Settimana europea della mobilità (16-22 settembre 2023)

Settimana Europea della mobilità

Muoversi a piedi o in bicicletta migliora la salute, la qualità dell’aria e aiuta a mitigare i cambiamenti climatici.

Il tema dell’edizione 2023 è la riduzione dei consumi energetici, in particolare quelli legati alla mobilità urbana che hanno un impatto rilevante per la collettività in termini non solo ambientali ma anche di salute.
Muoversi a piedi e in bicicletta aiuta a combattere sovrappeso e sedentarietà, che ogni anno, in Europa, causano un milione di morti e sono importanti fattori di rischio per le malattie croniche, che costituiscono l’86% delle cause di morte.

Settimana Europea della mobilità

La mobilità attiva contribuisce a ridurre l’inquinamento atmosferico, responsabile di più di 500.000 morti ogni anno in Europa.
Riorientare la mobilità quotidiana in favore degli spostamenti a piedi e in bici può generare salute in maniera diretta, incrementando l’attività fisica, ma anche in maniera indiretta, inducendo i cittadini a riappropriarsi di spazi pubblici attualmente riservati ai mezzi a motore, con impatti positivi in termini di riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici e gas serra, rumore, traffico e del rischio di incidenti stradali.

Le evidenze raccolte dall’OMS mostrano che gli investimenti in politiche di promozione di una mobilità ciclistica e pedonale possono avere un ruolo cruciale per generare salute, mitigare i cambiamenti climatici e migliorare l’ambiente. Questo è particolarmente rilevante in una regione, come quella europea, in cui quasi due terzi degli adulti e un terzo dei bambini sono sovrappeso.

 

Benefici della mobilità attiva sulla qualità dell’aria e la salute dell’ambiente

La lotta al cambiamento climatico e all’inquinamento atmosferico richiede un drastico taglio delle emissioni atmosferiche, in particolare derivanti dalle auto private, nel più breve tempo possibile, dato che in Europa le emissioni pro capite di anidride carbonica legata al trasporto sono due volte superiori alla media globale. La mobilità attiva risulta essere la modalità di trasporto ideale del primo e dell’ultimo miglio e, combinata con la mobilità intermodale verso il trasporto pubblico, rappresenta un fattore chiave per affrontare le sfide odierne legate al cambiamento climatico. Il 40% delle emissioni di carbonio dai veicoli a motore, ad esempio, deriva da viaggi in macchina effettuati per distanze inferiori a 16 km. Le stime effettuate in alcuni Paesi europei sottolineano che, all’incirca nella metà dei casi, l’automobile viene usata per viaggi inferiori ai 3-5 km, una distanza che potrebbe essere ragionevolmente percorsa in bicicletta. Camminare e andare in bicicletta possono far risparmiare quasi il 5% delle emissioni equivalenti di anidride carbonica (CO2) derivanti dai viaggi in auto.

Mobilità attiva e sicura

Per produrre un vero cambiamento, tuttavia, è necessario che le persone siano poste in condizioni di spostarsi a piedi o in bici in sicurezza. In Europa ogni anno si contano 84.000 decessi per incidenti stradali, tra cui 20.000 pedoni e 3.000 ciclisti, con alcune differenze geografiche che denotano una maggiore attenzione e preparazione di alcuni Paesi nel favorire la mobilità attiva: in Danimarca e Olanda, ad esempio, i pedoni e ciclisti vittime di incidenti sono 5 volte inferiori rispetto a quelli registrati in Italia, malgrado i km percorsi a piedi o in bici siano 3-4 volte superiori. L’attuazione di misure di miglioramento della sicurezza deve seguire un approccio multidisciplinare, che includa l’educazione stradale, una maggiore sicurezza dei veicoli e delle misure di protezione, la regolazione del traffico e la progettazione di infrastrutture adeguate a proteggere pedoni e ciclisti.

Benefici per la salute della mobilità attiva

Camminare mezz’ora o pedalare 20 minuti al giorno riduce il rischio di mortalità di almeno il 10%.

Il pendolarismo attivo si associa a una riduzione del 10% del rischio cardiovascolare e a una riduzione del 30% del rischio di diabete di tipo II.

La mortalità per cause tumorali, tra i pendolari che usano la bici, è del 30% inferiore rispetto alla popolazione generale.

A qualsiasi età, svolgere attività fisica con regolarità contribuisce a mantenere e migliorare il benessere psicofisico, a ridurre i sintomi di ansia, stress, depressione e solitudine, perché può essere svolta in compagnia, migliora il sonno, aiuta a smettere di fumare. Contribuisce inoltre alla riduzione della pressione arteriosa e al controllo del livello di glicemia e colesterolo nel sangue, a prevenire malattie metaboliche, cardiovascolari e neoplastiche e artrosi e a ridurre il tessuto adiposo in eccesso perché facilita il raggiungimento del bilancio energetico. Comporta benefici evidenti anche per l’apparato muscolo-scheletrico e riduce il rischio di cadute nella popolazione anziana. Migliora inoltre la qualità della vita delle persone affette da patologie croniche non trasmissibili.

Livelli consigliati di attività fisica e benefici per la salute

Gli adulti dovrebbero fare durante la settimana almeno 150-300 minuti di attività fisica aerobica ad intensità moderata, o almeno 75-150 minuti di attività fisica aerobica ad intensità vigorosa o una combinazione equivalente di intensità moderata e vigorosa, per ottenere evidenti benefici per la salute.

Esempi di attività fisica per livello di intensità (mod. da Circulation 2001; 104:1694-1740 e Circulation 2007; 116:1081-1093)

LIEVE
Suonare il pianoforte
Camminare (passo normale fino a 3 km/h)
Giocare a golf
Giocare a pallavolo (non competitivo)

MODERATA
Camminare (da 4 a 6 km/h)
Attività domestiche
Andare in bicicletta (tranquilli)
Esercizi calistenici (senza pesi)
Fare giardinaggio
Nuotare
Andare in bicicletta (velocità moderata)
Ballare (ballo da sala, aerobica, balletto)

VIGOROSA
Camminare in salita
Jogging (8 km/h)
Giocare a basket
Nuotare
Correre (11 km/h)
Saltare la corda
Squash

Fonti: ISS, 2022; WHO Guidelines on physical activity and sedentary behaviour, 2020.
Ministero della Salute, Linee di indirizzo sull'attività fisica. Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce d’età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie, novembre 2021.
WHO Regional Office for Europe. Walking and cycling: latest evidence to support policy-making and practice, 2022. https://www.who.int/europe/news/item/07-06-2022-cycling-and-walking-can-help-reduce-physical-inactivity-and-air-pollution--save-lives-and-mitigate-climate-change u.a. 3/8/2023.

Per approfondire
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/cardiologia/bici-quanti-benefici 
https://www.repubblica.it/salute/2023/06/03/news/sport_bicicletta_esercizio_fisico-402667890/ 
https://www.focus.it/scienza/salute/10-buone-ragioni-per-andare-di-piu-in-bicicletta 
https://www.cicloturismo.it/bicicletta-e-salute-polmonare-evidenze-scientifiche-dei-benefici/ 

Le politiche di Regione Piemonte

La Regione Piemonte, in coerenza con le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità rivolte ai decisori, promuove politiche capaci di favorire la transizione verso una mobilità attiva si possono riassumere nelle seguenti:

  • finanziamenti rivolti alle amministrazioni locali per la riprogettazione degli spazi urbani e la creazione di nuove aree verdi, parchi e percorsi urbani accattivanti e piacevoli da percorrere a piedi o in bici, sovvertendo l’attuale paradigma per cui gli spazi urbani sono progettati prioritariamente per le esigenze degli spostamenti in auto. Occorre infatti invertire l’ordine gerarchico attribuendo un ruolo predominante a pedoni e ciclisti pianificando la distribuzione degli spazi cittadini in modo tale che le necessità quotidiane legate al lavoro, all’istruzione, all’assistenza sanitaria, l’approvvigionamento di beni e servizi, le attività ricreative ecc. si possano soddisfare utilizzando la mobilità attiva e il trasporto pubblico. Queste modalità di trasporto dovrebbero diventare più veloci e convenienti rispetto agli spostamenti su auto private;
  • disponibilità di infrastrutture dedicate, sicure e possibilmente lontane da assi viari altamente trafficati, soprattutto laddove le strade siano percorse da mezzi pesanti o da veicoli che raggiungano velocità superiori a 30 km/h;

  • diffusione di una cultura che favorisca scelte di mobilità attiva attraverso i percorsi formativi offerti ai mobility manager, figura professionale con funzione di supporto continuativo alle attività di decisione, pianificazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile; il mobility manager promuove l’adozione e l’aggiornamento del “Piano degli spostamenti casa-lavoro o casa-studio” e la realizzazione di interventi di organizzazione e gestione della domanda di mobilità delle persone. Grazie alla Piattaforma digitale regionale EMMA, i mobility manager aziendali o scolastici sono in grado di digitalizzare e sistematizzare le attività di raccolta dati sulla domanda di mobilità dei propri dipendenti o studenti valutando vantaggi sia per i dipendenti/studenti, in termini di tempi di spostamento, costi e comfort di trasporto, sia per l’impresa o la pubblica amministrazione o scuola che lo adotta, in termini economici e di produttività, nonché per la collettività, in termini ambientali, sociali, sanitari ed economici. Regione Piemonte ha dato avvio alla Rete regionale con la finalità di mettere a disposizione l’Anagrafica unica regionale, informazioni e percorsi di formazione, la piattaforma EMMA e relativa assistenza e consulenza, il monitoraggio delle misure realizzate e la condivisione delle iniziative. Dovrebbe essere favorita l'installazione di strutture che possono avere un ruolo facilitante per chi sceglie di adottare una mobilità attiva: spogliatoi e docce sul posto di lavoro, parcheggi e stalli dedicati alle biciclette anche in prossimità di fermate del trasporto pubblico dove sia possibile anche caricare la bici sul mezzo;

  • coinvolgimento delle scuole in progetti finalizzati alla creazione di percorsi sicuri raggiungibili a piedi o in bici in sicurezza. Questo ha un ruolo educativo rispetto all’importanza dell’attività fisica e agli impatti ambientali del traffico;
  • pianificazione più efficiente dell’assetto urbanistico e del trasporto pubblico per ridurre la dipendenza dall’auto attraverso un miglior uso del territorio. Un esempio è l’approvazione del Piano di mobilità ciclistica regionale che interviene sulle infrastrutture e il parco mezzi ma anche sui  comportamenti, la cultura di mobilità, promuove un maggiore coordinamento dell’azione locale e individua le proprie strategie e azioni facendo riferimento a tre dimensioni principali: infrastrutture, per rendere la bicicletta la scelta più conveniente per spostarsi; cultura, per favorire un cambio di comportamenti e abitudini; governance, per facilitare i processi decisionali e uniformare gli interventi.
Iniziative sul territorio regionale

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