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Inquinamento da PFAS e acque potabili

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Monitoraggio preliminare dei PFAS nelle acque ad uso potabile in Regione Piemonte: sintesi dei risultati


Nel corso del 2024 la Regione Piemonte ha avviato un piano di monitoraggio straordinario per rilevare, nelle more dell’entrata in vigore dei limiti di legge, la presenza di sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, note come PFAS,  al fine di valutare la diffusione di queste sostanze nelle  acque destinate al consumo umano. 

Che cosa sono i PFAS

Comprendono oltre 12.000 sostanze chimiche prodotte dall'uomo. Si tratta di sostanze estremamente resistenti alla degradazione, utilizzate in moltissime attività umane, sia industriali che quotidiane.

Come si diffondono

Oggi la presenza di PFAS nell’ambiente dipende da diverse cause: dalle emissioni in acqua, aria e suolo da parte delle aziende che li producono o li usano, ai tanti prodotti di uso quotidiano che li contengono, fino a luoghi particolari come gli aeroporti. Si diffondono facilmente, anche attraverso le correnti aeree, e si trovano pertanto praticamente ovunque.

Le acque giocano un ruolo fondamentale nella diffusione dei PFAS nell’ambiente e nella contaminazione degli organismi viventi. Proprio per questo motivo, oltre a rispettare le normative nazionali ed europee già in vigore, la Regione Piemonte – unica in Italia – ha introdotto una legge specifica che regola anche gli scarichi di PFAS nelle acque superficiali (Legge Regionale n. 25/2021, art. 74 e Allegato A). Un impegno importante che coinvolge anche i gestori del servizio idrico, chiamati a monitorare costantemente la qualità delle acque, controllare i punti di immissione nella rete idrica e adottare misure efficaci per prevenire l’inquinamento.

Le modalità di controllo

In ottemperanza ai provvedimenti regionali, D.G.R. 23-8708 del 03/06/2024 ec D.D. 388 del 10/06/2024, il controllo sulla presenza di PFAS nelle acque potabili è stato condotto in modo capillare:

  • sulle fonti di approvvigionamento (cioè pozzi, falde e sorgenti), grazie all’attività di monitoraggio svolta principalmente da ARPA Piemonte e dai gestori del servizio idrico;
  • sui punti di erogazione (come fontanelle pubbliche, rubinetti di scuole e ospedali), sotto la responsabilità delle ASL (Aziende Sanitarie Locali) e dei gestori.

Complessivamente sono stati analizzati 2497 campioni, di cui:

  • 347 da parte delle ASL sulla rete di distribuzione
  • 2150 dai gestori, sia sulle fonti sia sulla rete idrica

I risultati principali

Dalle analisi effettuate è emerso quanto segue:

  • le ASL hanno riscontrato la presenza di PFAS in 57 campioni (16,4%), ma tutti con concentrazioni inferiori al limite normativo previsto (0,1 µg/l)
  • i gestori del servizio idrico hanno rilevato PFAS in 332 campioni:
    • 306 entro il valore di 0,1 µg/l che costituisce il limite per le acque potabili
    • 26 con valori superiori a 0,1 µg/l, di cui 6 riferiti alle acque di rete, localizzati in particolare nelle aree di Alessandria (17 casi), TO3 (4) e TO4 (5)

Sul totale delle analisi effettuate, la presenza di PFAS sotto il limite, che sarà in vigore da gennaio 2026, è stata rilevata nel 14,5% dei campioni mentre il superamento dei limiti ha riguardato l'1% delle acque controllate e, di queste solo lo 0,24% ha riguardato acque destinate al consumo.

I controlli previsti dal piano di monitoraggio si aggiungono a quelli già effettuati da ARPA per finalità ambientali, in conformità alla Direttiva 2000/60/CE sulle acque: nel periodo 2021-2024 ARPA ha analizzato circa 4.680 campioni, di cui 800 relativi a fonti con possibile utilizzo potabile. I risultati, disponibili sul portale ARPA PFAS Acque, evidenziano la presenza di PFAS in diverse aree del territorio regionale, ma in concentrazioni compatibili con i limiti di legge per il consumo umano, ad eccezione di alcune situazioni circoscritte. In tali casi, i gestori del servizio idrico e le ASL sono intervenuti tempestivamente sospendendo l’utilizzo delle fonti e adottando misure per proteggere la popolazione.

Per rendere i controlli ancora più efficaci, la programmazione dei campionamenti da parte delle ASL ha tenuto conto anche degli esiti dei monitoraggi ambientali di ARPA, concentrando gli sforzi nelle aree soggette a maggiori pressioni ambientali.

Le azioni correttive adottate

Nei casi di superamento dei limiti, sono state adottate misure correttive immediate, tra cui:

  • la sostituzione delle fonti di approvvigionamento contaminate
  • l’installazione di sistemi di filtrazione con carboni attivi
  • un’intensificazione dei controlli per garantire la qualità dell’acqua erogata

Garanzia di sicurezza

Il sistema idrico del Piemonte si è dimostrato efficace nel garantire acqua potabile conforme ai limiti sui PFAS che entreranno in vigore a partire da gennaio 2026, secondo quanto previsto dalle normative europee.

Allegati

Relazione PFAS acque potabili - maggio 2025
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