografiche per Area Idrografica: ognuna tratta nel dettaglio una delle aree idrografiche già individuate nel Piano di tutela delle acque, riportandone una breve caratterizzazione territoriale e delle principali criticità quali-quantitative, l’evoluzione dello stato di qualità in rapporto agli obiettivi prefissati ed al grado di attuazione delle misure di area, sia per le acque superficiali che per le risorse idriche sotterranee che ricadono nell’ambito territoriale dell’area.
  • Relazione di sintesi: in questo documento, che ha finalità divulgativa, i contenuti più salienti della Relazione generale sono brevemente riportati.
Approfondimenti sulle aree ad elevata protezione

Le Norme del Piano di Tutela delle acque prevedono la tutela degli ecosistemi acquatici di particolare pregio ambientale e naturalistico, in particolare vengono istituite due aree a “elevata protezione”: una situata nel bacino dell’Alto Sesia, a monte del Comune di Varallo e l’altra nel sottobacino del torrente Chiusella, nel tratto compreso tra la sorgente e il Comune di Vidracco.

Questi tratti di corsi d’acqua sono stati ritenuti meritevoli di tutela per il loro elevato grado di naturalità che si è conservato grazie alla scarsa antropizzazione e, in particolare, per l’assenza di prelievi e scarichi significativi.

Per tutelare le componenti naturali degli ecosistemi fluviali e ripariali le Misure di Piano, a seguito delle modifiche apportate con D.C.R. 10 febbraio 2009, n. 238-6375 relativamente alla Monografia di Area AI 16 Alto Sesia e  D.C.R. 24 marzo 2009, n. 247-13730 relativamente alla Monografia di Area AI 15 Dora Baltea, prevedono “il divieto di realizzare opere e interventi incidenti sia sulla quantità, sia sulla qualità delle risorse idriche ricadenti in tale area che possano significativamente alterare l'integrità naturale della continuità fluviale e non siano finalizzate a usi marginali della risorsa volti a soddisfare idroesigenze interne all'area. Sono escluse dal divieto le realizzazioni di opere e interventi previsti da progetti di valenza strategica, riconosciuti tali d’intesa dalla Regione, dalla Provincia (o Città Metropolitana di Torino) e dalla Comunità montana (oggi Unione dei Comuni montani), quelli inerenti progetti che alla data di entrata in vigore del Piano di Tutela hanno ottenuto pronuncia di compatibilità ambientale, nonché i prelievi a scopo idropotabile.”.

Con gli Enti competenti si è condiviso l’approccio metodologico per definire il concetto di “valenza strategica” e gli aspetti tecnici e amministrativi per la sua applicazione nelle istruttorie delle istanze in esame.

Il lavoro ha dato origine al documento dal titolo “Linee Guida per il riconoscimento della valenza strategica di progetti ricadenti in Aree ad elevata protezione. Sintesi metodologica e criteri operativi.” (approvato con D.G.R. n° 26-2159 del 28 settembre 2015)."