- Rivolto a
- Cittadini
- Enti pubblici
- Imprese e liberi professionisti
- Terzo settore
Da anni il Piemonte investe nella costruzione di un sistema di certificazione che assicuri il diritto al riconoscimento delle competenze comunque e ovunque siano state maturate: attraverso esperienze e momenti del proprio percorso di vita (professionali, formative, personali) e in diversi contesti (formale, non formale, informale) al fine di agevolare l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, l’inserimento lavorativo, la mobilità geografica e le transizioni professionali.
Il servizio di individuazione, validazione e certificazione delle competenze (IVC) è un volano per l’inserimento delle persone in misure di politica attiva del lavoro per la ricerca di un impiego o per migliorare la propria posizione lavorativa o per il reinserimento in formazione.
Nel 2025 la Regione Piemonte rinnova e conferma il suo impegno nella diffusione del servizio, affinché sia esigibile e sempre disponibile, individuandolo come operazione di importanza strategica all’interno del programma regionale FSE+ 2021-2027, attraverso una nuova misura di sistema del valore di 6 milioni di euro, dedicata ai servizi e alle azioni di supporto identificate strategiche per aumentarne l’efficacia, la diffusione capillare sul territorio e la conoscenza presso la cittadinanza.
- L'atto di indirizzo 2025-2027
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Con l’atto di indirizzo “Il servizio IVC universale e permanente del Piemonte” approvato dalla Giunta regionale il 16 dicembre 2024 con delibera n.8-513, la Regione porta i servizi a sistema, rendendoli disponibili in maniera continuativa su tutto il territorio.
La nuova misura si compone di due azioni imprescindibili:
- l'erogazione dei servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze
- la realizzazione di interventi volti a supportare l’erogazione dei servizi:
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ex ante, incrementando la conoscenza dei servizi sul territorio per raggiungere capillarmente l’utenza
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ex post per sensibilizzare gli stakeholder sulle potenzialità della certificazione delle competenze
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attraverso intese o accordi con altri soggetti, al fine di creare un ecosistema regionale che renda i servizi sostenibili nel tempo.
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L'intervento eredita e mette a sistema gli elementi migliorativi scaturiti dalla sperimentazione avviata nel 2022 e tuttora in corso, denominata “Verso un servizio universale di IVC 2021-24” , totalmente dedicata alla certificazione delle competenze con un investimento di 1,5 milioni di euro per finanziare l’erogazione dei servizi.
La sperimentazione è stata prorogata fino al 30 giugno 2025, per capitalizzare le molteplici iniziative di promozione realizzate nel 2024 in tutto il territorio piemontese e garantire continuità all’erogazione dei servizi, nelle more dell’approvazione del nuovo avviso pubblico.
- Gli elementi essenziali del servizio
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La realizzazione dei servizi IVC delle competenze acquisite in contesti non formali e informali si fonda su un’architettura normativa rigorosa e a più livelli. La Raccomandazione del Consiglio Europeo del 20 dicembre 2012 richiedeva agli Stati Membri di dotarsi, entro il 2018, di un sistema di convalida degli apprendimenti non formali e informali.
Con la legge 94 del 2012 è stato introdotto in Italia il sistema nazionale di certificazione delle competenze. Dai successivi decreti attuativi (decreto legislativo 13/2013 e decreto interministeriale 5 gennaio 2021) è derivata la normativa regionale in materia di certificazione delle competenze (Testo Unico per la certificazione delle competenze comunque acquisite, il riconoscimento dei crediti e le figure di sistema).
Da questo quadro normativo derivano alcuni punti fondamentali.
La Regione Piemonte è titolare delle certificazioni relative a tutti i profili professionali presenti nel Repertorio regionale delle Qualificazioni e degli standard formativi.
I servizi IVC sono erogati sempre e soltanto a seguito di autorizzazione della Regione Piemonte, dagli Enti Titolati inseriti nel relativo elenco pubblicato sul sito istituzionale.
Il percorso di IVC può avere come esito la certificazione di una qualificazione completa (certificato di qualifica) o parti di essa (attestato di validazione delle competenze) identificate tra quelle ricomprese nel Repertorio della Regione Piemonte. E' possibile validare o certificare soltanto competenze presenti nel Repertorio regionale o che si riferiscono alla formazione regolamentata.
Il servizio è strutturato e regolamentato dal Testo Unico sulla certificazione delle competenze ed è articolato in tre fasi:
- Identificazione: si ricostruiscono tutte le esperienze maturate che la persona ha intenzione di valorizzare e si correlano alle competenze di un profilo professionale presente nel Repertorio. In esito viene prodotto il Dossier del Cittadino.
- Validazione: il dossier viene analizzato da esperti della materia; si somministra quindi un colloquio tecnico e, laddove ricorrano le condizioni, una prova pratica. In esito, è prodotto l’attestato di validazione delle competenze.
- Certificazione: è la fase a cui hanno accesso le persone che hanno ottenuto l’attestato di validazione di tutte le competenze del profilo professionale. Queste persone hanno quindi diritto a sostenere l’esame di certificazione dinanzi a una commissione esaminatrice. L’esito è il rilascio di un certificato di qualifica.
- I soggetti beneficiari
- Sono soggetti beneficiari della Misura gli Enti titolati all’erogazione dei servizi IVC, inseriti nel relativo elenco regionale pubblicato sul sito web istituzionale, il cui personale ETC (Esperti in tecniche di Certificazione) abbia effettuato l’aggiornamento regionale. I soggetti beneficiari - in forma singola o associata – devono essere in possesso di adeguate capacità strutturali, tecniche e professionali e di adeguata esperienza formativa sul territorio regionale.
- I destinatari
- Destinatari finali dell’intervento sono cittadini giovani e adulti disoccupati e occupati, prioritariamente lavoratori a rischio di perdita del posto di lavoro. I destinatari devono risiedere o essere domiciliati in Piemonte o, se non residenti o domiciliati, partecipanti ad altro intervento regionale e non devono avere già fruito del servizio di IVC riferito alle medesime fasi del servizio e alle medesime competenze.