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Donazioni e trapianti

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Informazioni su donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule. Approfondimenti su donazione e conservazione del cordone ombelicale, donazione da vivente, donazione midollo osseo

La donazione di sangue, di organi, di cellule e di tessuti è un atto di altruismo che, in moltissimi casi, può contribuire a salvare una vita umana. Tutti i cittadini che possiedono alcuni requisiti fisici possono scegliere liberamente di diventare donatori di sangue, di cellule e di tessuti ed esprimere la volontà a diventare donatori di organi dopo la morte.

Donare il sangue

Il sangue non è riproducibile in laboratorio e per questa ragione è fondamentale la collaborazione di tutti coloro che hanno le condizioni fisiche necessarie alla donazione. Insieme ai suoi componenti (globuli bianchi, globuli rossi, piastrine, plasma, plasmaderivati) costituisce per molti ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza nei servizi di primo soccorso, negli interventi chirurgici, nei trapianti di organo, nella cura dei tumori e delle varie forme di anemia, in caso di intossicazioni da farmaci e in numerose altre patologie.

Chi può donare il sangue
Prima di essere ammesso alla donazione il volontario viene sottoposto a un’accurata visita medica e a esami diagnostici e strumentali. Inoltre, bisogna possedere i seguenti requisiti:

  • età compresa tra i 18 e i 65 anni
  • buone condizioni fisiche generali
  • peso non inferiore a 50 chili

Comportamenti a rischio di trasmissione di malattie infettive virali impediscono la donazione di sangue. La mattina del prelievo, che dura circa dieci minuti, è necessario essere a digiuno.

Le donazioni si effettuano a intervalli non inferiori ai 90 giorni: gli uomini possono donare quattro volte l’anno, le donne in età fertile due. I donatori di sangue e di emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l’intera giornata in cui effettuano la donazione, conservando la normale retribuzione.

Per donare il sangue è possibile rivolgersi presso i Centri Trasfusionali delle Aziende sanitarie regionali o presso le Unità di raccolta delle associazioni di volontariato di riferimento.

Donare il cordone ombelicale

Il cordone ombelicale che lega il bambino a sua madre è ricco di cellule staminali del tutto simili a quelle contenute nel midollo osseo. Queste cellule possono curare diverse malattie del sangue. La donazione raccomandata è quella allogenica o altruistica: il sangue donato è disponibile per qualsiasi paziente che abbia le caratteristiche cliniche e di compatibilità.

Come avviene il prelievo

Il sangue viene raccolto dal cordone ombelicale in una sacca sterile dopo il taglio del funicolo e prima dell’espulsione della placenta. Non è doloroso né per la madre né per il bambino. Non sono descritti effetti negativi sulla salute della madre e del neonato, anche se ci sono dei casi in cui la sua raccolta è controindicata dallo stesso Ministero della Salute.

In Italia il sangue raccolto viene conservato, congelato a –196 °C, presso una delle banche per la raccolta e la conservazione del cordone. In Piemonte la banca dati ha sede presso l’Ospedale Regina Margherita – Sant’Anna di Torino. La banca invia i dati al Registro italiano, che a sua volta è collegato con il Registro mondiale.

Chi può donarlo

Il cordone ombelicale e il sangue placentare possono essere donati da tutte le donne in buone condizioni di salute

Cosa fare per donare

Per donare il sangue del cordone sono necessari:

  • l'idoneità alla donazione attraverso la valutazione dello stato di salute e degli esami fatti
  • la disponibilità del Punto Nascita al prelievo
  • la firma del consenso informato.

Cos’è la “donazione dedicata”

Se familiari (fratelli o genitori) del nuovo nato sono affetti da malattie curabili con cellule staminali del cordone, è autorizzata la conservazione nelle banche pubbliche del sangue cordonale per uso familiare.

Che cos’è la “conservazione autologa”

In Italia non è consentita la conservazione per uso unicamente autologo (personale) del sangue del cordone ombelicale. Questo tipo di conservazione non è supportata da evidenze scientifiche sulla sua effettiva efficacia. Chi sceglie di esportare il sangue cordonale per uso autologo deve conservarlo in banche operanti all’estero. Dal 1 novembre 2010 la richiesta di autorizzazione al trasporto e all’esportazione del campione non deve più essere inoltrata al Ministero della Salute ma alla Direzione Sanitaria del presidio sede del punto nascita. Il soggetto che richiede la raccolta e l’autorizzazione all’esportazione deve versare all’Azienda sanitaria un rimborso di 260,00 euro, che comprende le indagini di laboratorio previste per legge.

Donare organi e tessuti

Donare gli organi significa acconsentire al fatto che, dopo la morte, reni, fegato, cuore, polmoni, pancreas ecc. vengano prelevati dal cadavere per essere trapiantati ad ammalati gravi che ne hanno necessità per sopravvivere.
Esiste anche, solo per determinati organi, la donazione da vivente: questo significa che un organo non indispensabile alla vita (come il rene, perché sono due), oppure una parte di organo (per esempio una parte di fegato di un adulto, da cui si può ricavare un fegato da bambini), può essere donato da un familiare o anche da un estraneo, previo accertamento del giudice che escluda il fine di lucro.

Leggi il parere del Consiglio Superiore della Sanità sulla “donazione samaritana” 

Il trapianto di tessuti, sebbene sia un intervento cosiddetto “migliorativo” e non propriamente “salvavita”, come avviene invece per quello di organi, costituisce comunque un’importante soluzione terapeutica, che ha visto negli ultimi anni una forte espansione. I tessuti che possono essere prelevati a scopo di trapianto sono:

  • elementi ossei (per esempio, la testa di femore) o muscoloscheletrici (cartilagini, tendini)
  • tessuti cardiovascolari (arterie, vasi, valvole cardiache)
  • tessuto oculare (cornea)
  • tessuto cutaneo
  • membrana amniotica

Ciascuno ha il diritto di scegliere se, dopo la morte, vorrà o meno donare i propri organi e tessuti. Si può dichiarare la propria volontà in diversi modi:

  • la compilazione del tesserino blu del ministero della Salute che deve essere conservato insieme ai documenti personali
  • la registrazione della propria volontà presso gli sportelli delle ASL presenti in ogni Distretto sanitario (visualizza l'elenco degli sportelli ASL per la dichiarazione di volontà in Piemonte)
  • una dichiarazione scritta che contenga nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà (positiva o negativa), data e firma, da portare con sé, insieme ai propri documenti
  • l’atto olografo dell’AIDO (Associazione italiana donatori di organi) o di una delle altre associazioni di settore

Se la persona non ha espresso in vita una precisa volontà, saranno i familiari a scegliere o meno il prelievo d’organi.

Donare il midollo osseo

Per dare la propria disponibilità è sufficiente rivolgersi, senza impegnativa medica, a una delle strutture indicate sul sito del Centro Regionale Trapianti.

Dopo una serie di accurati esami, se il volontario è ritenuto idoneo alla donazione, viene iscritto nell’apposito Registro italiano donatori midollo osseo. Nel caso raro di compatibilità con un paziente, il donatore viene invitato a sottoporsi, nel più vicino centro autorizzato, al prelievo che non comporta alcuna conseguenza per la salute.

La sua disponibilità, gratuita e anonima, non ha limiti geografici: viene a far parte dell’insieme dei donatori di tutto il mondo.