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Il PAI è lo strumento giuridico per la difesa idrogeologica del territorio da frane e alluvioni
Cos'è il PAI
Obiettivo prioritario del Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) è la riduzione del rischio idrogeologico entro valori compatibili con gli usi del suolo in atto, in modo tale da salvaguardare l’incolumità delle persone e ridurre al minimo i danni ai beni esposti.
Il PAI consolida e unifica la pianificazione di bacino per l’assetto idrogeologico: esso coordina le determinazioni assunte con i precedenti stralci di piano e piani straordinari, apportando in taluni casi le precisazioni e gli adeguamenti necessari a garantire il carattere interrelato e integrato proprio del piano di bacino.
Rispetto ai piani precedentemente adottati, il PAI contiene per l’intero bacino:
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il completamento del quadro degli interventi strutturali a carattere intensivo sui versanti e sui corsi d’acqua, rispetto a quelli già individuati nelle precedenti pianificazioni ;
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l’individuazione del quadro degli interventi strutturali a carattere estensivo;
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la definizione degli interventi a carattere non strutturale, costituiti dagli indirizzi e dalle limitazioni d’uso del suolo nelle aree a rischio idraulico e idrogeologico e quindi:
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il completamento, rispetto al precedente Piano stralcio delle fasce fluviali, della delimitazione delle fasce fluviali sui corsi d'acqua principali del bacino;
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l'individuazione e perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, nella parte del territorio collinare e montano non considerata nel Piano straordinario per le aree a rischio (PS267).
Le attività istruttorie
Sul piano più generale la Regione Piemonte si occupa della applicazione del PAI in ambito locale e del suo aggiornamento a livello di Autorità di distretto idrografico. L'attività tecnica è rivolta sia alle istruttorie in merito agli aspetti idraulici affrontati nell'ambito dei piani regolatori proprio nella fase di adeguamento al PAI, per i corsi d'acqua classificati di seconda e terza categoria ai sensi del Regio decreto 523/1904, sia alla verifica di conformità al Piano dal punto di vista normativo e tecnico degli interventi sottoposti a valutazione di impatto ambientale.
Le attività istruttorie sono svolte in modo coordinato con le competenze dell'A.I.Po. (Agenzia interregionale del fiume Po), costituito nel 2001.
Ancora dal punto di vista tecnico la Regione Piemonte partecipa attivamente nella stesura di direttive su argomenti specifici che riguardano l'ambito fluviale, promuove studi su argomenti di carattere idraulico e implementa parte del Sistema informativo regionale (servizo del Geoportale) al fine di promuovere la consultazione degli elaborati cartografici del PAI.
Varianti alle fasce fluviali
Il quadro conoscitivo contenuto nelle mappe di pericolosità e rischio di alluvione, oltre a costituire il riferimento per la definizione del Piano di gestione del rischio alluvioni (PGRA), consente di procedere all’aggiornamento delle fasce fluviali e delle linee di assetto del PAI per i corsi d’acqua del reticolo principale del bacino del Po, con priorità per quelli dove i nuovi quadri conoscitivi sono più aggiornati e completi e dove si sono verificati di recente eventi alluvionali.
Il Programma generale delle varianti alle fasce fluviali del PAI è contenuto nella relazione generale del Pgra (parte III).
L’adozione di ciascun progetto di variante a scala di asta fluviale, è preceduta dalla pubblicazione di uno schema di progetto, al fine di promuovere la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all’elaborazione, al riesame ed all’aggiornamento degli strumenti della pianificazione di bacino distrettuale del fiume Po, ai sensi e per gli effetti dell’art. 66, comma 7, lettera c) del D.lgs. 152/2006.
I programmi di gestione sedimenti (PGS)
Il Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino ha adottato la “Direttiva tecnica per la programmazione degli interventi di gestione dei sedimenti degli alvei dei corsi d’acqua” ad integrazione della Direttiva tecnica in materia di attività estrattive nelle fasce fluviali del Po (deliberazione n.9/2006).
La delibera di adozione della direttiva, prevede che “gli interventi di movimentazione ed eventuale asportazione dei materiali inerti dall’alveo inciso o attivo dei corsi d’acqua e dalle aree del demanio idrico, sono consentiti solo qualora siano conformi” alla direttiva stessa.
Questo comporta la necessità di predisporre un Programma generale di gestione dei sedimenti, redatto per stralci funzionali, che disciplini le attività di manutenzione e sistemazione degli alvei comportanti interventi sia di tipo strutturale (tra cui anche la movimentazione e l'eventuale asportazione di materiale litoide) sia di tipo non strutturale (vincoli sull'uso del suolo, definizione di aree di salvaguardia, ecc). La definizione del Programma generale di gestione dei sedimenti è in capo alla Regione, che promuove gli studi e le indagini utili alla sua definizione.
Dal 2007 ad oggi la Regione Piemonte ha approvato tre stralci del Programma generale di gestione sedimenti, riferiti ai seguenti corsi d'acqua:
- torrente Orco - DGR di approvazione n. 49-1306 del 23.12.2010
- torrenti Pellice e Chisone - DGR di approvazione n. 49-3650 del 28.03.2012
- torrente Maira - DGR di approvazione n. 24-5793 del 13.05.2013
Con DGR n. 12-7237 del 20 luglio 2018 la Regione Piemonte ha aggiornato il programma operativo dei macro-interventi alla confluenza tra il Po e la Dora Baltea, necessari al miglioramento delle condizioni di sicurezza idraulica e di conseguimento di un assetto morfologico di maggior equilibrio e di condizioni ambientali di maggior valore.
L'impostazione progettuale, di cui all'allegato della DGR, individua prioritariamente gli interventi che possono determinare una riduzione delle sollecitazioni sulle opere strategiche migliorando al tempo stesso l'assetto idraulico-morfologico e ambientale del fiume Po.
Link utili
Contatti
- Riferimento
- Antonia Impedovo
- Indirizzo
- Piazza Piemonte - Piano 16 - Torino
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