Good news - Le buone notizie dalla Sanità piemontese
Ogni giovedì il racconto da un’Azienda Sanitaria Regionale
Il laboratorio di Simulazione Avanzata raggiungerà le 11 aree disciplinari entro l’anno
L’adrenalina e l’emozione dei sanitari, così come la loro competenza, l’impegno, il rispetto delle procedure e la loro professionalità sono però le uniche cose vere in questi racconti. Già, perché i pazienti descritti sono riproduzioni umane perfette, manichini di ultimissima generazione – “simulatori”, in termini tecnici – su cui i professionisti della salute si stanno esercitando in modo estremamente realistico. Si tratta di due tra i tanti scenari proposti all’interno del LABSI, il LABoratorio di SImulazione Avanzata, inaugurato in autunno all’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno.
L’impiego delle tecniche di simulazione per la formazione del personale sanitario, porterà indubbi benefici per la salute e la sicurezza dei pazienti e per lo sviluppo moderno e armonico dell’azienda sanitaria. Si tratta di uno strumento didattico efficace - dichiara Paola Malvasio - Direttore Generale dell’ASL CN2 che pone il nostro ospedale, grazie alla generosità della Famiglia Ferrero e del territorio, all’avanguardia nel campo dell’istruzione professionale sanitaria
Nel mese di gennaio si è conclusa la prima fase del progetto, durante la quale sono stati formati e certificati i 25 istruttori professionisti che si occuperanno di guidare i discenti durante le simulazioni. Ora il LABSI è entrato nel vivo della propria operatività e ha dato ufficialmente il via ai corsi rivolti al personale interno dell’ASL CN2.
L’uso della simulazione nella formazione è un modo efficace e sicuro per fornire un’esperienza pratica nella gestione dei rischi clinici. Tra i vantaggi spiccano la possibilità di apprendere in un ambiente controllato esente da pericoli per il paziente, di acquisire familiarità con i device reali e con la standardizzazione dell’assistenza e delle cure - spiega Valerio Stefanone, Responsabile Scientifico del LABSI - ma anche l’implementazione della capacità per i professionisti della sanità di gestire in maniera appropriata lo stress, la comunicazione e le emozioni in team multidisciplinari e in situazioni di emergenza-urgenza
Il Laboratorio è il risultato di un impegno costante volto a creare uno spazio unico dove professionisti sanitari possano formarsi in modo realistico e sicuro - afferma Anna Poglio, Direttore del LABSI - La simulazione ci permette di metterci in gioco, le prime volte, non su un paziente umano ma su vari scenari replicabili, in squadre multiprofessionali che imparano insieme, anche dagli sbagli. L’idea è proprio quella di promuovere una cultura dell’errore costruttiva, in cui gli errori non vanno colpevolizzati, ma analizzati per migliorare i processi e abbattere il rischio clinico, nell’interesse in primo luogo dei pazienti. Questo è il cuore del nostro lavoro
Una grande rivoluzione nel campo della formazione dei sanitari - dichiara Bruno Ceretto, Presidente della Fondazione Ospedale Alba-Bra. Quando abbiamo saputo di questa modalità formativa, abbiamo visitato i migliori centri in Italia e poi abbiamo trovato chi condividesse con noi il progetto dal punto di vista delle risorse. Abbiamo trovato un partner affidabile dal punto di vista tecnico e nel giro di una anno è nato il LABSI, che abbiamo inaugurato lo scorso 27 settembre con una bella e toccante cerimonia alla presenza dell’Assessore Regionale alla Sanità Federico Riboldi
In Italia ci sono pochi centri con queste caratteristiche e quello di Verduno è il primo centro in Piemonte di un ospedale non universitario - dichiara Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte. La simulazione è uno strumento didattico di avanguardia che consente molti vantaggi per l’azienda sanitaria, per i professionisti che ci lavorano, ma soprattutto per i pazienti. Ringrazio la famiglia Ferrero e la Fondazione Ospedale Alba-Bra per la generosità e l’impegno profuso a supporto dell’ASL del territorio e dei tenaci professionisti che hanno messo la propria competenza a servizio di questo progetto. Ancora una volta la collaborazione tra la sanità pubblica e il privato, quando orientata fortemente al benessere dei cittadini, consente di ottenere risultati positivi a favore di tutta la comunità. Un modello virtuoso di sinergia che merita di essere replicato e diffuso in tutto il Piemonte