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I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) sono disturbi del neuro-sviluppo che riguardano la capacità di leggere, comprendere un testo, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente. Per loro natura, si manifestano con l'inizio della scolarizzazione.
I DSA sono classificati in base alla difficoltà specifica che comportano. Si dividono in:
- Dislessia ovvero disturbo specifico della lettura, che si manifesta con una difficoltà nella lettura accurata e fluente di un testo in termini di velocità e correttezza. Questa difficoltà, a causa della fatica nella lettura, si riflette spesso nella comprensione del testo.
- Disortografia ovvero disturbo specifico della scrittura, legato ad aspetti linguistici, che consiste nella difficoltà di scrivere in modo corretto.
- Disgrafia ovvero disturbo specifico della grafia che riguarda la componente motoria della scrittura, a causa del quale scrivere risulta difficoltoso e poco veloce. È come per un mancino scrivere con la mano destra e viceversa: si fa una fatica enorme e la scrittura risulta spesso incomprensibile.
- Discalculia ovvero disturbo specifico che riguarda una difficoltà nella manipolazione dei numeri, nei calcoli veloci a mente e nel recupero dei risultati nelle diverse operazioni aritmetiche.
Nei DSA possono essere presenti delle comorbilità (presentare altri disturbi oppure presentare una compresenza di più DSA).
- Strumenti
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La Regione Piemonte ha recepito l’accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012 “Indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei disturbi specifici di apprendimento”. L’art. 1, comma 1, prevede che la diagnosi di DSA debba essere tempestiva e che il percorso diagnostico debba essere attivato solo dopo la messa in atto da parte della scuola degli interventi educativo-didattici previsti dall’art. 3, comma 2, della legge 170/2010 e del DM 5669/2011.
Regione Piemonte e Ufficio Scolastico Regionale hanno predisposto una scheda di collaborazione scuola-famiglia. La scheda è uno strumento didattico-pedagogico che favorisce i processi di apprendimento e di partecipazione per gli alunni con difficoltà di apprendimento e rende maggiormente funzionale la comunicazione tra scuola e famiglia.
La scheda consente le seguenti azioni didattico-pedagogiche:
1) l’osservazione per facilitare la riflessione sui tipi di “difficoltà scolastiche” che può incontrare un singolo alunno/a;
2) l’attivazione, in accordo con la famiglia, di azioni di recupero e potenziamento delle abilità scolastiche strumentali e la descrizione degli esiti del potenziamento attivato (parte A);
3) la compilazione della parte B “Descrizione delle significative difficoltà persistenti dopo l’intervento di potenziamento effettuato” (selezionando gli ambiti ritenuti specifici per l’alunno
Qualora per l’alunno/a si presentino difficoltà scolastiche, la scuola, in accordo con la famiglia, definisce le necessarie azioni di recupero e potenziamento delle abilità scolastiche strumentali. La scheda descrive pertanto le azioni di recupero e potenziamento scolastico e le difficoltà nell’apprendimento delle abilità scolastiche strumentali, facilita la riflessione sui tipi di “difficoltà scolastiche” che può incontrare un singolo alunno/a e rende maggiormente funzionale la comunicazione tra la scuola e la famiglia. Essa, infatti, è condivisa e consegnata alla famiglia. Se, nonostante le azioni di recupero e potenziamento (indicate dalle Linee Guida sui DSA del MIUR) persistono significative difficoltà nell’apprendimento delle abilità scolastiche strumentali, gli insegnanti, a partire dal secondo quadrimestre del secondo anno della scuola primaria in poi, in accordo con la famiglia, compileranno la parte B della scheda di collaborazione. La scheda è consegnata alla famiglia.
La presentazione della scheda da parte della famiglia all’ASL di residenza garantisce che entro 6 mesi il Servizio Sanitario Regionale avvii e completi il percorso diagnostico e di certificazione, come previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012.
Schede di collaborazione scuola - famiglia
scuola secondaria di primo e secondo grado
- Piano Didattico Personalizzato (PDP)
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Il PDP ovvero Piano Didattico Personalizzato è lo strumento di programmazione che riporta il progetto educativo dedicato allo studente con difficoltà di apprendimento: è un documento dettagliato preparato dagli insegnanti che ricevono una diagnosi di DSA. Il PDP è un documento ufficiale e alleato per l’apprendimento e il successo scolastico dello studente con DSA: definisce il rapporto tra la scuola, i genitori e le figure che seguono lo studente nelle attività di recupero e riabilitazione, indicando tutti gli interventi necessari – in particolare gli strumenti compensativi e le misure dispensative – per conseguire il successo scolastico, vale a dire gli stessi obiettivi di apprendimento dei suoi compagni.
Per gli allievi con BES, che non rientrano nelle tutele riferite alla legge 104/1992 e alla legge 170/2010, è il consiglio di classe a decidere se è opportuno redigere un PDP.
- Linee guida DSA
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L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato le “Nuove Linee Guida sulla Gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)”, documento ufficiale di aggiornamento e integrazione rispetto alle precedenti raccomandazioni sui DSA.
- Progetto No Problem
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Per approfondire: