Alcohol Prevention Day 2024

Il 18 aprile 2024 si celebra l’“Alcohol Prevention Day”.

L’evento è annualmente promosso dall’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell'Istituto Superiore di Sanità e dal Centro dell’OMS per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problematiche alcol-correlate (Who-CC), in stretta collaborazione con la Società italiana di alcologia (SIA), l’Associazione italiana dei club alcologici territoriali (AICAT) ed Eurocare European Alcohol Policy Alliance, ed è sostenuto e finanziato dal Ministero della Salute. 
Durante l’Alcohol Prevention Day (APD), momento centrale del mese di prevenzione alcologica, iniziativa lanciata nel 2001 da SIA e da AICAT, vengono diffusi i dati, le evidenze e le priorità di prevenzione per quanto riguarda i temi legati all’alcol.
L’APD coinvolge tutti gli interlocutori che partecipano attivamente alla programmazione e all’attuazione degli interventi utili a garantire livelli elevati di tutela della salute e di sicurezza, individuali e collettivi, sostenuti dall’incremento della consapevolezza dei rischi e danni legati all’alcol.

Le iniziative sul territorio regionale

ASL di Asti
ASL di Vercelli
ASL Cuneo 2
ASL TO3
ASL TO5

Effetti del consumo di alcol

L’alcol è assorbito per il 2% dallo stomaco e per il restante 80% dalla prima parte dell’intestino. L’alcol assorbito passa quindi nel sangue e dal sangue al fegato, che ha il compito di distruggerlo tramite un enzima chiamato alcol-deidrogenasi. Soltanto quando il fegato ha assolto del tutto a questa funzione la concentrazione dell’alcol nel sangue risulta azzerata. Il processo di smaltimento richiede tuttavia un tempo legato alle condizioni fisiologiche individuali.
Questo sistema di smaltimento dell’alcol non è uguale in tutte le persone: varia in funzione del sesso, dell’età, dell’etnia e di caratteristiche personali; non è completamente efficiente prima dei 21 anni ed è inefficiente sino ai 16 anni. Dopo i 65 anni si perde gradualmente la capacità di smaltire l’alcol e, nel sesso femminile, per tutte le età, è sempre la metà rispetto alle capacità maschili; per questa ragione alcune persone sono più vulnerabili agli effetti dell’alcol.

(fonti: ISS Epicentro: “Alcohol Prevention Day”, “L’Osservatorio nazionale alcol”. Ministero della Salute: “Effetti dell'alcol su...”)

I danni

Secondo il Global status report on alcohol and health 2018 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’uso di alcol nel 2016 ha causato nel mondo circa 3 milioni di morti, ossia il 5,3% di tutti decessi e il 5,1% degli anni di vita persi a causa di malattia, disabilità o morte prematura attribuibili all’alcol. Più di tre quarti dei decessi si è verificato tra gli uomini.
L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con la capacità di indurre dipendenza.
Al contrario di quanto si ritiene comunemente, l’alcol non è un nutriente e il suo consumo non è utile all’organismo o alle sue funzioni. Causa invece danni diretti alle cellule di molti organi, soprattutto fegato e sistema nervoso centrale, e in particolare alle cellule del cervello.

L’alcol è la principale causa di molte malattie. Le più gravi:
    • sindrome o crisi di astinenza da alcol,
    • coma etilico o intossicazione acuta da alcol.
Altre patologie alcol-correlate:
- patologie relative all’apparato gastroenterico (esofagite, gastrite, steatosi, epatite acuta e cronica, cirrosi epatica, pancreatiti e tumori),
- patologie del sistema nervoso centrale e periferico (atrofia cerebrale, polinevriti), 
- altri sistemi coinvolti: il cardiovascolare (infarto miocardico, tromboflebiti, vasculiti), l’endocrino-riproduttivo (infertilità, impotenza, diminuzione del desiderio sessuale, alterazioni ormonali), talora in modo irreversibile.
- L’alcol è anche causa concomitante di alcuni tumori maligni, parzialmente alcol-attribuibili, come il tumore dell'oro-faringe, dell'esofago, del colon-retto, della laringe, del fegato e della mammella.
È da evidenziare che il consumo di alcol in gravidanza rappresenta una delle cause maggiori di ritardo mentale dei bambini nei Paesi occidentali. 

L’alcol è inoltre responsabile di molti danni indiretti (i cosiddetti danni alcol-correlati), dovuti a comportamenti associati a stati di intossicazione acuta, come i comportamenti sessuali a rischio, infortuni sul lavoro, episodi di violenza, guida in stato di ebbrezza (gli incidenti stradali provocati dalla guida in stato d’ebbrezza hanno un peso preponderante nella mortalità giovanile).
Sul lavoro il consumo di alcol raccomandato è zero e per alcune categorie ad alto rischio, per l’incolumità a terzi, la legge prevede esplicitamente il divieto di consumo nei luoghi di lavoro.

La dipendenza alcolica è caratterizzata da un comportamento ossessivo di ricerca compulsiva di bevande alcoliche (tipica la necessità di bere al mattino, appena svegliati) e da assuefazione e tolleranza (per raggiungere un determinato effetto desiderato dall’individuo è costretto a bere quantità sempre maggiori di bevande alcoliche). Anche per l’alcoldipendenza, come per qualunque tossicodipendenza da droghe illegali, la brusca interruzione del consumo di alcol causa la sindrome da astinenza, caratterizzata da tachicardia, tremori, nausea e vomito, agitazione, allucinazioni, convulsioni.
L’alcol è causa di patologie e problematiche correlate anche quando il suo consumo non è arrivato al punto da poter definire “alcolista” un individuo.
(fonti: Ministero della Salute “I danni dell’alcol”. “Dipendenza alcolica”).

 

Consumo di alcol in Italia (dati sorveglianza PASSI)

Nel biennio 2021-2022, meno della metà degli adulti di età compresa tra i 18 e i 69 anni (42%) dichiara di non consumare bevande alcoliche, ma 1 persona su 6 (17%) ne fa un consumo definito a “maggior rischio” per la salute, per quantità o modalità di assunzione.
Per “consumo di alcol a maggior rischio” si intende: consumo abituale elevato (per gli uomini pari a più di 2 unità alcoliche medie giornaliere, corrispondenti a più di 60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, e per le donne pari a più di 1 unità alcolica media giornaliera, corrispondente a più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni); consumo binge (consumo, almeno una volta negli ultimi 30 giorni, di 5 o più (per gli uomini) o 4 o più (per le donne) unità alcoliche in una singola occasione); consumo esclusivamente o prevalentemente fuori pasto.
Il consumo a “maggior rischio” è più frequente fra i giovani e in particolar modo i giovanissimi (fra i 18-24enni la quota sfiora il 35%), fra gli uomini (21% vs 13% nelle donne) e fra le persone socialmente più avvantaggiate, senza difficoltà economiche (19% vs 14% di chi ha molte difficoltà economiche) o con un alto livello di istruzione (20% fra i laureati vs 8% fra chi ha, al più, la licenza elementare).
È preoccupante il numero di persone che assume alcol pur avendo una controindicazione assoluta, come i pazienti con malattie del fegato, fra i quali il 52% dichiara di aver consumato alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista. L’11% delle donne in gravidanza riferisce di aver consumato alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista è fra quelle che allattano al seno la quota aumenta al 29%.
Il consumo di alcol a “maggior rischio” è una prerogativa dei residenti nel Nord Italia, con un trend in aumento. In particolare il consumo di alcol in Piemonte (68,5%) è peggiore rispetto al dato nazionale (57,9%)

L’attenzione degli operatori sanitari al problema dell’abuso di alcol appare ancora troppo bassa: appena il 7% dei consumatori a “maggior rischio” riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere meno, in Piemonte riferisce di aver ricevuto il consiglio solo il 6% dei consumatori.
(fonte: ISS Epicentro “Sorveglianza PASSI”) 

Alcol e guida

La guida in stato di ebbrezza, oltre ad essere pericolosa, può costituire un reato. La Legge n.120 del 29 Luglio 2010 "Disposizioni in materia di sicurezza stradale", entrata in vigore il 13 agosto 2010, introduce, infatti, sanzioni più restrittive per chi guida in stato di ebbrezza e contiene una serie di novità relative alla somministrazione e vendita di bevande alcoliche.
Non esistono quantità di alcol sicure alla guida. Il livello di concentrazione di alcol nel sangue (alcolemia) ottimale ai fini dell’idoneità psico-fisica alla guida è zero grammi per litro. La legge impone tale livello per i minori di 21 anni che guidano un'autovettura, per i neopatentati di qualsiasi età e per i professionisti del volante.
Il limite legale del tasso alcolemico per la guida è 0,5 g per litro (L. 120, 29/07/2010). Qui è consultabile la tabella per la stima delle quantità di bevande alcoliche che determinano il superamento del tasso alcolemico legale per la guida in stato di ebbrezza. 

(fonti: Ministero della Salute “Alcol e guida, cosa dice la legge” - Regione  Piemonte “Sostanze alcol e guida”) 

Trattamento della dipendenza patologica

In tutte le ASL piemontesi sono presenti i servizi ambulatoriali di Alcologia che, grazie al lavoro in équipe multi professionali (medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, infermieri), effettuano una diagnosi approfondita rispetto alle problematiche alcol-correlate e costruiscono, in modo condiviso con gli interessati e i loro famigliari, opportuni percorsi di cura studiati per ciascun individuo. Sono previsti, quando necessario, anche interventi specifici di riabilitazione.
Tali servizi sono a disposizione di chiunque, diretto interessato o famigliari, avverta la necessità di farsi aiutare per problemi legati a un eccessivo consumo di bevande alcoliche.
I servizi di Alcologia collaborano con:
    • medici di base
    • ospedali
    • case di cura accreditate 
    • Comunità terapeutiche
    • gruppi di volontari, in particolare le ACAT (Associazioni Club Alcologici Territoriali) e gli Alcolisti Anonimi.

(fonte: Regione Piemonte “Il trattamento della dipendenza patologica”)

 

Allegati

I rischi dell'alcol
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