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Scheda informativa

Ruoli e attori forestali

Rivolto a
Cittadini
Imprese e liberi professionisti

In Piemonte più soggetti hanno un ruolo decisionale od operativo e collaborano per la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale. Tra questi la Regione Piemonte, gli Sportelli forestali, i proprietari e l’associazionismo forestale, le imprese forestali, i professionisti agronomi e forestali, gli enti di gestione delle aree protette, i carabinieri forestali, altri organi di vigilanza e le agenzie formative.

Regione Piemonte

Competenti in materia forestale sono il Settore Foreste e i Settori Tecnici della Direzione Opere pubbliche, Difesa del suolo, Montagna, Foreste, Protezione civile, Trasporti e Logistica.

Il Settore Foreste è incaricato delle attività di legislazione (legge e regolamenti attuativi) e programmazione in campo forestale, del coordinamento delle attività di pianificazione, gestione, sviluppo economico, ricerca, comunicazione e formazione professionale. In particolare coordina l'attuazione delle misure forestali previste dal Programma di Sviluppo Rurale, coordina la normativa forestale e sul vincolo idrogeologico.

La Direzione regionale si avvale anche dell'assistenza tecnico-scientifica dell'Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente (IPLA S.p.A), società in house, per l'applicazione e il coordinamento della pianificazione forestale; l'attuazione del P.S.R.; l'informazione e la formazione; l'aggiornamento dei dati del sistema informativo forestale.

Sportelli forestali

Si tratta di una rete di 60 uffici, localizzati presso sedi della Regione, di Comunità Montane e di Enti Parco, dove è possibile informarsi sulla normativa in materia forestale ed accedere ai servizi predisposti dalla Regione. In particolare gli sportelli forniscono informazioni relative alle norme e alle procedure per eseguire gli interventi selvicolturali; trasmettono le istanze per i tagli boschivi e per l'iscrizione all'Albo delle imprese forestali agli uffici forestali regionali competenti per la verifica e l'eventuale autorizzazione.

Proprietari e associazionismo forestale

La proprietà forestale piemontese si presenta estremamente frammentata. Circa il 70% dei boschi piemontesi sono di proprietà privata: le dimensione di tali proprietà sono significative unicamente sul 3% della superficie considerata, mentre la restante parte è costituita da una moltidudine di particelle forestali riconducibili a vari soggetti privati, spesso non facilmente reperibili. La situazione appare invece ben diversa se si considerano anche le proprietà pubbliche, che occupano oltre 240.000 ettari. Tali superfici infatti, almeno in parte sono oggetto di pianificazione forestale di dettaglio (Piani Forestali Aziendali) permettendo così agli enti proprietari di programmare e attuare agevolmente la vendita dei lotti boschivi previsti dai piani forestali.

L'associazionismo forestale rappresenta una realtà consolidata in Piemonte, come riconosciuto dall'art. 18 della Legge forestale; consorzi ed associazioni, infatti, raggruppano proprietari pubblici e privati per la gestione tecnica unitaria delle superfici forestali, realizzando una gestione multifunzionale sostenibile del bosco e facilitando la creazione di filiere locali bosco-legno grazie alla possibilità di adesione alle forme associative di imprese forestali e di prima trasformazione. Si tratta pertanto di realtà imprenditoriali silvo-ambientali stabili, che gestiscono ampie superfici sviluppando strategie di impresa di lungo periodo.
In Piemonte si contano circa 35 Consorzi ed associazioni forestali che gestiscono oltre 15.000 ettari di superficie boscata. La forma associativa più diffusa è quella del "Consorzio forestale", che costituisce un istituto normativo ormai "storico" (le prime norme risalgono agli anni '20) della legislazione forestale nazionale, che definisce i requisiti minimi necessari per la costituzione del consorzio, gli organi societari e le finalità da perseguire. Negli ultimi quindici anni si sono costituite le associazioni forestali, che perseguono finalità del tutto simili, ma all'interno di un contesto normativo più flessibile. Le misure forestali dei P.S.R. considerano equivalenti le due tipologie.

Imprese forestali

Le imprese forestali sono quegli operatori economici che svolgono lavori, opere e servizi in ambito forestale. L'ambito di lavoro delle imprese forestali è estremamente ampio e comprende, oltre a tutta la gamma delle utilizzazioni forestali (tagli di utilizzazione, miglioramenti forestali e cure colturali, ripuliture, sfolli e diradamenti), anche le opere di sistemazione idraulica mediante tecniche di ingegneria naturalistica, la realizzazione e la manutenzione della viabilità forestale, la vivaistica forestale e l'arboricoltura da legno, nonché la gestione del verde arboreo (non in ambito urbano) e la difesa fitosanitaria.

A partire dal 1° Ottobre 2010, la Regione ha creato l'Albo delle imprese forestali del Piemonte per qualificare e tutelare la professionalità degli imprenditori e degli operatori forestali. L'iscrizione all'Albo richiede il possesso di alcuni requisiti tecnici, formativi ed amministrativi, determinando tuttavia il vantaggio di essere riconosciuti quali operatori qualificati per determinate tipologie di intervento forestale (specialmente su proprietà pubblica o su fondi privati beneficiari di aiuti pubblici). Le imprese forestali iscritte all'Albo sono inoltre abilitate alla trasmissione diretta delle comunicazioni ed istanze di taglio, interfacciandosi direttamente (per via telematica) con gli uffici forestali regionali competenti.

Professionisti Agronomi e Forestali

I ruoli del tecnico agronomo/forestale nell'ambito delle attività sancite da Legge e Regolamento forestale sono i seguenti:

può trasmettere le segnalazioni di taglio per conto dei proprietari e/o delle imprese; redige la relazione tecnica necessaria per interventi selvicolturali per superfici d'intervento comprese tra 5 e 10 ha ed il progetto di taglio per superfici maggiori di 10 ha e, in ogni caso, in interventi di maturità su proprietà pubbliche; esegue l'operazione di martellata nei casi previsti dal Regolamento (ad esempio tagli di maturità in fustaia più ampi di 5.000 m2) che, con l'art. 10, istituisce il "Registro regionale dei martelli forestali" in cui sono censiti tutti i sigilli in uso nel territorio; è l'unico soggetto abilitato a firmare la dichiarazione di "regolare esecuzione" nel caso di interventi con relazione tecnica o progetto, entro 60 giorni da fine lavori.

Enti di Gestione delle Aree Protette

Circa il 15% della superficie forestale regionale ricade all'interno del territorio di Parchi o di siti della Rete Natura 2000, formando la maggior parte del patrimonio forestale regionale a destinazione naturalistica. Si tratta di superfici forestali con norme di gestione più articolate per rispondere adeguatamente ai prevalenti obiettivi di conservazione della natura propri dei Siti Natura 2000 e degli altri istituti di protezione della natura.

La gestione di tali superfici è affidata agli Enti Parco Nazionali (parte piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso e Parco della Valgrande), ai 14 Enti Parco regionali (che hanno competenza sulle 94 aree protette regionali e sui Siti Natura 2000 in essi ricompresi) e, per un ridotto numero di Siti della rete Natura 2000, alle Province alle Comunità Montane o ai Comuni nel cui territorio i siti sono inclusi. Nel caso dei siti Natura 2000 per i quali non è ancora stato individuato un soggetto gestore, la competenza è assunta dal Settore Aree Naturali Protette della Regione Piemonte, che può redigere prescrizioni o prevedere la necessità della procedura di Valutazione di Incidenza per gli interventi forestali.
Alcuni dei 14 Enti Parco regionali svolgono anche la funzione di Sportello Forestale, semplificando le procedure amministrative per i soggetti che intendono svolgere lavori in bosco.

Carabinieri forestali

Con decreto legislativo 177 del 2016 recante “Disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato”, è stato istituito il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari, dal quale dipendono reparti dedicati all’espletamento di compiti particolari e di elevata specializzazione in materia di tutela dell’ambiente, del territorio e delle acque, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, a sostegno o con il supporto dell’organizzazione territoriale (le specifiche funzioni sono state attribuite all’Arma dei Carabinieri dall’art. 7).

Agenzie formative

Erogano su tutto il territorio regionale corsi di formazione professionale in campo forestale ed ambientale agli operatori piemontesi del comparto. Questi corsi, completamente gratuiti grazie al finanziamento della misure dedicate alla formazione del P.S.R., sono svolti prevalentemente in bosco e consentono, oltre ad incrementare le competenze e la sicurezza, di acquisire i requisiti professionali per l'iscrizione all'Albo delle imprese e per l'esecuzione di determinati interventi selvicolturali (requisito con decorrenza 1.6.2015).