Tipologia di contenuto
Scheda informativa

I controlli ufficiali per la sicurezza alimentare

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici

La Regione Piemonte programma i controlli ufficiali per la sicurezza alimentare e per il benessere degli animali eseguiti dai Dipartimenti di Prevenzione delle ASL. In questa scheda sono disponibili i documenti tecnici e i provvedimenti regionali rivolti agli operatori che svolgono i controlli.

A partire dal 2008 la Regione Piemonte predispone un piano congiunto di controlli sulla sicurezza alimentare che comprende la sicurezza dei mangimi e il benessere degli animali e che coinvolge i Servizi Veterinari e i Servizi di Igiene alimenti e nutrizione delle Asl: il Piano regionale integrato dei controlli di sicurezza alimentare (Prisa). Il sistema garantisce la salute degli animali allevati e la salubrità degli alimenti dai campi alla tavola, incluso il controllo sulle acque e le bevande, ed è fondato su standard di qualità considerevoli in Europa.
Il Prisa prevede anche attività di comunicazione, informazione, educazione alla salute rivolte agli operatori del settore alimentare e alla popolazione.
La programmazione pluriennale Prisa 2023-2027 approvata con Deliberazione della Giunta Regionale n. 11-7072 del 20/06/2023 è stata definita in linea con quanto previsto dal “Piano di Controllo Nazionale Pluriennale 2023-2027” approvato con Intesa Stato-Regioni n. 55/CSR del 22/03/2023.

In questa scheda sono disponibili i documenti di programmazione annuale aggiornati e approfondimenti su tematiche specifiche.

Piano regionale integrato dei controlli di sicurezza alimentare (Prisa)

Il Piano regionale integrato dei controlli di sicurezza alimentare (Prisa) è il documento che dà indicazioni per organizzare e gestire i controlli ufficiali attuati dai Servizi SIAN e dai Servizi Veterinari delle Asl in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento UE 2017/625 del 15 marzo 2017 relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari. Il Prisa dà anche indicazioni per la formazione degli operatori Asl e per la comunicazione alle imprese del settore e ai cittadini. Nel box dedicato in fondo alla pagina è presente un link di rimando alla normativa regionale aggiornata.

Elenco regionale laboratori analisi in autocontrollo

Gli operatori del settore alimentare sono tenuti a garantire, mediante l’autocontrollo, il rispetto dei requisiti igienici stabiliti dalla normativa comunitaria in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti. I laboratori che svolgono analisi per l’autocontrollo nelle imprese alimentari devono essere accreditati e iscritti nell’apposito elenco regionale. La domanda di iscrizione, rivolta alla Regione Piemonte, deve essere effettuata per il tramite del Dipartimento di Prevenzione della ASL territorialmente competente. Sono disponibili nell'apposita pagina la procedura per l’iscrizione e la modulistica per presentare la domanda.

Il titolare o il legale rappresentante della Società o Ente che gestisce il laboratorio è tenuto a comunicare al Dipartimento di Prevenzione della ASL territorialmente competente e, contestualmente, alla Regione Piemonte (Direzione Sanità, Settore Prevenzione e Veterinaria, email: prevenzioneeveterinaria@cert.regione.piemonte.it):

  • l’aggiornamento delle matrici e delle specifiche prove accreditate o in corso di accreditamento
  • l’esito delle verifiche periodicamente effettuate dall’organismo di accreditamento (ACCREDIA)
  • variazioni della ragione sociale e/o del legale rappresentante della Società o Ente
  • eventuali revoche o sospensioni di prove accreditate o di chiusura del procedimento di accreditamento.

Nel caso di modifica di sede operativa del laboratorio, deve essere presentata una nuova istanza di iscrizione.

Controlli su acque potabili, minerali e di sorgente

La sorveglianza igienico-sanitaria delle acque destinate al consumo umano, svolta dai Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN), prevede individuazione di aree di salvaguardia, controlli ispettivi sugli acquedotti e prelievi di campioni di acqua, prescrizioni agli Enti gestori e sanzioni. La Regione disciplina e programma la sorveglianza, fornisce indirizzi per l’attività di autocontrollo da parte degli operatori del settore alimentare (DGR 10 gennaio 2012, n. 2-3258, DGR n. 59-4262 del 30/07/2012) ed elabora rapporti triennali analitici sulla qualità dell’acqua piemontese per il Ministero della Salute.

Il giudizio di accettabilità dell’acqua è subordinato al non superamento dei limiti previsti dalla normativa per i parametri chimici e microbiologici (DLgs n. 31/2001).

L’approvvigionamento degli acquedotti con acque superficiali, ossia derivate da torrenti, sorgenti, fiumi e laghi, anche se quantitativamente limitato rispetto all’utilizzo delle acque di falda, è frequente nei territori montani e pedemontani. Dato che le opere di derivazione e le acque superficiali sono più facilmente vulnerabili a fenomeni di inquinamento, tali acque devono essere monitorate e classificate in una delle categorie di qualità stabilite dalla normativa vigente (DLgs 3 aprile 2006, n. 152). Il monitoraggio viene svolto dai Servizi SIAN mediante campionamenti annuali per parametri chimici e batteriologici, i cui esiti analitici sono inviati alla Regione, che valuta i risultati acquisiti e classifica le acque superficiali, così da individuare il trattamento più adeguato per la loro potabilizzazione.

La Regione autorizza l’utilizzo e l’imbottigliamento delle acque minerali e di sorgente. I Servizi SIAN delle ASL effettuano la vigilanza igienico-sanitaria attraverso ispezioni e prelevamento di campioni alle sorgenti, presso gli stabilimenti di imbottigliamento e alla distribuzione, campioni che vengono poi analizzati nei laboratori dell’ARPA Piemonte.
Il giudizio di accettabilità di un’acqua minerale è subordinato al non superamento dei limiti previsti dal DM 10/02/2015. In caso di “non accettabilità” si adottano provvedimenti urgenti, come la sospensione dell’imbottigliamento e commercializzazione e il ritiro delle partite poste in commercio. Viene inoltre verificata la conformità della composizione analitica rispetto a quanto dichiarato in etichetta.
Le acque di sorgente, come le acque minerali, devono rispettare il requisito di purezza e non possono subire trattamenti di disinfezione, ma non possono riportare in etichetta eventuali proprietà favorevoli alla salute. Il giudizio di accettabilità di un’acqua di sorgente è subordinato, per le caratteristiche chimiche, al non superamento dei limiti previsti dalla normativa esistente per le acque potabili (DLgs 02/02/2001, n. 31) e, per le caratteristiche microbiologiche, ai limiti previsti per le acque minerali (DM 10/02/2015).