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Il Piemonte è caratterizzato da una sismicità relativamente frequente, anche se di intensità medio-bassa, non distribuita in modo uniforme sul territorio regionale, ma per lo più concentrata lungo il settore occidentale delle province di Torino e Cuneo e le estremità sud-orientali dell'alessandrino e nord-orientali del VCO
La nostra regione è interessata da una sismicità relativamente frequente anche se di intensità medio-bassa. Tale situazione risulta rappresentata in modo sintetico e di immediata comprensione attraverso la Mappa di Pericolosità sismica.
Si può dire, in generale, che circa ogni secolo si è verificato almeno un terremoto che ha provocato danni e che quasi ogni anno si verificano in qualche zona della nostra regione scosse avvertite dalla popolazione.
E’ ormai riconosciuto da tutti gli studi che la sismicità non è distribuita in modo uniforme sul territorio regionale, ma riguarda soprattutto la fascia circa N-S distribuita lungo il margine occidentale, e le estremità S-E e N-E, che risentono anche dei terremoti che avvengono nelle regioni adiacenti.
Per avere indicazioni sulla pericolosità sismica di riferimento ci si avvale di criteri probabilistici con i quali si determinano le accelerazioni attese al suolo per un tempo di ritorno prefissato, che in Italia è di 475 anni; i risultati vengono organizzati secondo incrementi discreti (0.025) del valore di ag che sono sintetizzati da Mappe di pericolosità realizzate con cromatismo semaforico (dal grigio-azzurro-verde per i valori inferiori, al giallo-rosso-viola-blu per i valori progressivamente più elevati).
Gli studi di pericolosità sismica rappresentano la base di partenza per la classificazione sismica del territorio: il riferimento per il Piemonte è al momento costituito dallo studio dell’INGV del 2004.
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- Vittorio Giraud