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Scheda informativa

La Direttiva Nitrati in Piemonte

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Terzo settore

La Direttiva Nitrati stabilisce le modalità per la designazione delle Zone Vulnerabili dai Nitrati di origine agricola (ZVN) e il relativo programma di azione.

La direttiva europea 91/676/CEE (detta "Direttiva Nitrati") definisce i criteri e i vincoli a cui attenersi nella gestione della fertilizzazione organica:

  • la designazione di "Zone Vulnerabili ai Nitrati di origine agricola" (ZVN), nelle quali la qualità delle acque è compromessa (o è a rischio di diventarlo se non si interviene in modo tempestivo) a causa della presenza di pressioni di tipo agricolo. Il grado di compromissione della risorsa idrica viene valutato sulla base del tenore di nitrati (nelle acque sotterranee, superiore a 50 mg/L);

  • in queste aree, la regolamentazione dell'utilizzazione agronomica delle matrici organiche a scopo fertilizzante tramite la definizione di "Programmi d'Azione" che stabiliscono gli opportuni criteri e vincoli. Il vincolo più rilevante per l'attività agricola è l'imposizione di un limite massimo annuo all'apporto di azoto di origine zootecnica, pari a 170 kg per ettaro.

 

Le Zone Vulnerabili dai Nitrati di origine agricola (ZVN)

Nel 2002 con il regolamento regionale 9/R sono stati designati i territori sovrastanti i corpi idrici sotterranei compromessi, cioè i corpi idrici del sistema acquifero superficiale che nel biennio 2000-2001 risultavano avere una concentrazione media di nitrati uguale o superiore a 50 mg/L e, cautelativamente, anche i territori sovrastanti gli acquiferi che risultavano avere una concentrazione media di nitrati uguale o superiore a 40 mg /L. Sono stati così designati circa 220.000 ha, nelle province di Torino, Cuneo, Biella, Alessandria ed Asti.

Nel 2006 con il Piano di Tutela delle Acque sono stati designati i territori ricadenti all'interno delle fasce esondabili A e B dei corsi d'acqua, definite dal Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI), con l’obiettivo di prevenire eventuali fenomeni di ruscellamento e contenere il trasporto di inquinanti, tra cui anche l'azoto. Sono stati così designati ulteriori 54.000 ha, ricadenti in tutte le Province piemontesi.

Nel 2007 con il regolamento regionale 12/R sono stati designati ulteriori 128.000 ha, nelle province di Torino, Cuneo, Biella, Alessandria, Novara e Vercelli, classificate come potenzialmente vulnerabili ai nitrati di origine agricola. Tale vulnerabilità è stata valutata, in collaborazione con IPLA e l’Università di Torino, sulla base di più parametri agro-ambientali:

  • la vulnerabilità intrinseca dell'acquifero superficiale,

  • la capacità protettiva dei suoli,

  • il valore del surplus azotato (inteso come la differenza tra l'azoto apportato in campo, sia di origine minerale sia di origine zootecnica, e l'azoto asportato dalle colture, elaborato a scala di area agronomicamente omogenea).

Tra il 2019 e il 2020 con l'aggiornamento del regolamento reg. 12/R sono stati designati ulteriori 16.000 ha nelle province di Asti, Biella, Cuneo e Torino. La designazione ha risposto all'addebito sollevato nei confronti del Piemonte dalla Procedura d'Infrazione UE 2018/2249, relativo ad alcuni punti di monitoraggio delle acque non conformi.

Nel 2023, con D.G.R. n. 27-7198 del 12 luglio 2023 , è stato recepito l’aggiornamento delle basi dati territoriali, relativamente alle riperimetrazioni intervenute fino al 30 settembre 2022 delle Fasce A e B del Piano Assetto Idrogeologico (PAI) dei fiumi piemontesi, con riferimento alla loro nuova designazione come ZVN. Il suddetto aggiornamento ha incrementato la designazione dei territori a tutela dei corpi idrici superficiali: attualmente le ZVN all’interno delle fasce fluviali A e B del PAI interessano più di 62.000 ettari.

Su queste nuove ZVN si applica, a decorrere dal 20/07/2023, il programma d’azione di cui al Regolamento regionale 29 ottobre 2007, n°10/R; entro due anni devono essere realizzati eventuali adeguamenti strutturali.

Attualmente, in Piemonte risultano designati circa 426.000 ha, pari al 47 % della superficie agricola utilizzata (SAU) regionale. Simili proporzioni tra aree designate e territori agricoli si riscontrano nelle altre regioni del bacino padano-veneto.

In Anagrafe agricola sono consultabili le informazioni di dettaglio per i singoli terreni agricoli, sul Geoportale Piemonte è invece consultabile la cartografia generale, di cui si possono anche scaricare gli shapefile.

La pratica della fertilizzazione dei terreni agricoli condotta con matrici organiche (effluenti zootecnici, digestati, acque reflue agro-alimentari) è normata da specifica regolamentazione comunitaria, nazionale e regionale attraverso il regolamento 10/R/2007, con l’obiettivo di tutelare le acque dall'inquinamento dai nitrati di origine agricola. Consulta criteri e vincoli nell'apposita scheda

 

Misure di governance - Protocollo d'intesa nitrati

Il 26 settembre 2018 è stato sottoscritto il protocollo d’intesa (approvato con DGR n. 54-7315 del 30.07.2018) per attuare in modo coordinato e sinergico azioni di formazione tecnica, informazione e divulgazione delle migliori pratiche agronomiche di concimazione; queste attività concorrono a rendere più efficiente l’utilizzo degli effluenti zootecnici, del digestato e dei fertilizzanti di sintesi, riducendone il rischio di perdita nell’ambiente e contribuendo così anche al miglioramento della qualità ambientale delle acque, come previsto dal Piano di Gestione del fiume Po e dalla Direttiva Nitrati, alla riduzione dei costi colturali in agricoltura e alla mitigazione delle perdite di ammoniaca nell'aria, rafforzando anche gli effetti ambientali del Programma di Sviluppo Rurale.

La sottoscrizione del protocollo d’intesa è tra gli interventi di governance previsti sul territorio regionale dal Piano di Tutela delle Acque, in fase di revisione.

Il protocollo è stato sottoscritto dai seguenti soggetti: Regione Piemonte (Assessorati all’Ambiente e all’Agricoltura), Autorità di Bacino del Fiume Po, ARPA Piemonte, ARPEA - Agenzia Regionale Piemontese per le Erogazioni in Agricoltura, Università degli Studi di Torino, Federazione Interregionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali del Piemonte e Valle d’Aosta, Federazione Regionale Coltivatori Diretti del Piemonte, Confederazione Italiana Agricoltori del Piemonte, Confagricoltura del Piemonte, Associazione Regionale Allevatori del Piemonte, Consorzio Monviso Agroenergia, Consorzio Italiano Biogas, Federchimica-Assofertilizzanti.