- Rivolto a
- Cittadini
- Enti pubblici
- Imprese e liberi professionisti
Sono previste tre fasi: indagini, interpretazione e pianificazione
Le fasi della pianificazione territoriale si sviluppano secondo le seguenti tre azioni:
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indagini per la conoscenza del territorio attraverso: indagini storiche, che permettono di individuare le aree colpite in passato da eventi naturali, indagini di terreno, per il rilevamento delle caratteristiche geologiche, litologiche, geomorfologiche, idrauliche e idrogeologiche in grado di consentire una valutazione oggettiva della propensione al dissesto del territorio in esame, fotointerpretazione di immagini effettuate da aeromobili e/o droni, per ricavare informazioni su aree vaste in tempi brevi e studiare la configurazione fisica del terreno;
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interpretazione dei processi e delle caratteristiche geologiche rilevati nel corso della prima fase e redazione di cartografie/elaborazioni tematiche atte a sintetizzare le informazioni raccolte;
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pianificazione attraverso la distinzione del territorio in aree omogenee dal punto di vista della pericolosità intrinseca del territorio, indipendentemente dalla presenza di interventi di prevenzione, sistemazione e difesa per la riduzione del rischio.
Le fasi di lavoro prevedono:
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l’analisi delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrauliche e sismiche che caratterizzano il territorio, finalizzata a consentire una valutazione oggettiva della propensione al dissesto, sia per tutelare il territorio che per definirne un uso sostenibile, in coerenza con le disposizioni e le indicazioni normative vigenti;
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la sintesi di tutti i dati relativi alla pericolosità idrogeologica e la suddivisione del territorio in classi di idoneità geologica;
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gli approfondimenti alla scala locale riguardanti le aree interessate da nuovi insediamenti o dalle opere pubbliche di particolare importanza.
Gli elaborati di particolare rilievo da produrre nelle varie fasi sono:
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la carta del dissesto, che suddivide il territorio in aree distinte in relazione alle tipologie di fenomeni prevalenti;
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la carta di sintesi, che distingue le possibili trasformazioni compatibili con le condizioni di pericolosità definite nella carta del dissesto, dividendo il territorio in classi di idoneità geologica all’utilizzo urbanistico;
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la relazione geologica generale, che descrive, in riferimento a tutto il territorio indagato, le metodologie di lavoro, le modalità di effettuazione delle indagini, i contenuti dell’analisi storica e il materiale bibliografico raccolto e consultato, il lavoro di terreno, le cartografie di analisi e di sintesi relativamente agli aspetti geologici, geomorfologici, idraulici e sismici.
Allegati
- Fasi della pianificazione territoriale dal punto di vista geologico
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- schema_fasi.pdf
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