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Carbon Footprint - L'Impronta di Carbonio

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

La carbon footprint (impronta di carbonio) è una misura che esprime il totale delle emissioni di gas ad effetto serra espresse generalmente in tonnellate di CO2 equivalente associate direttamente o indirettamente ad un prodotto, ad un servizio o ad una Organizzazione.

In base a quanto stabilito dal Protocollo di Kyoto, i gas ad effetto serra oggetto di misura sono oltre all'anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il protossido d’azoto (N2O), gli idrofluorocarburi (HFCs), l'esafluoruro di zolfo (SF6) e i perfluorocarburi (PFCs).

Le tonnellate di CO2 equivalente (tCO2e) consentono di valutare l’effetto serra complessivo prodotto da tutti i gas considerati prendendo come riferimento l’effetto serra prodotto dalla CO2, considerato pari a 1.

La carbon footprint è quindi un parametro di grande importanza ed utilità per le pubbliche amministrazioni in quanto permette di valutare e quantificare gli impatti emissivi in materia di cambiamenti climatici nell'ambito delle politiche di settore, ma anche per monitorare l'efficienza ambientale ed energetica delle proprie strutture. Per le aziende, in un contesto che vede premiati i fornitori di prodotti o servizi a basse emissioni può essere uno strumento per valorizzare le proprie attività e di promuovere le proprie politiche di responsabilità sociale ed ambientale.

La Regione Piemonte, con DGR n.16-476 del 08/11/2019 ha aderito ad un’iniziativa del Ministero per la Transizione Ecologica (MITE) e promossa nell’ambito del Progetto CReIAMO PA - Linea di intervento 3 “Modelli e strumenti per la transizione verso un’economia circolare” - Work Package 2 “Promozione di modelli di gestione ambientale ed energetica nelle Pubbliche Amministrazioni” tra le cui attività è previsto il calcolo sperimentale della Carbon Footprint di alcune sedi regionali.

Con la D.G.R. 18 Febbraio 2022, n. 23-4671 è stato approvato il primo stralcio della Strategia Regionale sul Cambiamento Climatico, nel quale la Regione riconosce come strategico, l'obiettivo di consolidare, promuovere e disciplinare l'utilizzo della Carbon Footprint quale strumento di riferimento per valutare e quantificare gli impatti emissivi che le attività di origine antropica (prodotti, servizi, organizzazioni e territori) hanno sui cambiamenti climatici in Piemonte. Tra gli allegati tecnici alla Delibera è compreso il report finale dell’attività sviluppata in collaborazione con il MITE nell’ambito del Progetto CreIAMO PA.

Il Progetto Carbon Footprint 2019-2021

Con la DGR n.16-476 del 08/11/2019 la Regione Piemonte aderisce, in coerenza con la Strategia Regionale sui Cambiamenti Climatici, all’iniziativa del Ministero dell'Ambiente (MATTM) e promossa nell’ambito del Progetto CReIAMO PA - Linea di intervento 3 “Modelli e strumenti per la transizione verso un’economia circolare” - Work Package 2 “Promozione di modelli di gestione ambientale ed energetica nelle Pubbliche Amministrazioni”, al fine di diffondere la cultura della sostenibilità e a formare gli operatori della pubblica amministrazione in materia di misura e gestione ambientale ed energetica. A tale iniziativa hanno aderito sul territorio regionale anche Arpa Piemonte, IPLA S.p.A. ed il Comune di Saluzzo. In particolare l’accordo firmato con il Ministero dell’Ambiente prevede che le due parti si impegnino a realizzare azioni mirate a promuovere e valorizzare le attività di misurazione, gestione e miglioramento delle prestazioni ambientali in un’ottica di riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Nel dettaglio:

  1. Attività di formazione e trasferimento di know how;
  2. Azioni mirate alla definizione e allo sviluppo di un modello di gestione ambientale ed energetica;
  3. Azioni di affiancamento on the job sui settori chiave dell’impronta ambientale che consentano di mettere a sistema il modello di gestione ambientale ed energetica;
  4. Azioni mirate alla comunicazione delle attività svolte a livello regionale e locale e alla sensibilizzazione degli stakeholder coinvolti.

Le parti firmatarie si impegnano a collaborare in particolare alla realizzazione di Linee di indirizzo a supporto delle amministrazioni locali e regionali per l’adozione di un sistema volto alla contabilizzazione e riduzione delle emissioni climalteranti.

Il progetto, promuovendo i sistemi di calcolo dell’impronta ambientale, da’ attuazione al 2° obiettivo previsto dal Settimo Programma Comunitario di Azione per l'ambiente: “trasformare l'Unione in un'economia a basse emissioni di carbonio, efficiente nell’impiego delle risorse, verde e competitiva”.

A partire dal 2019 la Regione si è attivata per calcolare la propria Carbonfootprint applicando una metodologia sperimentale approntata dal Ministero. Il calcolo è stato sviluppato per alcuni settori e per specifiche attività della Regione. Nel dettaglio sono stati scelti come siti pilota per il calcolo le seguenti sedi:

  • Sede regionale di Via Principe Amedeo 17, Torino
  • Sede Museo Regionale Scienze Naturali (Via Giolitti 36, Torino)

E’ stata realizzata la campagna di raccolta dati presso i settori che occupano gli stabili in materia di mobilità, rifiuti, consumi energetici ecc. Per il calcolo della Carbon Footprint è stato utilizzato il tool di calcolo Bilan-Carbone® sviluppato nell’ambito del progetto LIFE Clim’foot.

Calcolo della Carbon Footprint e delle emissioni di “gas serra

Le norme ISO rappresentano il risultato finale di una sintesi che permette la trasformazione delle conoscenze scientifiche in norme tecniche che possono essere recepite dagli strumenti normativi regionali in materia di cambiamenti climatici.
Le norme ISO relative ai gas GHG si basano sulla quantificazione, il monitoraggio, la comunicazione e la verifica delle emissioni e/o rimozioni di gas GHG e possono essere applicate alle organizzazioni pubbliche o private, a processi e prodotti; in particolare le norme di riferimento sono quelle riferibili alla famiglia ISO 14060

Le norme della "famiglia 14064"

L'uso delle tre norme della "famiglia 14064" permette di:

  1. progettare e gestire gli inventari di GHG a livello di organizzazione;
  2. progettare e gestire interventi di riduzione delle emissioni/aumento delle rimozioni;
  3. fornire i requisiti e i principi base per l’operato di quegli organismi di verifica e validazione dei dati dichiarati.

La norma ISO 14064-1 descrive i principi ed i requisiti per la progettazione, lo sviluppo, la gestione e la rendicontazione degli inventari GHG di un'organizzazione. Definisce i criteri per determinare i limiti di emissione e rimozione di GHG, quantificare le emissioni e le rimozioni di gas GHG e permette di identificare azioni o attività specifiche dell'azienda volte a migliorare la gestione dei GHG. Comprende inoltre requisiti e indicazioni sulla gestione della qualità dell'inventario, la rendicontazione, la revisione (audit) interna e le responsabilità dell'organizzazione nelle attività di verifica.

La norma ISO 14064-2 specifica i principi e i requisiti per determinare le linee di riferimento (base line) necessarie per il monitoraggio, la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di un progetto. La norma è focalizzata sui progetti che hanno come obiettivo quello di ridurre le emissioni di GHG (es. efficientamento energetico) o di aumentare la rimozione (es. riforestazione). Fornisce principi e requisiti per determinare i valori di riferimento (base-line) del progetto, il monitoraggio, la quantificazione e la rendicontazione delle prestazioni.

La norma ISO 14064-3 specifica i requisiti per la verifica delle dichiarazioni GHG relative agli inventari, ai progetti e alle impronte di carbonio dei prodotti. Descrive i processi di verifica o convalida, compresa la loro pianificazione, le procedure di valutazione delle dichiarazioni GHG delle organizzazioni, dei progetti e dei prodotti; tale norma può essere utilizzata da organizzazioni o da terze parti indipendenti coinvolte nei procedimenti di verifica e certificazione.

Altre norme della "famiglia 14060"

Le altre norme della serie 14060 forniscono ulteriori specifiche riguardo le caratteristiche degli organismi di verifica e ulteriori norme relative all'impronta di carbonio dei prodotti.

La norma ISO 14065 definisce i requisiti che devono avere gli organismi di verifica e convalida delle dichiarazioni GHG. Tali requisiti riguardano i caratteri di imparzialità, competenza, le modalità di comunicazione, i processi di convalida e verifica, i ricorsi, i reclami e il sistema di gestione degli organismi di convalida e verifica. Può essere utilizzato come base per l'accreditamento e altre forme di riconoscimento.

La norma ISO 14066 specifica i requisiti di competenza per i team di validazione e di verifica. Comprende i principi e specifica i requisiti di competenza in base alle attività che i team di validazione o di verifica devono essere in grado di svolgere.

La norma ISO 14067 definisce i principi, i requisiti e le linee guida per la quantificazione dell'impronta di carbonio dei prodotti. Lo scopo della norma ISO 14067 è quello di quantificare le emissioni di gas a effetto serra associate all'intero ciclo di vita di un prodotto, a partire dall'estrazione delle risorse comprendendo l'approvvigionamento delle materie prime, le fasi di produzione, utilizzo e fine vita.

La norma ISO / TR 14069 aiuta gli utenti nell'applicazione di questo documento, fornendo linee guida ed esempi per migliorare la trasparenza nella quantificazione delle emissioni e nella loro comunicazione.

Progetto Carbon Footprint: sintesi dei risultati sperimentali

L’impronta della sede Regionale di Via Principe Amedeo 17
Il risultato per la sede regionale di Via Principe Amedeo 17 evidenzia come il principale comparto emissivo sia quello legato ai trasporti con il 51,6% del totale con un contributo di 143 tCO2e a fronte di un’ ”impronta” complessiva di 276 tCO2e per l’anno 2019. E’ da osservare come il contributo del comparto “rifiuti” risulti essere molto limitato, in quest’ambito infatti è da rilevare come da anni si siano applicate buone pratiche (raccolta differenziata) che abbinate ai processi di dematerializzazione hanno considerevolmente ridotto non solo la produzione di rifiuti, ma anche le conseguenti emissioni climalteranti. Il settore “trasporti” invece risulta essere quello maggiormente impattante ed anche quello sul quale sarebbe possibile attuare consistenti riduzioni operando sia sui movimenti casa lavoro (es. operando sullo smart working) sia sui movimenti di lavoro (es. prediligendo le trasferte in treno rispetto a quelle in aereo).
Grafico distribuzione dei contributi di emissione di gas climalteranti in tCO2e per l’anno 2019 della sede regionale di Via Principe Amedeo 17 a Torino

L’impronta della sede museale del Museo Regionale di Scienze Naturali (MRSN)
L’impronta di carbonio della sede del MRSN evidenzia come i consumi energetici siano i principali responsabili delle emissioni climalteranti, rappresentando l’89,8% del totale. Tale differenza rispetto alla sede di via Principe Amedeo è spiegabile considerando il minor numero di dipendenti presenti nella sede, oltre alla particolare tipologia dell’edificio (edificio storico del XVII-XVIII sec.). L’impronta complessiva della sede museale è di 276 tCO2e per l’anno 2019. Occorre precisare che il Museo non è ancora aperto al pubblico pertanto l’impronta di carbonio calcolata potrebbe subire sensibili modifiche quando verrà ricalcolata nel momento in cui verrà ripristinata la completa operatività della struttura. Anche per il Museo valgono considerazioni analoghe a quelle fatte per la sede di via Principe Amedeo rispetto alle emissioni del comparto rifiuti, mentre gli interventi di efficientamento energetico potrebbero essere quelli maggiormente indicati per ridurre le emissioni, fatto salvo quanto detto rispetto all’attuale stato di chiusura al pubblico della struttura e tenuto conto degli eventuali limiti derivanti dall’operare in un edificio storico.
Grafico distribuzione dei contributi di emissione di gas climalteranti in tCO2e per l’anno 2019 della sede del Museo Regionale di Scienze Naturali a Torino

Nelle successive fasi di sviluppo del progetto è prevista l’individuazione delle azioni e degli interventi più opportuni per ridurre le emissioni, nonché la valutazione di proseguire l’attività di monitoraggio al fine di rilevare eventuali variazioni.