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Scheda informativa

I pascoli e l'alpicoltura in Piemonte

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

La Regione Piemonte tutela i pascoli montani e la pratica dell’alpicoltura, fonte di reddito per gli agricoltori, ma anche patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale di tutti i cittadini.

In Piemonte i pascoli alpini si estendono su oltre 305.000 ettari, circa un terzo della superficie agricola regionale; il 42% dei pascoli è di proprietà pubblica.

I pascoli delle Alpi hanno conservato un ampio grado di variabilità rispetto ad altri ambienti; i sistemi zootecnici alpini rappresentano un esempio di integrazione armonica tra vocazione territoriale e processi produttivi, perchè permettono di utilizzare le produzioni foraggere locali, mantenendo i tipici paesaggi montani, caratterizzati dalla presenza di estese superfici a pascolo. In questi territori, l’attività zootecnica svolge una funzione fondamentale per la collettività, permettendo:

  • la conservazione del paesaggio e la salvaguardia del territorio;

  • la produzione di alimenti di qualità;

  • la prevenzione delle calamità naturali (valanghe, frane, incendi, ecc.);

  • la tutela della biodiversità, attraverso l’allevamento di razze locali in pericolo di estinzione ed il mantenimento della variabilità botanica caratteristica delle cotiche dei pascoli alpini.

Con l'obiettivo di favorire la corretta gestione delle attività zootecniche e delle produzioni foraggere in montagna, la Regione Piemonte con la legge regionale 6/2013 ha stabilito una disciplina omogenea per l'affitto o la concessione degli alpeggi (malghe) di proprietà pubblica, la cui modulistica è disponibile per i Comuni interessati.

Per i medesimi obiettivi di corretta gestione, la Regione Piemonte promuove l'adozione dei Piani Pastorali Foraggeri (PPF): conoscere il valore pastorale dei pascoli permette di migliorare i sistemi zootecnici alpini, strumento di salvaguardia del territorio montano.

I Piani Pastorali Foraggeri

Il Piano Paesaggistico Regionale incentiva una corretta gestione dei carichi degli animali sui pascoli, per evitarne l’utilizzo irrazionale e il degrado del cotico erboso. A tal fine, il Piano Pastorale Foraggero (PPF) è lo strumento tecnico con cui definire gli obiettivi, gli strumenti e le scelte gestionali da applicare per consentire il miglioramento del cotico erboso, in termini di produttività foraggera e/o qualità pabulare, nel rispetto delle esigenze di conservazione e, qualora necessario, di recupero della vegetazione pastorale.

In accordo con le linee-guida per la redazione del PPF (in corso di aggiornamento), il piano viene redatto da un professionista abilitato e rende disponibili:

  • il valore pastorale delle diverse sezioni di pascolo, calcolato sulla base degli indici specifici di qualità aggiornati con la DD n. 638 del 1 giugno 2018;

  • il carico zootecnico minimo e massimo mantenibile, stimato in funzione degli obiettivi del piano pastorale e degli eventuali vincoli normativi;

  • il calendario di pascolamento;

  • la cartografia a supporto.

Gli indennizzi per le predazioni da grandi carnivori al patrimonio zootecnico piemontese

Il lupo ha ormai occupato tutto il territorio regionale, come attestato dalla pubblicazione: “Il lupo in Regione Piemonte 2020/2021. Relazione tecnica dell'attività di monitoraggio nazionale nell'ambito del Piano di Azione del lupo ai sensi della Convenzione ISPRA MITE e nell'ambito del Progetto LIFE 18 NAT/IT/000972 WOLFALPS EU” (pubblicazione giugno 2022).

Questo ha comportato una serie di problematiche, quali:

  • i cambiamenti intervenuti sull'arco alpino negli ultimi decenni ed in modo particolare la rinaturalizzazione di vaste zone di territorio montano e collinare sono elementi chiave per spiegare il ritorno di tale fauna selvatica ormai scomparsa dal territorio regionale;
  • la presenza di predatori è fonte di preoccupazione soprattutto per le problematiche legate al settore zootecnico, in relazione ai danni da predazione;
  • nel corso dell’attività di monitoraggio sono stati registrati dai Servizi Veterinari sul sistema informativo regionale ARVET un numero crescente di predazioni rispetto agli anni precedenti e la tendenza è ancora in aumento.

La Regione Piemonte quindi, al fine di:

  • promuovere azioni atte a diminuire l’impatto del lupo sul settore zootecnico;
  • garantire la tutela dell’agricoltura tradizionale estensiva in rapporto alla presenza del predatore;
  • sostenere gli allevatori piemontesi;
  • salvaguardare il ripristino ed il miglioramento della biodiversità sul territorio regionale;

ha approvato con D.G.R. del 03/06/2024, n. 47-8732 (Allegato 1) per l’annualità 2024, gli aiuti per il risarcimento dei danni causati dalle predazioni da grandi carnivori al patrimonio zootecnico piemontese, per una spesa regionale complessiva pari a euro 420.000,00.

 

Contatti

Riferimento
Elisa Spaziani, Settore Produzioni agrarie e zootecniche, Dir. Agricoltura e Cibo
Telefono
+390114324879
Email
elisa.spaziani@regione.piemonte.it
Riferimento
Emanuele Parzanese, Settore Produzioni agrarie e zootecniche, Dir. Agricoltura e Cibo
Telefono
+390114325117
Email
emanuele.parzanese@regione.piemonte.it
Riferimento
Marina Pregno, Settore Produzioni agrarie e zootecniche, Dir. Agricoltura e Cibo
Telefono
0114322095
Email
marina.pregno@regione.piemonte.it