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Normativa

Norme in materia di bonifica e irrigazione

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti

Il riordino irriguo è stato avviato con la Legge regionale 9 agosto 1999, n. 21 "Norme in materia di bonifica e d'irrigazione", che evidenzia come la Regione riconosca nell'attività di bonifica e d'irrigazione un mezzo permanente finalizzato allo sviluppo, alla tutela e alla valorizzazione delle produzioni agricole con particolare riguardo alla qualità, alla difesa e conservazione del suolo, alla regolazione delle acque ed alla salvaguardia dell'ambiente e delle risorse naturali; la Regione riconosce altresì nei "Consorzi di bonifica", nei "Consorzi d'irrigazione" e nei "Consorzi d'irrigazione e bonifica" l'organismo più idoneo allo svolgimento, da parte degli utenti interessati, delle attività di bonifica e delle attività d'irrigazione.

Il nuovo Testo Unico dell’agricoltura, L.R. 1/2019, conferma la strategia regionale in materia di irrigazione e bonifica introdotta con la L.R. 21/1999 confermano gli ambiti territoriali riconosciuti dalla Regione, nei quali si esercitano le attività di bonifica ed irrigazione collettiva (articolo 58).

I comprensori irrigui oggi individuati sono 36, di cui uno di bonifica piemontese (Baraggia) e un altro caratterizzato da un comprensorio interregionale che interessa oltre il Piemonte anche la Lombardia (Est Sesia). Questi 36 comprensori (articolo 60 della legge) costituiscono il riferimento per la gestione coordinata della risorsa idrica irrigua e mirano a favorire un utilizzo efficace e sostenibile dell’acqua, garantendo la più ampia ricaduta possibile sulle aziende agricole. I canali e le condotte gestiti dai consorzi svolgono sovente un uso multiplo (irrigazione e bonifica e/o produzione di energia idroelettrica) e derivano  l'acqua da prese su corsi d'acqua, da captazione di acqua di falda tramite pozzi, sorgenti, fontanili e trincee drenanti. Per un maggior dettaglio si rimanda alla scheda informativa SIBI e al geoportale della Regione Piemonte (mappe, catalogo, agricoltura, SIBI).

Il Piemonte, pur essendo una terra ricca di acque, si caratterizza per una disponibilità non omogenea della risorsa e per la coltivazione di colture idroesigenti. L’agricoltura della regione si è quindi adattata a tali diverse situazioni differenziandosi ed individuando le colture più vocate ai diversi territori: da questo deriva l’importanza di ambiti territoriali omogenei sotto il profilo idrografico e funzionale in relazione all’esigenza di coordinamento delle utenze, di organicità degli interventi, di unitarietà delle fonti e delle reti di adduzione collettive, individuando strumenti di decisione democratica per programmare e gestire in modo condiviso questa fondamentale risorsa.

La Giunta regionale dovrà definire specifici regolamenti relativi alle funzioni degli enti irrigui riconosciuti, alle modalità di riordino e di costituzione, alla gestione e concessione dei canali e delle opere irrigue, alle modalità di vigilanza e controllo, agli obblighi in materia di pubblicità e trasparenza.

Si segnala inoltre l’articolo 73 (Finanziamenti regionali per l'irrigazione) che prevede la possibilità da parte della Regione di concedere contributi in conto capitale a favore dei consorzi di bonifica e degli enti irrigui, individuati come gestori di comprensorio di canali o di opere appartenenti al demanio o al patrimonio della Regione, per la ricerca, la raccolta e la distribuzione delle acque a scopo irriguo, per l'acquisto di attrezzature software, per la realizzazione o la sistemazione di invasi artificiali, anche se destinati unicamente all'acquacoltura e per le sistemazioni idraulico-agrarie del suolo, nonché per il riordino irriguo, contributi di anticipazione per le spese di progettazione per la creazione di un parco progetti da presentare al finanziamento di programmi europei e statali.

Con l'emanazione del Regolamento Regionale del 25 giugno 2007 n. 7/R sono stati definiti gli obblighi riguardanti le modalità di misurazione dei prelievi e delle restituzioni di acqua pubblica (in attuazione alla Direttiva acqua 2000/60, al d.m. del 31/07/2015 e alla L.R. 61/2000). Vengono quindi indicate le tipologie di prelievi che dovranno dotarsi di strumenti di misura, le grandezze da misurare, le modalità di raccolta e trasmissione dei dati nonché le tempistiche entro le quali i soggetti interessati dovranno adeguarsi alle nuove norme.

Atti collegati

Tipo di atto
Provvedimento interno

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