COVID-19 e animali da compagnia: risposte alle domande più frequenti

Rivolto a
Cittadini

No, al momento non vi è alcuna evidenza scientifica che gli animali da compagnia, quali cani e gatti, abbiano contratto l’infezione o possano diffonderla.
Non esiste pertanto al momento alcun motivo per abbandonare il proprio animale o affidarlo ad un canile. Si ricorda che l’abbandono di un animale domestico è sanzionabile penalmente.
Si raccomanda di adottare sempre le misure igieniche di base, in particolare il lavaggio delle mani (in assenza di acqua e sapone si può ricorrere alle soluzioni igienizzanti a base alcolica) prima e dopo essere stati a contatto con gli animali, con la lettiera o la scodella del cibo. Va ricordato, in generale, che l’igiene corretta delle mani è la prima arma contro le infezioni.
Si sconsiglia fortemente di toccare o manipolare animali di persone estranee.

A causa della presenza di alcune malattie degli animali contagiose in Cina, solo pochi animali vivi e prodotti animali non trasformati sono autorizzati per l'importazione nell'Unione Europea dalla Cina.
Non vi è alcuna prova che uno qualsiasi degli animali, o dei prodotti di origine animale, autorizzati all'entrata nell'Unione Europea rappresenti un rischio per la salute dei cittadini dell'UE a causa della presenza di SARS-CoV-2 in Cina.

Le prestazioni veterinarie sono state individuate fra le attività che devono essere garantite in quanto “strettamente essenziali”. Continuano pertanto ad essere erogate nel rispetto delle misure di protezione e distanza necessarie a contenere la diffusione del contagio.
Portare gli animali domestici dal veterinario rientra nei casi di necessità, pertanto lo spostamento è consentito e deve essere dichiarato nel modulo di autocertificazione in caso di controllo da parte delle Forze dell’Ordine.
Si consiglia di contattare i medici veterinari per valutare la situazione clinica e le caratteristiche dell’urgenza.

Nel rispetto delle misure precauzionali previste dalle disposizioni normative, è possibile portare il proprio cane a fare una passeggiata per consentirgli di espletare le proprie esigenze fisiologiche. Si ricorda che il cane deve essere condotto al guinzaglio e si deve provvedere alla raccolta delle deiezioni.
Con il DPCM del 26 aprile 2020, a partire dal 4 maggio 2020, è consentito l’accesso ai parchi, alle ville, ai giardini pubblici rispettando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno 1 metro, pur mantenendo chiuse le aree gioco per bambini (ma non le aree cani).
I sindaci possono tuttavia valutare di precludere l’ingresso ai parchi qualora non sia possibile far rispettare le norme di sicurezza.

Al ritorno dalle passeggiate, per proteggere il nostro amico è opportuno provvedere alla sua igiene e pulire soprattutto le zampe, evitando prodotti aggressivi e quelli a base alcolica che possono indurre fenomeni irritativi, provocando prurito, e usare invece prodotti senza aggiunta di profumo (es. acqua e sapone neutro). Per il mantello si consiglia di spazzolarlo e poi passare un panno umido.

In analogia a quanto stabilito per i centri ippici, è consentito l’allenamento e addestramento cani nelle aree autorizzate esterne che possono essere utilizzate dai proprietari/affidatari del cane. Al pari delle aree di sgambamento pubbliche, l’attività deve essere svolta singolarmente, unitamente ai cani da addestrare, secondo una turnazione di utilizzo delle zone di addestramento e allenamento cani e senza il contatto diretto fra le persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di 2 metri e della normativa vigente in tema di contenimento della diffusione del coronavirus.
I centri cinofili permangono chiusi, come da chiarimento pubblicato nelle FAQ sul sito del Governo, per la parte che riguarda le attività sociali e ricreative.

In risposta alle FAQ sull'applicazione del DPCM 26.04.2020, il Governo ha precisato che è consentita la gestione del cavallo da parte del proprietario o affidatario per lo svolgimento, solo all’esterno della struttura in cui l’animale si trova, dell’attività sportiva, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri. I circoli ed i centri ippici, sebbene aperti per consentire questa attività, restano chiusi per le attività sociali ordinarie.

I gattili/canili e le relative attività sono servizi pubblici essenziali, previsti dalla normativa nazionale, pertanto queste attività proseguono nel rispetto delle misure igienico-sanitarie previste.
L'attività di ricezione/conferimento nei casi di abbandoni e sequestri può continuare, ovviamente nel rispetto di misure sanitarie adeguate. Il personale che vi opera dovrà essere munito dei previsti presidi di sicurezza e dovranno essere garantite le misure di distanziamento sociale. Altrettanto importante è che, come in altri casi, non si creino assembramenti di persone.

Non ci sono ancora prove che gli animali domestici svolgano un ruolo epidemiologico significativo. Tuttavia gli animali conviventi con persone positive al Covid-19 in regime di quarantena possono essere un veicolo di trasmissione passiva dell’agente infettante in quanto il loro mantello, i cui peli offrono una grande superficie di contatto, è un ottimo ricettacolo per l’insediamento del virus. Di conseguenza, la gestione e la permanenza presso il domicilio si rivela la migliore soluzione per evitare la diffusione del contagio.
Il proprietario malato (o sospettato di essere malato) dovrebbe evitare il contatto ravvicinato con il proprio animale domestico e chiedere a un altro membro della famiglia di prendersi cura di lui. Se non esistono alternative, dovrebbe seguire le buone pratiche igieniche e indossare mascherina e guanti, se possibile. Il Rapporto ISS Covid-19 n. 16/2020 riporta come “le precauzioni devono essere commisurate al livello di rischio reale per Covid-19 del nucleo abitativo (es. numero delle persone conviventi con malattia sospetta o confermata), al contesto strutturale casalingo in cui si trovano gli animali e alla possibilità di separare fisicamente gli animali dalle persone conviventi, quando necessario”.

Per approfondimenti visita il sito www.ceirsa.org e il blog www.sicurezzanelpiatto.com

Per ulteriori informazioni sulla COVID-19 consulta i siti del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.