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L'alcol etilico è il principio attivo presente in tutte le bevande che si definiscono alcoliche: da quelle a bassa gradazione (birra, vino), a quelle a media gradazione (liquori) a quelle ad alta gradazione (superalcolici). Nel parlare comune si tende a considerare davvero alcoliche soltanto le bevande a media e ad alta gradazione: invece gli effetti e i danni che derivano dal consumo di alcol etilico conseguono all'assunzione di tutte le bevande che contengono tale principio attivo, ovviamente in relazione alle quantità ingerite.
- livelli di consumo
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Il consumo di bevande alcoliche fa parte della nostra cultura, ed è legato a momenti di piacere, tuttavia non dobbiamo dimenticare che l’alcol è una sostanza che può portare danni al nostro organismo.
È molto difficile stabilire quali siano i livelli di consumo poco pericolosi: la comunità scientifica si trova ormai d'accordo sul fatto che, in realtà, NON si possano individuare livelli di consumo di alcol etilico assolutamente innocui per la salute: si parla perciò di consumi a rischio crescente. Il livello minimo, descritto come consumo giornaliero a basso rischio, consiste in:
- zero unità alcoliche fino a 18 anni non più di
- una unità alcolica in media tra i 18 e i 65 anni nel genere femminile, che ha minori capacità di smaltimento dell'alcol
- non più di due unità alcoliche nel genere maschile
- cautela maggiore oltre i 65 anni
- zero alcol in gravidanza
Per unità alcolica si intende: un bicchiere di birra a 5° (330 ml, la comune lattina), un bicchiere di vino a 12° (125 ml), un bicchierino di liquore a 18° (80 ml) o un bicchierino di superalcolico a 38° (40 ml). Il tasso alcolemico o alcolemia che si raggiunge dopo l'assunzione di tali bevande è influenzato da quantità di alcol assunto, modalità di ingestione, a digiuno o durante il pasto, tempo trascorso dall’assunzione, gradazione alcolica della bevanda, peso del bevitore, sesso, età, stato di salute, etnia. Dopo l'ingestione di sostanze alcoliche, l'alcolemia raggiunge il punto massimo in circa mezz'ora se il consumo è stato effettuato a digiuno, o circa un'ora se la bevanda è assunta durante o dopo un pasto. Mediamente occorrono da una a due ore per eliminare ogni unità alcolica bevuta. Il livello di alcolemia limite per poter guidare (0,5 g/l) si supera con l'ingestione di due unità alcoliche.
- danni da alcol
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I danni che l’alcol può portare all’organismo per consumi a rischio crescente possono interessare, oltre che il fegato, fino alla cirrosi, praticamente tutto il corpo, ivi compreso un aumentato pericolo di contrarre molti tumori, come quelli delle vie digestive superiori, quelli della mammella, del fegato, del colon, del retto, del pancreas e altri ancora.Oltre ai danni da tossicità diretta sull'organismo, l'alcol può essere anche una causa molto potente di dipendenza patologica.
La dipendenza patologica da alcol si instaura spesso in maniera insidiosa, provoca danni gravi alla persona, sia sul piano della salute (si ricorda tra l'altro che l'alcol è l'unica sostanza che può provocare, alla sua brusca sospensione in una persona dipendente, una sindrome di astinenza potenzialmente mortale, il delirium tremens) che su quello socio-relazionale, e pesanti conseguenze familiari. Per affrontare una dipendenza patologica da alcol ci si può far aiutare da servizi specialistici.
- effetti sull'organismo di quantità crescenti di alcolemia
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In persone che non abbiano sviluppato una dipendenza da alcol, livelli crescenti di alcolemia producono i seguenti effetti:
- 0.1-0.2
- iniziale sensazione di ebbrezza
- iniziale riduzione delle inibizioni e del controllo
- affievolimento della vigilanza, attenzione e controllo
- iniziale riduzione del coordinamento motorio
- iniziale riduzione della visione laterale e nausea
- 0.3-0.4
- sensazione di ebbrezza
- riduzione delle inibizioni, del controllo e della percezione del rischio
- riduzione delle capacità di vigilanza, attenzione e controllo
- riduzione del coordinamento motorio e dei riflessi
- riduzione della visione laterale
- possibile vomito
- 0.5-0.8
- cambiamenti dell’umore
- nausea, sonnolenza
- stato di eccitazione emotiva
- rRiduzione della capacità di giudizio
- riduzione della capacità di individuare oggetti in movimento e della visione laterale
- riflessi alterati
- alterazione delle capacità di reazione agli stimoli sonori e luminosi
- vomito
- 0.9-1.5
- alterazione dell’umore
- rabbia
- tristezza
- confusione mentale
- disorientamento
- compromissione della capacità di giudizio e di autocontrollo
- comportamenti socialmente inadeguati
- linguaggio mal articolato
- alterazione dell’equilibrio
- compromissione della visione, della percezione di forme, colori, dimensioni
- vomito
- 1.6-3.0
- stordimento
- aggressività
- stato depressivo
- apatia
- letargia
- compromissione grave dello stato psicofisico
- comportamenti aggressivi e violenti
- difficoltà marcata a stare in piedi o camminare
- stato di inerzia generale
- ipotermia
- vomito
- 3.1-4.0
- stato di incoscienza
- allucinazioni
- cessazione dei riflessi
- incontinenza
- vomito
- coma con possibilità di morte per soffocamento da vomito
- Oltre 4
- difficoltà di respiro
- sensazione di soffocamento
- sensazione di morire
- battito cardiaco rallentato
- fame d’aria
- coma
- morte per arresto respiratorio
Più semplicemente:
- 0,25 g/l disinibizione
- 0,5 g/l impaccio motorio e incoerenza logica
- 1 g/l evidenti disturbi dell’equilibrio e della marcia
- 2,5 g/l confusione, torpore sino allo stupore
- 4 g/l coma sino alla morte
Un’abitudine continuata al "bere" aumenta la tolleranza all'alcol. Tuttavia, gli effetti neurologici conseguenti ai livelli raggiunti di alcolemia non sono significativamente modificati: semplicemente, chi ha sviluppato maggior tolleranza verso l’alcol "si accorge meno" degli effetti deleteri prodotti da dosi crescenti di alcol sul sistema nervoso rispetto a chi non è abituato a bere.
"Non reggere l’alcol" quindi non è un fattore negativo, ma un fattore di protezione, purché non ci si metta in condizioni di pericolo.
- 0.1-0.2
- il trattamento della dipendenza patologica
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In tutte le ASL piemontesi sono istituiti all'interno dei Dipartimenti di Patologia delle Dipendenze dei servizi ambulatoriali di Alcologia che al loro interno prevedono il lavoro in equipe di diverse figure professionali: medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, infermieri. Tali servizi sono a disposizione di chiunque, diretto interessato o famigliari, avverta la necessità di farsi aiutare per problemi legati ad un eccessivo consumo di bevande alcoliche.
Per accedere ai Servizi di Alcologia non è necessaria l‘impegnativa del medico di base, anche se è sempre consigliabile che il medico di medicina generale sia il primo ad essere interpellato in caso di problemi con l'alcol.
La visita e i cicli di cura presso i servizi di alcologia non comportano il pagamento di ticket.
È garantita la massima riservatezza
I servizi di Alcologia collaborano con:
- medici di base
- ospedali
- case di cura accreditate
- Comunità terapeutiche
- gruppi di volontari, in particolare le ACAT (Associazioni Club Alcologici Territoriali) e gli Alcolisti Anonimi
I trattamenti offrono una presa in carico multiprofessionale al fine di effettuare una diagnosi approfondita rispetto alle problematiche alcol-correlate, e costruire, in modo condiviso con gli interessati e i loro famigliari, opportuni percorsi di cura studiati per ciascun individuo con l'aiuto di più professionalità. Sono previsti, quando necessario, anche interventi specifici di riabilitazione.
Percorsi particolari sono previsti su invio dei medici competenti per gli accertamenti di alcol-dipendenza in lavoratori impiegati in mansioni particolari e per la segnalazione da parte delle Commissioni patenti di persone fermate alla guida in stato di ebbrezza.