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“La finalità primaria del Contratto di Fiume e di Lago si delinea nel riconoscere il ruolo centrale del sistema acqua nelle politiche e nelle programmazioni inerenti il governo del territorio”.
Con queste parole hanno inizio le “Linee Guida dei Contratti di Fiume” del Piemonte, da qui emerge la consapevolezza della necessità e la volontà di creare “occasioni di collaborazione e di integrazione” tra le istituzioni pubbliche, tra queste e gli attori privati presenti localmente, nelle scelte di pianificazione e programmazione dei diversi comparti produttivi, dell’ambiente e del territorio.
Un fiume di opportunità
I corsi d’acqua, come i laghi e le zone umide, sono soggetti a notevoli mutamenti sia per cause naturali, come siccità e piene, sia antropiche come inquinamento e prelievi.
Il corpo idrico è un organismo vivente, per questo è importante tutelarlo e gestirlo con un approccio integrato.
Il Piemonte storicamente ha sempre avuto una notevole disponibilità idrica naturale, 14 miliardi di metri cubi medi annui, con una distribuzione differenziata sul territorio: le zone a nord e nord-ovest il regime stagionale erano favorite dalla piovosità e dal ciclo di formazione e fusione del manto nevoso e le zone a sud e sud-est, a regime appenninico, con pianure molto limitate nelle disponibilità. A fronte dei cambiamenti climatici in atto, negli ultimi anni questa risorsa ha visto un notevole calo naturale delle disponibilità in tutta la Regione. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da precipitazioni quasi nulle e temperature sopra la media sia durante il periodo estivo sia invernale.
La nostra Regione, già sottoposta a un’intensa pressione esercitata sul sistema delle acque superficiali e sotterranee da parte dei prelievi per vari usi soprattutto irriguo ed energetico e a fenomeni di inquinamento puntuale e diffuso, sta subendo un’ulteriore compromissione della qualità del sistema idrico a causa degli eventi siccitosi sia in aree montane che di pianura.
Per dare soluzione alle problematiche del territorio il Piano di gestione del distretto idrografico del Po e il Piano Regionale per la tutela delle acque affrontano in modo integrato le criticità tenendo conto sia degli aspetti quantitativi, sia di quelli qualitativi e propongono misure per una concreta gestione della risorsa e dei suoi usi e coordinandosi con le scelte effettuate dalle altre pianificazioni - territorio, industria, energia, agricoltura, pesca. I Contratti costituiscono uno strumento “intelligente” e operativo per trasferire a livello locale queste misure pianificatorie di area vasta.
Rappresentano anche il mezzo attraverso cui integrare, ottimizzare e orientare le risorse e le programmazioni economiche. In questo momento di particolare crisi climatica ed economica nel quale le risorse necessarie a sostenere le politiche di tutela e di sviluppo locale saranno sempre più contenute, i territori che riusciranno a lavorare in modo sinergico e coeso e in cui tutti i soggetti insediati, pubblici e privati, si impegneranno ad operare in un quadro di forte collaborazione, avranno maggiori possibilità di invertire la tendenza al degrado e perseguire obiettivi di tutela e riqualificazione ambientale e sviluppo sociale ed economico.
Cosa sono
In Piemonte, il Contratto di Fiume rappresenta soprattutto una metodologia di lavoro che coinvolge le politiche e le attività di soggetti pubblici e privati, per la condivisione di decisioni sul territorio. Lo strumento usato è il processo di programmazione negoziata e partecipata tra le parti allo scopo di superare le difficoltà del mondo sia pubblico sia privato costituito da frammentazione di competenze, difficoltà di cooperazione tra le istituzioni e all’interno di una stessa istituzione, scarsità di risorse umane e finanziarie, interessi a volte difficilmente conciliabili fra loro e con la tutela dell’ambiente e della natura, scarsa diffusione di una cultura della partecipazione pubblica.
Non costituiscono un livello aggiuntivo di pianificazione, ma una modalità di gestione del corso d'acqua o del lago, attraverso cui integrare e coordinare gli strumenti di pianificazione e programmazione e gli interessi presenti sul territorio.
Il Contratto è uno strumento volontario che supera l’approccio settoriale e sviluppa processi partecipati per gestire, in modo coordinato e condiviso, le attività di tutela e valorizzazione di un bacino fluviale o lacustre.
Il bacino idrografico è stato individuato in Piemonte come unità di riferimento poiché, attraverso lo scorrimento delle acque, tutto ciò che capita in un punto di questo territorio ha effetti a valle e influenza gli aspetti naturali, sociali, economici, ricreativi…influenza quindi gli aspetti connessi alla vita degli ecosistemi e delle comunità umane.
I principi ispiratori
Il Piano di Tutela delle Acque ha introdotto in Piemonte il principio di acqua come “un diritto e un patrimonio comune appartenente all’umanità e a tutte le specie viventi, bene pubblico essenziale per l’ambiente e per il progresso economico e sociale, da proteggere, condividere e utilizzare in quanto tale”, ispirato al testo della Direttiva 2000/60 che delinea le politiche europee di riqualificazione e tutela delle acque.
Per raggiungere gli obiettivi “tutte le istituzioni competenti in materia improntano il loro operato ai principi di reciproca leale collaborazione e di partecipazione effettiva dei cittadini sin dalla fase di elaborazione delle azioni attuative del Piano …” In questa formulazione c’è la consapevolezza della complessità del sistema del governo delle acque, a partire dal valore non solo economico della risorsa, ma come patrimonio per tutta la popolazione con un universale diritto di accesso, per arrivare alla necessità di agire in modo sinergico e condiviso per una garanzia di vera tutela di questo bene nel tempo.
Gli obiettivi
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Promuovere la riduzione dell’inquinamento delle acque e la salvaguardia dell’ambiente acquatico e degli ecosistemi ad esso connessi, in sinergia con la sicurezza dalle inondazioni
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affermare un ruolo di governo del sistema delle Istituzioni e delle Autonomie locali che va oltre a norme e piani, per coinvolgere gli utenti pubblici e privati del “sistema acque” in azioni, strategie e progetti condivisi
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promuovere la visione del fiume o del lago come luogo di vita da cui partire per uno sviluppo socio-economico locale rispettoso del territorio e della natura
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favorire l’accesso alle informazioni ambientali a tutti gli utenti, quale base per sviluppare una sensibilità e una condivisione delle strategie di intervento
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promuovere e diffondere la cultura dell’acqua, volta alla valorizzazione, alla tutela e all’utilizzo razionale delle risorse idriche.
Come nascono
Il concetto di "Contratto di Fiume", come strumento per raggiungere gli obiettivi di qualità attraverso forme di partecipazione pubblica e privata, ricorre in numerose iniziative adottate negli ultimi decenni da vari stati europei, quali Francia, Inghilterra, Belgio, Germania, Spagna.
In Italia, il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, che detta norme in materia ambientale in recepimento della Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque) prevede "la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all'attuazione dei piani di gestione dei bacini idrografici" fin dalla sua prima promulgazione. La svolta significativa per i Contratti di Fiume a livello nazionale, tuttavia, è avvenuta nel 2015 con l’inserimento dell’articolo 68bis nel citato Decreto legislativo dove viene sancito che “I contratti di fiume concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree”.
La Regione Piemonte, considera i "Contratti di fiume e di lago" fondamentali per l'attuazione del Piano di Tutela delle Acque (art. 8 delle Norme di Piano), richiamandoli espressamente anche nelle Norme Tecniche Attuative del Piano Territoriale Regionale (PTR), adottato con D.G.R. 122-29783 del 21 luglio 2011.
Il Contratto di Fiume è inoltre riconosciuto dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico del Fiume Po.
Gli elementi cardine
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Gli obiettivi sono perseguiti attraverso il “Piano d’Azione del Contratto” e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale previsti dalle norme sulle acque.
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Vengono valorizzati e condivisi il patrimonio conoscitivo di dati, informazioni ed esperienze del territorio, coinvolgendo gli attori locali, per ottimizzare le attività e le risorse umane e finanziarie.
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Il processo partecipativo è anche finalizzato a consentire l'accesso alle forme di finanziamento a livello europeo, nazionale e regionale appositamente previste per la realizzazione di progetti condivisi.
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L'autonomia e il rispetto delle reciproche competenze dei soggetti pubblici che improntano il loro operato ai principi di leale collaborazione.
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Condivisione delle responsabilità del processo e delle azioni individuate, in un’ottica di governance integrata delle risorse idriche.
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Possono essere proposti dalla Regione, dalla Città metropolitana, dalle Province e da altri soggetti istituzionali secondo il principio di sussidiarietà.
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Ogni soggetto coinvolto partecipa in modo volontario secondo le proprie conoscenze e, finanziariamente, in relazione alle proprie possibilità di spesa e agli impegni che si è assunto al momento della firma del Contratto e della sottoscrizione del relativo Piano d’Azione.
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Nell'ottica di una pianificazione attenta al coinvolgimento e all'attivazione delle risorse locali, i soggetti privati non sono visti unicamente come destinatari degli interventi bensì come portatori anch'essi di una responsabilità sociale che si esprime nella condivisione di soluzioni comuni non contrapponendo gli interessi economici a quelli pubblici.
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Il Piano d’Azione del Contratto è sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Volontariamente, con responsabilità
Ha natura volontaria ed è un processo “democratico” che si affianca all’approccio degli obblighi e divieti legati a leggi e regolamenti. Il Contratto, attraverso impegni condivisi, mira ad ottenere comportamenti virtuosi di chi vive intorno al fiume, dalle istituzioni ai singoli cittadini: questo rappresenta il punto di forza di questo strumento.
Il processo di cooperazione deve tenere conto dei diversi interessi, visioni e competenze presenti sul territorio, definire obiettivi comuni ed elaborare strategie di azione condivise in cui ogni soggetto coinvolto si riconosce e per la cui realizzazione si impegna.
Va sottolineato infatti che l’adesione al Contratto, seppur volontaria, impegna i sottoscrittori a tener conto di quanto condiviso in tutta l’ordinaria attività istituzionale: un impegno responsabile per portare avanti scelte condivise.
Linee Guida regionali
La complessità del sistema del governo delle acque ha portato alla consapevolezza che solamente un'azione coordinata di tutte le istituzioni può garantire un'azione efficace e sostenibile di gestione dell'ambiente rivolto anche a soddisfare le aspettative delle norme europee.
Per raggiungere tali obiettivi il Piano regionale di Tutela delle Acque ha sancito il principio che “tutte le istituzioni competenti in materia improntano il loro operato ai principi di reciproca leale collaborazione” attraverso il ricorso agli strumenti delle procedure negoziate quali i Contratti di fiume.
Pur rappresentando uno strumento per l'applicazione di una disciplina settoriale, il Contratto diventa la sede privilegiata di concertazione per l'applicazione, a scala di bacino fluviale, delle molteplici politiche del territorio.
Nel corso dell'esperienza maturata, è risultata chiara la necessità di dare oggettività e replicabilità al percorso metodologico, caratterizzato da elementi comuni ma adattabile alle diverse realtà territoriali. Tale esigenza ha portato alla predisposizione di linee guida operative.
A partire dal lavoro di ricerca svolto con il Dipartimento Interateneo Territorio - Politecnico e Università di Torino, è stato quindi predisposto il documento “Linee Guida regionali per l'attuazione dei Contratti di Fiume e di Lago” , quale strumento di supporto volto ad indirizzare analoghe future iniziative, approvato con D.G.R.16-2610 del 19 settembre 2011 .
I Contratti attivati in Regione Piemonte
Nella tabella seguente viene riportato l’elenco dei Contratti di Fiume, di Lago e di Zona Umida attualmente attivi, specificando lo stato dell’arte di ciascuno e il numero di Comuni coinvolti nel processo di partecipazione.
CORSI D’ACQUA |
Stato di Attuazione |
Ente Responsabile |
N. Comuni coinvolti |
Torrente Sangone |
sottoscritto nel 2009 |
Città metropolitana di TO |
15 |
Torrente Belbo |
sottoscritto nel 2010 |
Provincia di Asti |
57 |
Torrente Orba |
sottoscritto nel 2010 |
Provincia di Alessandria |
18 |
Torrente Agogna |
sottoscritto nel 2015 |
Provincia di Novara |
34 |
Torrente Pellice |
sottoscritto nel 2020 |
Città metropolitana di TO |
16 |
Torrente Stura di Lanzo |
sottoscritto nel 2023 |
Città metropolitana di TO |
36 |
Fiume Dora Baltea |
firmato il protocollo di intesa nel 2018 nell’ambito del progetto ALCOTRA “Eau Concert II” |
BIM Dora Baltea Regione Piemonte |
84 |
Torrente Chisola |
firmato il protocollo di intesa nel 2018 – in fase di predisposizione del Piano d’Azione e del Rapporto Ambientale per la fase di VAS |
Comune di Volvera |
21 |
Torrente Tiglione |
firmato il protocollo di intesa nel febbraio 2020 |
Provincia di Asti |
14 |
Alto Po |
firmato il protocollo di intesa nel 2013 |
Parco del Po Cuneese |
33 |
Torrente Bormida |
firmato il protocollo di intesa nel 2013 |
Regione Piemonte |
86 |
Torrente Scrivia |
firmato il protocollo di intesa nel 2013 |
Provincia di Alessandria |
61 |
Torrente Erro |
firmato il protocollo di intesa nel 2010, connesso al Contratto del Bormida |
Provincia di Alessandria |
11 |
Fiume Tanaro |
firmato il protocollo di intesa nel maggio 2023 |
Provincia di Alessandria
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LAGHI |
Stato di Attuazione |
Ente Responsabile |
N. Comuni coinvolti |
Laghi di Avigliana |
sottoscritto nel maggio 2017 |
Città metropolitana di TO |
3 |
Lago di Viverone |
sottoscritto nel febbraio 2016 |
Provincia di Biella |
10 |
Lago Cusio |
sottoscritto nel novembre 2021 |
Ecomuseo Cusius, Prov. VCO, Novara |
21 |
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ZONA UMIDA |
Stato di Attuazione |
Ente Responsabile |
N. Comuni coinvolti |
Zona Umida Pianura Risicola Vercellese |
firmato Protocollo d’intesa novembre 2019, attualmente in fase di VAS |
Provincia di Vercelli |
28 |
Alcuni Contratti hanno un sito web specifico, curato dall’Ente coordinatore, su cui è possibile fare approfondimenti e visionare attività e stato di avanzamento:
Città Metropolitana di Torino: Contratto di fiume del bacino del Torrente Sangone, Torrente Pellice, Torrente Stura di Lanzo, Laghi di Avigliana, Lago di Viverone
Comune di Volvera: Torrente Chisola
Ecomuseo Cusius con il supporto della Provincia di Novara: Contratto di lago per il Cusio .