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La Regione Piemonte per il Fiume Po
Il Fiume Po è oggetto di interventi di salvaguardia e di pianificazione specifici avviati sin dagli anni ’80 dalla Regione Piemonte, in particolare concretizzati nei seguenti due progetti:
• la redazione del Progetto Territoriale Operativo “Progetto Po”formato ai sensi dell ’art.8 ter e segg.della L.R,n.56/77 e s.m.i;
• l’istituzione, avvenuta nel 1990, del Sistema di salvaguardia della Fascia fluviale del Po inserito all’interno del sistema delle aree protette regionali;
- Il Progetto Territoriale Operativo (PTO) “Progetto Po”
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La formazione del Progetto ha preso le mosse dalla decisione della Regione Piemonte (DCR del 8/5/1986) di sviluppare, nell'ambito del "Programma finalizzato Po" del II Piano Regionale di Sviluppo, un apposito progetto di tutela e valorizzazione per tutta la fascia fluviale del Po in territorio piemontese. Con questa iniziativa l’amministrazione regionale piemontese ha sviluppato una impegnativa azione che ha coinvolto, oltre agli Uffici regionali di vari settori (pianificazione territoriale, urbanistica, parchi, beni ambientali, agricoltura, cultura, ambiente, attività estrattive, industria), gli organi strumentali della Regione (IRES, IPLA, CSI, Finpiemonte, ESAP), il Politecnico e l'Università'di Torino, l'IRPI/CNR, nonché esperti e centri di ricerca esterni. Questo progetto seguiva da vicino la decisione di inserire la stessa fascia fluviale del Po nell'elenco regionale dei parchi , in un momento storico che si caratterizzava per l'applicazione della L.431/1985 per la tutela paesistica ed ambientale. Il processo di formazione del Progetto – che ha avviato la prima e di gran lunga più rilevante sperimentazione regionale del nuovo strumento di pianificazione territoriale introdotto nel 1984 – si è poi intrecciato con altri importanti cambiamenti nel contesto istituzionale: l'entrata in vigore della L 183/1989 per la difesa del suolo,con la successiva costituzione dell'Autorità di bacino del Po e l'avvio della formazione del Piano di bacino,con cui il presente Progetto deve integrarsi;• l'entrata in vigore dalla L 394/1991 per le aree protette,cui la Regione Piemonte si e'adeguata con la L.R. 36/1992, e la successiva costituzione degli Enti di gestione delle aree protette,cui compete ora l'adozione del Piano per ali aree. Dal 1987 al 1993 e' stato sviluppato un vasto programma di ricerche e di elaborazioni progettuali, che costituiscono, nel loro insieme, la base delle proposte contenute nel Progetto Po, e confluirono poi nella Proposta di PTO, approvata dal Consiglio Regionale con deliberazione n.1127-11581 del 14/7/1989. La Proposta del 1989 costituiva ai sensi della L.R.56/1985 e succ.mod.,una tappa essenziale del processo formativo. Essa aveva la finalità di tradurre le indicazioni programmatiche del Piano Regionale di Sviluppo in indirizzi di governo dell'ambito fluviale e di definire i contenuti ed il campo d'applicazione del progetto di Piano. In questo senso la sua approvazione, da parte del Consiglio Regionale nonché degli Enti locali interessati,costituiva presupposto per l'avvio e la redazione degli elaborati del Progetto. La proposta individuava gli elementi conoscitivi essenziali circa i caratteri, i problemi, le prospettive di recupero della fascia fluviale e definiva le linee programmatiche su cui - dopo la consultazione -avrebbe dovuto essere sviluppato il progetto. Le analisi hanno consentito di:
operare una prima individuazione delle "risorse ambientali del fiume Po"(o,quanto meno,delle componenti ambientali più significative); avviare la valutazione della rilevanza,dello stato e dalla qualità (rarità, rinnovabilità, importanza strategica) delle risorse stesse;li obiettivi generali sono stati tradotti in una lista ordinata di "opzioni di fondo" che ha costituito riferimento per la definizione delle scelte d'intervento. La proposta individuava inoltre i principali contenuti del progetto (i progetti strategici sovraregionali, le politiche d'intervento, l'articolazione territoriale delle politiche e l'individuazione degli ambiti di proposta progettuale) ed i confini del territorio interessato,suddiviso in:
ambito di operatività diretta (area di dire a efficacia del Progetto) ambito di operatività indiretta, inteso come insieme dei territori amministrativi dei comuni interessati dall'asta fluviale.- procedere ad una prima individuazione del grado di sensibilità delle diverse aree della fascia fluviale. Su tale base sono stati definiti gli obiettivi e le linee d'azione principali.
- Il Po: una nuova area protetta regionale
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Successivamente alla redazione della Proposta di PTO viene costituito il Sistema regionale di aree protette del Po, con la L.R.28/90. Un soggetto nuovo nel panorama piemontese che rappresenta quasi un nuovo esperimento di salvaguardia: al suo interno sono infatti presenti situazioni territoriali caratterizzate da forte degrado o da condizioni di potenzialità ambientali particolari ma non espresse a causa delle pressioni presenti. Per tale ragione questa area protette non si presenta solo come strumento di protezione ma anche come momento di progetto, per tendere, attraverso la sua istituzione, alla modificazione delle situazioni in essere. L’area protetta del Po è anche un nuovo modello integrato che attraverso diverse aree protette collegate fra di loro da una estesa zona di salvaguardia, si alternano con diversi livelli di tutela nelle diverse situazioni territoriali. Infine qui si è espressa con particolare efficacia la nuova cultura dell’urbanistica nelle aree protette. Il parco del Po infatti si giova, per la sua pianificazione interna, della precedente esperienza del Progetto territoriale operativo del Po, redatto ai sensi della LUR regionale e che ha permesso di sviluppare una aggiornata ed approfondita strumentazione urbanistica.
Il Piano territoriale del Po: il Piano d’Area
La legge istitutiva oltre a porre in essere immediate misure di salvaguardia, definisce l'obbligo di predisporre (entro un anno dall'entrata in vigore della legge medesima) il Piano d'Area del Parco, i cui contenuti sono individuati con la L.R. 12/90 "Nuove norme in materia di aree protette" e ulteriormente precisati dalla L.R. 36/92. La legge istitutiva fa diretto riferimento al parallelo processo di formazione del Progetto Territoriale Operativo,stabilendo (art.15 comma 4) che il Piano d'Area del Sistema delle aree protette sia formato sulla base degli elementi e degli indirizzi contenuti negli elaborati predisposti per la formazione appunto del Progetto Territoriale Operativo. La legge inoltre prevede, come parte integrante del Piano d'area, l redazione del Piano settoriale contenente gli indirizzi per la regimazione delle acque e la sistemazione delle sponde. La gestione del Piano d’Area è affidata a tre Enti rispettivamente rappresentati da:
- Ente di gestione del Parco fluviale del Po tratto cuneese;
- Ente di gestione del Parco fluviale del Po tratto torinese;
- Ente di gestione del parco fluviale del Po tratto vercellese-alessandrino.
La gestione del Piano è affidata ad una particolare modalità rappresentata dalla competenza affidata ai tre enti in merito alla emissione dei pareri di conformità al Piano d’Area. Secondo questo strumento (unico fra le aree protette piemontesi) i Comuni, prima di emettere i provvedimenti autorizzativi ai sensi dei PRGC devono acquisire un parere obbligatorio da parte degli Enti di gestione, che ne verificano la coerenza rispetto alle norme di attuazione del Piano d’Area. Si tratta di uno strumento che, se gestiti con efficienza, permette non tanto di dover acquisire un passaggio burocratico in più, ma di poter gestire in modo coerente l’uso del suolo in tutta la fascia fluviale, garantendo una immagine omogenea ed equilibrata ad un territorio dalla straordinaria potenzialità. In questo documento digitale sono contenute l’insieme delle informazioni attinenti sia al PTO del Po che al Piano d ’Area del Sistema di salvaguardia della Fascia fluviale del Po, comprensivi dei documenti e dei regolamenti correlati, riuniti in una unica area al fine di agevolarne la diffusione e la consultazione a tutti gli addetti e a coloro che hanno necessità di consultare ed accedere alla documentazione di Piano che interesse l’importante corso d ’acqua piemontese. In numerosi passaggi sono attivi link e collegamenti ad aree ematiche connesse al PTO ed al Piano d ’Area al fine di facilitare l ’accesso ad altre informazioni che riguardano il sistema del Po anche a livello di Bacino idrografico ed in particolare all’attività dell’Autorità di Bacino del Fiume Po.