Mercato volontario dei crediti di carbonio e valorizzazione dei servizi ecosistemici in ambito non forestale

Data notizia

Con la D.G.R. 18 Febbraio 2022, n. 24-4672 si concretizzano le disposizioni, in attuazione della D.G.R. 24-4638 del 6 febbraio 2017, per lo sviluppo del mercato volontario dei crediti di carbonio e la valorizzazione dei servizi ecosistemici in ambito non forestale della Regione Piemonte.

La possibilità di valutare i servizi ecosistemici costituisce un efficace strumento per il contrasto ai cambiamenti climatici, all’inquinamento atmosferico e per il miglioramento della qualità dell’aria, della salute pubblica e della qualità della vita.
Il documento fornisce gli indirizzi di riferimento per sviluppare il mercato volontario dei crediti di carbonio, quantificare, e certificare le valutazioni inerenti i servizi ecosistemici in ambito non forestale (urbano e rurale) in Piemonte secondo i criteri dello sviluppo sostenibile.
Gli indirizzi forniti nel documento hanno come ambito di applicazione tutte le aree escluse dalla definizione di bosco ai sensi dell’art. 5 del D.lgs 34/2018 e si riferiscono ai servizi ecosistemici di regolazione che contribuiscono alla mitigazione climatica con lo stoccaggio di carbonio (CO2) e al mantenimento della qualità dell’aria con la rimozione degli inquinanti atmosferici.

 

Criteri per la redazione dei progetti mirati al sequestro di gas climalteranti ed al miglioramento della qualità dell’aria in aree non forestali

È possibile identificare due tipologie di progetto che possono generare crediti di CO2 e assorbire inquinanti:

  1. progetti di forestazione in ambito non forestale;
  2. progetti di miglioramento della gestione del verde esistente.

In entrambe le tipologie progettuali sono possibili diverse valutazioni con un livello crescente di complessità:

  1. Valutazioni/stime degli assorbimenti derivanti dai servizi ecosistemici considerati (sequestro CO2 e rimozione inquinanti atmosferici) connessi al verde (par. 3.1 del documento).
  2. Certificazione mediante standard (es.UNI/ISO) delle valutazioni/stime degli assorbimenti derivanti dai servizi ecosistemici di cui al punto precedente eventualmente integrati da misure e campionamenti in situ, ma solo per il sequestro di CO2 (par.3.2 del documento).
  3. Quantificazione dei crediti carbonio tramite l’utilizzo delle certificazioni e delle valutazioni/stime di cui ai punti precedenti (par.3.3 del documento).

Il sequestro di CO2 atmosferica e, più in generale, la rimozione degli inquinanti atmosferici, da parte degli alberi in ambiente non forestale (urbano e rurale), è legato al loro accrescimento ed alla loro mortalità. Questi due processi sono a loro volta dipendenti dalla specie, dall’età e dalle caratteristiche strutturali del verde.

Pertanto, la corretta progettazione del verde non forestale (urbano e rurale) per massimizzare la fissazione di CO2 e l’assorbimento di altri inquinanti dovrà tener conto di:

  1. considerare prioritariamente la necessità di garantire l'attecchimento delle piante in funzione delle caratteristiche climatiche della stazione vegetazionale del sito d'intervento, delle caratteristiche di resistenza ai patogeni nonché garantire il rispetto dei principi di conservazione della biodiversità coerentemente con le indicazioni contenute nella D.G.R. 27 maggio 2019, n. 24-9076;
  2. selezionare accuratamente le specie in funzione delle loro risposte sia ecofisiologiche che nei confronti degli inquinanti e sostituire immediatamente gli esemplari morti;
  3. garantire agli alberi messi a dimora un ambiente ottimale per l’accrescimento (per es. sufficiente spazio per lo sviluppo della chioma e delle radici);
  4. creare diverse condizioni di accrescimento con alberi appartenenti a specie diverse ed aventi diversa età;
  5. raggruppare piante di specie diverse ma con uguali esigenze di gestione (irrigazione, potature, fertilizzazioni, ecc.);
  6. considerare le specifiche indicazioni contenute del DM n.63 del 10 marzo 2020 - Servizio di gestione del verde pubblico e fornitura prodotti per la cura del verde: punti 8, 9 e 10, relativi alla gestione dei residui organici (potature) e scheda B relativamente ai livelli 1 e 3 del censimento del verde pubblico;
  7. ridurre le emissioni legate alla messa a dimora e alla manutenzione.

In particolare per una corretta progettazione delle nuove aree forestate e per la loro conseguente manutenzione dovranno tenersi in considerazioni le seguenti norme e contributi:

  • Legge 14 gennaio 2013, n. 10 «Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani»
  • DM n.63 del 10 marzo 2020 - Servizio di gestione del verde pubblico e fornitura prodotti per la cura del verde
  • Decreto interministeriale 22 gennaio 2014 - Piano di Azione Nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN)
  • Linee guida per la gestione del verde Urbano – MATTM, Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, 2017
  • «Strategia nazionale del verde urbano» – MATTM, Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, 2018
  • «Qualità dell’ambiente urbano Rapporto sistema nazionale per la protezione dell’ambiente», ISPRA (Rapporto annuale)
  • Norme del progetto QUALIVIVA – MIPAAF 2015
  • Prassi di riferimento UNI/PdR 8/2014 «Linee guida per lo sviluppo sostenibile degli spazi verdi - Pianificazione, progettazione, realizzazione e manutenzione».
  • Guida alla realizzazione e gestione delle “fasce tampone vegetate riparie arbustivearboree” - Regione Piemonte - IPLA -2018
  • LINEE GUIDA CREDITI CARBONIO REGIONE PIEMONTE Deliberazione della Giunta Regionale 6 febbraio 2017, n. 24-4638 L.r. 4/2009 e L. 221/2015 - Disposizioni per lo sviluppo del mercato volontario delle crediti di carbonio da selvicoltura nella Regione Piemonte.