Tipologia di contenuto
Scheda informativa

Piani Mirati di Prevenzione (PMP)

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

Il Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025, declinato a livello regionale nel Piano Regionale di Prevenzione 2020-2025, prevede nei Programmi Predefiniti 6, 7 e 8, l'attuazione sul territorio di Piani Mirati di Prevenzione.

Sono modelli partecipati di assistenza e supporto alle imprese nella prevenzione dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro in cui sono coinvolte le diverse figure del sistema aziendale della prevenzione. Il PRP 2020-2025 prevede l’attuazione di Piani Mirati di Prevenzione in 5 ambiti di rischio individuati attraverso la condivisione con le parti sociali e datoriali in sede di Comitato Regionale di Coordinamento ex art. 7 del D. Lgs 81/08.

I PMP hanno l'obiettivo di raggiungere in particolare i lavoratori socialmente piu svantaggiati, in genere occupati in microimprese e in mansioni che comportano maggiore esposizione a rischi per la salute e sicurezza.

Per favorire la partecipazione e l’attuazione delle buone prassi previste dal PMP anche da parte delle aziende con meno di 10 dipendenti sono state previste specifiche azioni di sostegno, tra cui:

  • il coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria dei datori di lavoro, OOSS ed Enti paritetici
  • l'organizzazione di seminari e corsi di formazione da parte degli SPRESAL per i rappresentanti delle microaziende

I PMP sono previsti nei seguenti ambiti:

Agricoltura

Rischio ambienti confinati nel settore agricolo e vitivinicolo

Negli ultimi anni si sono verificati ripetuti infortuni mortali che hanno coinvolto datori di lavoro, operai e familiari impegnati in operazioni di manutenzione o pulizia di cisterne o vasche, i cosiddetti "ambienti confinati" venuti a contatto con sostanze asfissianti, tossiche o comunque nocive, in assenza di protezioni adeguate.

I settori interessati sul terriotrio regionale sono il comparto zootecnico, ad esempio i silos per lo stoccaggio dei cereali, e il settore vinicolo, ad esmepio all’interno di serbatoi. Gli infortuni, che spesso coinvolgono più lavoratori nel tentativo di aiuto reciproco, avvengono per:

  • carenza di informazione
  • mancanza di procedure di sicurezza
  • assenza di misure di emergenza
  • sottovalutazione del rischio

Il rischio principale è dovuto all’accesso sporadico all’interno di impianti, pozzi, serbatoi e a luoghi normalmente non utilizzati o accessibili in cui è presente un'atmosfera incompatibile con la vita, presenza di gas o vapori tossici e/o assenza di ossigeno.

Rischio ambienti confinati. Buone prassi

Rischio ambienti confinati. Scheda di autovalutazione
 

Rischio ambienti confinati. Scheda di autovalutazione - Anagrafica

 

Rischio da infortuni su attrezzature e macchine agricole

In Piemonte negli ultimi 10 anni si è registrata una notevole riduzione degli eventi infortunistici legati al comparto agricolo (circa il 50%); tuttavia restano numerosi gli eventi gravi e mortali che vedono coinvolti gli operatori agricoli che utilizzano trattrici ed altre attrezzature.

Il PMP si rivolge alle imprese agricole e artigiane che operano nel settore cerealicolo, foraggero e della manutenzione del verde o del giardinaggio.

Rischio uso macchine agricole. Buone prassi

Rischio uso macchine agricole. Scheda di autovalutazione

Rischio uso macchine agricole. Scheda di autovalutazione - Anagrafica

Edilizia

Rischio caduta dall’alto

La “caduta dall’alto” nel comparto edile rappresenta una delle principali cause di infortuni mortali durante lo svolgimento di attività lavorative.

Il rischio è principalmente legato ai lavori in quota, ovvero un'attività lavorativa svolta ad altezza superiore a 2 metri rispetto a un piano stabile. Tali attività possono essere eseguite con l’ausilio di sollevatori di persone, con impalcature fisse e/o ponteggi, con ponti su cavalletti e scale portatili.

Rischio cadute dall'alto. Buone prassi - allegato

Rischio cadute dall'alto. Scheda di autovalutazione delle aziende

Rischio cancerogeno professionale

Rischio per la salute dei lavoratori nelle attività di saldatura

I fumi di saldatura sono stati classificati dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro come agente sicuramente cancerogeno per l’uomo. Il PMP specifico intende ridurre l’esposizione dei lavoratori piemontesi agli agenti chimici generati nel corso delle operazioni di saldatura nelle imprese del comparto metalmeccanico.

Rischio cancerogeno - Buone prassi

Rischio cancerogeno - Scheda autovalutazione anagrafica 1a

Rischio cancerogeno - Scheda autovalutazione anagrafica 1b

Rischio cancerogeno - Scheda autovalutazione anagrafica 2

Rischio patologie professionali dell’apparato muscolo-scheletrico

La finalità del PMP "Rischio sovraccarico biomeccanico del rachide nel settore della logistica" è coinvolgere le imprese del settore attraverso le diverse figure della prevenzione, al fine di ridurre i rischi connessi alla movimentazione dei carichi.

La valutazione approfondita di questi rischi può consentire l’adozione di provvedimenti volti a migliorare le condizioni di lavoro, permettendo il recupero di soggetti con ridotte capacità lavorative e il permanere al lavoro di soggetti con patologia.

Rischio muscolo - scheletrico. Buone prassi

Rischio muscolo - scheletrico. Scheda di autovalutazione

Rischio muscoloscheletrico. Scheda di autovalutazione (anagrafica)

Rischio stress correlato al lavoro

Rischio aggressione verso gli operatori sanitari

Con l'espressione “aggressione sul posto di lavoro” si intendono i fenomeni di violenza, le minacce, gli abusi in situazioni correlate al lavoro che comportano un rischio per il benessere, la sicurezza e la salute dei lavoratori.

I fenomeni di violenza e aggressione avvengono soprattutto a causa dell'interferenza di persone esterne che accedono a vario titolo negli ambienti di lavoro. In base alla Raccomandazione n. 8 del Ministero della Salute e all'art 28 del D. Lgs. 81 del 2008, tutte le strutture sanitarie  dovrebbero elaborare e implementare un programma di prevenzione della violenza per:

  • diffondere politica di tolleranza zero verso atti di violenza, fisica o verbale all'interno dei servizi sanitari
  • assicurarsi che operatori, pazienti e visitatori ne siano a conoscenza
  • incoraggiare il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti e a suggerire misure per ridurre o eliminare i rischi

Stress - Buone prassi

Stress - Scheda di autovalutazione