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Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia dei Paramyxoviridae). È una delle malattie virali più contagiose e una delle più frequenti cause di malattia (in alcuni casi anche di morte), che colpisce spesso i bambini, come la rosolia, la varicella, la pertosse e la parotite. Dura tra i 10 e i 20 giorni.
In Italia la malattia deve essere obbligatoriamente notificata alle autorità sanitarie.
- Come si trasmette?
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Il morbillo si trasmette solo nell’uomo, per via aerea attraverso le secrezioni di naso, bocca e gola. Il periodo di incubazione è di circa 10 giorni e inizia all’entrata del virus nell’organismo e finisce all’insorgenza della febbre. La contagiosità si protrae fino a 4/5 giorni dopo l’eruzione cutanea. Una volta contratto, il morbillo dà un’immunizzazione teoricamente definitiva, quindi non ci si ammalerà più per l’intera durata della vita.
- Quali sono i sintomi?
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I primi sintomi sono tosse insistente, secrezioni dal naso, congiuntivite con febbre sempre più elevata; successivamente si ha la comparsa di puntini bianchi all’interno della bocca. Dopo 3-4 giorni, appare l’eruzione cutanea caratteristica (esantema) con piccoli punti rosso vivo, prima dietro le orecchie e sul viso, e poi su tutto il resto del corpo. L’eruzione dura da 4 a 7 giorni, l’esantema scompare a cominciare dal collo.
- Quali possono essere le complicanze?
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Le complicanze sono relativamente rare, ma il morbillo è responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Le principali complicanze sono:
- diarrea
- otite (2-8% dei casi)
- polmonite
- convulsioni
- trombocitopenia (drastica riduzione del numero di piastrine con conseguenti emorragie),
- cheratite (che può lasciare danni alla vista)
- encefalite (1 caso su 1000)
- sordità
- ritardo mentale o epilessia nel 40% dei casi
Molto raramente il morbillo può provocare la PESS (panencefalite sclerosante subacuta), una patologia che a distanza di anni può determinare un grave danno cerebrale irreversibile.
Nei Paesi dove è diffusa da tempo la vaccinazione, la PESS è quasi scomparsa. - Come si diagnostica?
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La diagnosi si fa per osservazione clinica con la successiva ricerca (dopo 3 o 4 giorni dall’eruzione) nel sangue degli anticorpi specifici diretti contro il virus del morbillo e con la ricerca del virus nelle urine del malato.
- Come si cura?
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Non esiste una cura specifica. Si possono trattare i sintomi ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per calmare la tosse, gocce per gli occhi. Esiste un rischio di prematurità per i bambini nati da madri che contraggono il morbillo durante la gestazione.
Per tale motivo la prevenzione tramite vaccinazione è fondamentale.
Le caratteristiche della vaccinazione
Il vaccino del morbillo è vivo attenuato cioè indebolito, ma ugualmente in grado di stimolare le difese contro l’infezione. Esiste sotto forma di un vaccino combinato:
- trivalente MPR, contro morbillo-parotite-rosolia
- tetravalente MPRV, contro morbillo-parotite-rosolia-varicella
La vaccinazione MPR o MPRV viene raccomandata a tutti i bambini tra i 12 e 15 mesi di età; la seconda dose è somministrata a 5-6 anni. Per il morbillo la protezione ottenuta dopo la prima dose è intorno al 95% e raggiunge il 99% con la seconda.
Il vaccino trivalente / tetravalente è vantaggioso per tutti:
- per i bambini perché con una sola iniezione si ottiene la protezione da 3/4 malattie
- per la collettività perché riduce la circolazione di tutti i virus in esso contenuti, proteggendo da queste malattie anche le persone non vaccinate, la cosiddetta "immunità di gregge".
La vaccinazione può essere effettuata a qualunque età (2 dosi distanziate di almeno 28 giorni) ed è raccomandata e offerta gratuitamente ad adolescenti e adulti non vaccinati in precedenza e alle donne in età fertile. Chi ha già avuto una o più delle malattie verso cui protegge il vaccino tri-/tetra- valente può vaccinarsi ugualmente senza rischi.
La vaccinazione eseguita entro le 72 ore dall’esposizione ad un caso di malattia può proteggere dal contagio o da forme di malattia grave.
È opportuno rinviare la vaccinazione in caso di:
- malattia acuta con febbre
- recente somministrazione di immunoglobuline, sangue o plasma, ovvero prodotti che possono ostacolare una buona risposta immunitaria al vaccino
- recente somministrazione di un altro vaccino a base di virus vivi
Come per tutti i vaccini vivi attenuati, la vaccinazione non viene effettuata negli individui con deficit immunitario o sotto terapia immunosoppressiva (corticoidi, antineoplastici, antirigetto) ed è controindicata in gravidanza. Dopo la vaccinazione è necessario attendere un mese prima di una eventuale gravidanza.
La vaccinazione contro il morbillo è fortemente raccomandata per tutti e obbligatoria fino ai 16 anni di età ai sensi della Legge 119 del 31 luglio 2017.
Sicurezza del vaccino
Gli effetti collaterali si presentano di solito tra il 5° e il 12° giorno dalla vaccinazione e i più frequenti sono rossore e gonfiore nella sede di somministrazione, che scompaiono rapidamente.
A distanza di 5-14 giorni dalla vaccinazione possono comparire febbre o altri sintomi leggeri come esantema e gonfiore alle parotidi. Molto raramente possono manifestarsi convulsioni collegate alla febbre, in caso di malattia le convulsioni sono molto più frequenti.
Ancor più raro è un calo transitorio delle piastrine (trombocitopenia) nei 2 mesi successivi alla vaccinazione, complicanza dieci volte più frequente dopo malattia naturale.
Era stata fatta l'ipotesi che i vaccini contenenti la componente morbillo potessero causare autismo. Le ricerche scientifiche eseguite per valutare questa ipotesi hanno dimostrato che lo sviluppo dell'autismo non è assolutamente correlato all'uso del vaccino MPR o di qualsiasi altro vaccino.
Il bambino dopo la vaccinazione non è contagioso.