Canone per uso di acque pubbliche - FAQ

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Terzo settore

Le acque pubbliche, oltre ad essere un bene pubblico, ovvero di tutti, sono un bene scarso. Il rilascio di una concessione di derivazione riconosce in capo ad un soggetto, o ad una azienda, il diritto all’utilizzo di un quantitativo di acqua, per determinati usi, precludendo ad altri soggetti la possibilità di utilizzare la risorsa. Il canone rappresenta il corrispettivo dovuto per tale diritto.

Sì, come previsto dall'articolo 21 del regolamento regionale 15/R/2004 una quota non inferiore al cinque per cento del gettito derivante dai canoni per uso di acqua pubblica è destinata al finanziamento delle attività regionali di attuazione del Piano di tutela delle acque.

Le risorse vengono assegnate a Province, Città metropolitana di Torino, Comuni singoli o associati, soggetti gestori delle aree naturali protette e dei siti Natura 2000 per finanziare interventi di riqualificazione delle aree perifluviali e perilacuali selezionati attraverso la pubblicazione di appositi bandi. Ulteriori informazioni sono reperibili alla pagina Bando di riqualificazione dei corpi idrici piemontesi.

E’ l’ente della Pubblica Amministrazione che ha la competenza del rilascio della concessione. Nel caso delle acque pubbliche, l’autorità concedente è la provincia o città metropolitana competente per territorio. L’autorità concedente è pertanto il punto di riferimento per tutto ciò che concerne il titolo che legittima al prelievo (istanza di concessione, volturazioni, rinunce, rinnovi ecc.).

Il canone viene versato alla Regione Piemonte. Il primo pagamento deve essere effettuato su apposita richiesta da parte della struttura regionale competente conseguente al rilascio del provvedimento di concessione.

Per le annualità successive alla prima, il canone viene versato entro il 31 gennaio di ogni anno. Entro i primi giorni di gennaio di ogni anno, tutti i concessionari ricevono l’avviso di pagamento cui è allegato il modulo pagoPA, necessario per effettuare il versamento.

pagoPA è una piattaforma digitale che consente ai cittadini di pagare la Pubblica Amministrazione con pagamenti elettronici tramite i Prestatori di Servizi di Pagamento (ossia banche, uffici postali e altri soggetti aderenti alla piattaforma).

Il canone è dovuto sulla base degli usi e delle quantità medie autorizzati dal provvedimento di concessione e sulla base dei canoni unitari e minimi riferiti ad ogni uso.

Per ciascun uso il canone si calcola moltiplicando la quantità concessa per il canone unitario previsto per l’uso, fermo restando che per ogni uso è previsto un canone minimo.

I canoni unitari e minimi per l’uso di acqua pubblica sono fissati annualmente dalla struttura regionale competente, aggiornati sulla base del tasso di inflazione programmata. Le tabelle dei canoni per l’anno in corso, e precedenti, sono consultabili alla pagina web Canoni per uso delle acque pubbliche.

Il versamento del canone deve essere fatto mediante pagamento elettronico tramite pagoPA.

Nell’avviso di pagamento sono riportate nel dettaglio le modalità di pagamento, effettuabile attraverso uno dei seguenti canali:

  • sul sito della Regione Piemonte https://pay.sistemapiemonte.it/epayweb/

  • presso le agenzie della sua banca o mediante i servizi dell'home banking (cercare i loghi CBILL o pagoPA);

  • presso gli Uffici Postali;

  • presso gli sportelli ATM della sua banca (se abilitati);

  • presso i punti vendita di SISAL, Lottomatica, Banca 5 e altri soggetti che aderiscono al sistema pagoPA.

 

In caso di problematiche connesse ai versamenti mediante la piattaforma pagoPA è possibile contattare l’Ufficio canoni della Regione Piemonte inviando una email all’indirizzo uso.acqua@regione.piemonte.it.

In alcuni casi il pagamento non può essere effettuato mediante pagoPA, ad esempio quando i dati anagrafici del soggetto versante non corrispondono a quelli del soggetto registrato come titolare della concessione.

In tali specifici casi di impossibilità di pagamento, il concessionario può ottenere modalità di versamento alternative contattando l’Ufficio canoni, entro la scadenza annuale del 31 gennaio, mediante email ad uso.acqua@regione.piemonte.it o telefonando ai numeri 011432-1221, 011432-2417 o 011432-3757 da lunedì a venerdì dalle ore 09.30 alle ore 12.30.

Il canale privilegiato per le domande informali e per questioni cui è possibile dare una risposta in tempi brevi è la casella di posta elettronica uso.acqua@regione.piemonte.it.

Lo strumento della posta elettronica certificata è invece da utilizzare per le comunicazioni formali, ossia per problematiche più complesse che necessitano valutazioni, verifiche o pareri di altri enti e, in ogni caso, per tutte le questioni per le quali è necessaria una chiara e univoca individuazione del dichiarante. In questi casi è necessario scrivere alla casella di posta elettronica certificata territorio-ambiente@cert.regione.piemonte.it.

Il Codice utenza è formato da due lettere seguite da cinque numeri: le due lettere rappresentano la provincia o città metropolitana su cui ricade la derivazione di acqua. Il codice utenza identifica la concessione e rimane lo stesso per tutto il periodo di validità della concessione medesima.

Il NAP (numero avviso pagamento) è il codice che identifica uno specifico importo dovuto a titolo di canone per una determinata annualità e riferito alla/e utenza/e in capo ad un soggetto. Pertanto il NAP cambia di anno in anno. Nel caso in cui un concessionario sia titolare di due o più concessioni, questi riceverà annualmente un avviso di pagamento (NAP) contenente l’importo totale dovuto per i codici utenza a lui intestati.

La difformità può essere dovuta ad un errore o al fatto che l’avviso sia stato emesso in un momento in cui la Regione Piemonte non aveva ancora avuto notizia dell’adozione, da parte dell’autorità concedente, di un provvedimento di variante alla concessione.

In ogni caso, prima di effettuare il versamento del canone, è necessario comunicare alla Regione Piemonte la problematica al fine di permettere la modifica d’ufficio dell’importo collegato all’avviso di pagamento.

Per effettuare il pagamento sarà necessario utilizzare il medesimo modulo pagoPA allegato all’avviso di pagamento che, a modifiche effettuate, riporterà automaticamente un importo aggiornato correttamente.

E’ possibile segnalare l’errore per le vie brevi inviando una email a uso.acqua@regione.piemonte.it . Nel caso l’errore sia legato ad una problematica più complessa in relazione alla quale sia necessaria una risposta formale della struttura competente, è possibile inviare una delle seguenti comunicazioni:

 

Regione Piemonte

Direzione Ambiente, Energia e Territorio

Settore Tutela delle acque

Ufficio Canoni

Piazza Piemonte 1

10127 Torino

In caso di ritardato pagamento si applicano gli interessi legali vigenti nel periodo per i primi 30 giorni.

A partire dal 31° giorno di ritardo si applicano gli interessi di mora, pari al tasso d'interesse legale vigente nel periodo maggiorato di 3,5 punti percentuali. La quantificazione degli interessi verrà effettuata automaticamente dal sistema al momento del versamento.

E’ possibile presentare una istanza di rimborso di quanto non dovuto oppure richiederne la compensazione, ossia che le somme versate in eccedenza vengano poste a copertura di altre annualità che risultano insufficienti o ancora da versare. Il modulo da compilare e sottoscrivere per presentare l’istanza è reperibile alla pagina web Istanza di rimborso o compensazione.

E’ possibile segnalare il problema inviando una email all’indirizzo uso.acqua@regione.piemonte.it

E' attivo il servizio di consultazione on-line di tutte le informazioni (provvedimento autorizzativo, documentazione, importi dovuti e pagamenti eseguiti) relative alle utenze di cui è titolare un soggetto. Per informazioni circa le modalità di accreditamento e accesso alla banca dati on-line è possibile consultare la seguente pagina internet della piattaforma regionale Sistemapiemonte (nella voce "Ambiente e Energia", sezione "Acqua").

Il concessionario ha facoltà di presentare una istanza di rinuncia alla concessione presso la provincia o città metropolitana competente per territorio. In tal caso l’obbligo di versamento del canone si estingue alla fine dell’anno in cui è stata presentata l’istanza di rinuncia. Pertanto se l’istanza è presentata entro il 31 dicembre, dal 1° gennaio dell’anno successivo non è dovuto alcun importo a titolo di canone.

E’ possibile subentrare nella titolarità di una concessione di derivazione attiva presentando una istanza formale presso la provincia o città metropolitana competente per territorio. A tal fine, esiste una apposita modulistica reperibile presso gli uffici, o sul sito istituzionale, degli enti competenti.

Prima di procedere alla presentazione di una istanza di subentro si consiglia comunque di informarsi sulla situazione debitoria dell’utenza, in quanto la normativa vigente stabilisce che il soggetto subentrante si deve fare carico dei canoni rimasti non versati.

E’ necessario predisporre una istanza formale di variante alla concessione da indirizzare alla provincia o città metropolitana competente per territorio utilizzando la modulistica reperibile presso gli uffici, o sul sito istituzionale, dell’ente.

La domanda di rinnovo deve essere presentata un anno prima della data di naturale scadenza della concessione presso la provincia o città metropolitana competente per territorio.

In ogni caso, se l’utente presenta l’istanza di rinnovo entro la data di naturale scadenza della concessione ed è in regola con il pagamento dei canoni, può continuare ad utilizzare l’acqua anche dopo la scadenza originaria in attesa dei provvedimenti dell’autorità concedente in merito al rinnovo.

Il canone dell’anno di scadenza di una concessione non è versato per intero, ma è dovuto in ragione dei mesi compresi tra il 1° gennaio e la data di scadenza della concessione.

In caso di presentazione di istanza di rinnovo, invece, il canone deve essere versato per intero, in quanto l’utilizzo prosegue dopo la scadenza del titolo e in attesa del rinnovo.

Qualora l’istanza di rinnovo sia presentata dopo l’invio degli avvisi di pagamento, e sia pertanto necessario aggiornare l’importo collegato all’avviso di pagamento medesimo, l’utente dovrà trasmettere copia dell’istanza di rinnovo alla Regione Piemonte alla PEC territorio-ambiente@cert.regione.piemonte.it. Una volta modificato d’ufficio l’avviso di pagamento, utilizzando il medesimo modulo pagoPA ad esso allegato, l’importo dovuto risulterà aggiornato in ragione del canone dovuto per l’intera annualità.

Se la domanda di rinnovo viene presentata dopo la scadenza annuale del 31 gennaio, e comunque entro la data di scadenza della concessione, sarà la Regione Piemonte a chiedere l’integrazione del canone dovuto con apposita richiesta al concessionario.

Sì, l’uso ‘domestico’ dell’acqua prelevata da pozzo o da sorgente è libero e non soggetto a concessione a condizione che la captazione sia situata in un terreno di proprietà (o comunque a disposizione dell’utilizzatore), che la portata massima non superi i 2 litri al secondo e che comunque il prelievo massimo non superi i 5 mila metri cubi all'anno.

Sì, i seguenti usi dell’acqua, pur soggetti a concessione, sono esonerati dall’obbligo di versamento del canone:

  • uso dell’acqua effettuato negli alpeggi;
  • uso domestico di acque superficiali effettuato nei territori delle comunità montane;
  • uso dell’acqua effettuato per fini esclusivamente didattici.

Dipende dalle intenzioni dell’acquirente: se questo non è interessato al prelievo di acqua, sarà necessario presentare istanza di rinuncia alla concessione; se l’acquirente vuole proseguire con il prelievo della risorsa è tenuto a presentare istanza di subentro nella titolarità della concessione presso la provincia o città metropolitana competente per territorio.

La titolarità dell’utenza ad uso agricolo si trasferisce in capo al nuovo proprietario del terreno, insieme all’obbligo di versamento del canone. Tuttavia, il nuovo proprietario è tenuto in ogni caso a formalizzare la sua posizione: se è interessato all’utilizzo dell’acqua deve presentare istanza di subentro nella titolarità della concessione; se non intende avvalersi della derivazione, ha facoltà di presentare istanza di rinuncia alla concessione, che comporta la liberazione dall’obbligo di pagamento dall’annualità successiva alla data di rinuncia.

Per la correzione o l’aggiornamento dei dati anagrafici riferiti al soggetto titolare della concessione, è possibile inviare una email all’indirizzo uso.acqua@regione.piemonte.it