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Scheda informativa

Focus emergenza profughi ucraini

Rivolto a
Cittadini
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Terzo settore

Notizie sulla gestione dell'accoglienza in Piemonte

In questa pagina vengono riportati provvedimenti e informazioni comunicati al termine delle  riunioni del Coordinamento regionale per l’emergenza profughi, alle quali partecipano il presidente della Regione Alberto Cirio, gli assessori regionali alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi e ai Bambini Chiara Caucino, il console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arrigotti, rappresentanti delle Prefetture, della Protezione civile regionale e della Direzione Sanità e Welfare.

Mercoledì 6 aprile

Sono 7.800 i profughi ucraini accolti attualmente in Piemonte. L’aggiornamento è stato fatto oggi dal Coordinamento regionale per l’emergenza profughi, che segnala nella mappa dell’accoglienza 6.763 rifugiati ospitati presso la rete di accoglienza spontanea familiare o di conoscenti o delle realtà sociali del territorio, 546 nelle strutture individuate dalla Protezione Civile regionale, 491 nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) e attraverso il SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) sotto il coordinamento delle Prefetture.

A livello territoriale, la quota principale di rifugiati risulta sempre in provincia di Novara, dove è insediata la percentuale più alta della comunità ucraina residente già da tempo in Piemonte. In particolare, nel Novarese risultano attualmente ospitate 2.635 persone. 1.460 risultano invece nel territorio del Torinese.

Nel Verbano Cusio Ossola le persone presenti risultano 1.034, in provincia di Alessandria 787, nel Cuneese 728, nel Biellese 451, nel Vercellese 405 e in provincia di Asti 300.

Sul fronte sanitario sono stati registrati 3.390 tamponi Covid e sono 1.042 i rifugiati che hanno ricevuto il vaccino.

Sono, inoltre, 4.761 le famiglie piemontesi che hanno manifestato attraverso i canali della Regione Piemonte la disponibilità ad ospitare i profughi ucraini. Nello specifico, 3.163 sono nel Torinese, 441 nel Cuneese, 332 nell’Alessandrino, 233 nell’Astigiano, 189 nel Biellese, 160 nel Novarese, 130 nel Vercellese e 113 nel Verbano-Cusio-Ossola.

Prosegue anche l’inserimento scolastico dei bambini e dei ragazzi ucraini nelle scuole piemontesi. L’Ufficio Scolastico Regionale ha comunicato i dati aggiornati al 4 aprile, che vedono 1.135 alunni inseriti, di cui 948 ‘validati’, ovvero che hanno ultimato la documentazione ufficiale dopo il primo inserimento.

Mercoledì 30 marzo

Sono 5.414 i profughi ucraini accolti attualmente in Piemonte, fotografia di una situazione dinamica che vede affiancarsi al flusso di persone in arrivo sul territorio regionale quelle che, dopo un momento di prima accoglienza, proseguono dal Piemonte verso altre destinazioni. Di questi 4.508 sono ospitati presso la rete di accoglienza spontanea familiare o di conoscenti o delle realtà sociali del territorio, 493 nelle strutture individuate dalla Protezione Civile regionale, 413 nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) e attraverso il SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) sotto il coordinamento delle Prefetture.

A livello territoriale, la quota principale di rifugiati risulta ad oggi in provincia di Novara, dove è insediata la percentuale più alta della comunità ucraina residente già da tempo in Piemonte. In particolare, nel Novarese risultano attualmente ospitate 1.281 persone. 1.102 risultano invece nel territorio del Torinese.

Nel Verbano Cusio Ossola le persone presenti risultano 975, nel Cuneese 738, in provincia di Alessandria 498, nella provincia di Biella 293, nel Vercellese 284 e in provincia di Asti 243.

Tra i profughi arrivati in Piemonte ci sono anche 50 bambini con 15 mamme portati stasera dalla Fondazione AIEF per l’Infanzia e l’adolescenza. La missione è stata supportata da Fondazione Lavazza, Fondazione Magnetto, Banca Patrimoni Sella e Pier Luigi Loropiana. Con il supporto della Protezione civile della Regione saranno accolti presso Cascina Torta a Torino.

La mappa dell’accoglienza è stato uno dei temi oggi nella riunione del Coordinamento regionale per l’emergenza profughi dove è stato fatto anche il punto sulle famiglie piemontesi che hanno manifestato attraverso i canali della Regione Piemonte la disponibilità ad ospitare i profughi ucraini, sono 4.617 in totale (a livello territoriale 3.084 sono nel Torinese, 404 nel Cuneese, 320 nell’Alessandrino, 226 nell’Astigiano, 187 nel Biellese, 154 nel Novarese, 130 nel Vercellese e 112 nel Verbano Cusio Ossola).

Sul fronte sanitario sono stati registrati 2.929 tamponi Covid e sono 814 i rifugiati che hanno ricevuto il vaccino.

Ampliamento accoglienza Terzo settore

È in pubblicazione l’avviso per l'acquisizione di manifestazioni di interesse rivolte ad enti del Terzo settore, ai Centri di servizio per il volontariato, agli enti e alle associazioni iscritte al registro e agli enti religiosi civilmente riconosciuti, per le attività di accoglienza diffusa a beneficio delle persone richiedenti la protezione temporanea. Sono previste forme e modalità per offrire servizi di assistenza e accoglienza attivabili nel limite massimo di 15.000 unità a livello nazionale. È previsto il coinvolgimento dei Comuni alle attività di accoglienza diffusa.

Contributo accoglienza diffusa

Il Piemonte ha recepito l’ordinanza firmata ieri dal Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che stabilisce un contributo di sostentamento ai rifugiati ospitati in accoglienza diffusa presso famiglie, amici e conoscenti pari a 300 euro mensili pro capite e un contributo addizionale mensile di 150 euro per ciascun figlio minorenne per la durata massima di tre mesi dall’arrivo in Italia.

Call center in ucraino

Sono oltre 250 (con un picco di 103 nella sola giornata di lunedì) le chiamate al call center regionale 011.4326700, al quale otto operatori di madrelingua ucraina rispondono dalle 8 alle 20 (dal lunedì al sabato) alle richieste di informazioni e approfondimenti da parte dei profughi e delle famiglie che li accolgono. Il servizio è realizzato grazie alla collaborazione tra Protezione Civile, Consolato Onorario di Ucraina a Torino e la Onlus Danish Refugee Council Italia.

Venerdì 25 marzo

Treni locali gratuiti per raggiungere la destinazione

I profughi ucraini possono viaggiare gratuitamente sui treni Intercity, Eurocity e Regionali per raggiungere il primo luogo di destinazione o di accoglienza, e anche sui mezzi del trasporto pubblico locale (bus, tram, metro) entro il termine massimo di cinque giorni dal loro ingresso in Italia.

La gratuità sui mezzi TPL è garantita dalla Regione Piemonte e dalle aziende di trasporto pubblico piemontese. In caso di controllo dei biglietti i rifugiati potranno fornire direttamente al personale addetto alla verifica una dichiarazione contenente i dati anagrafici di base, quali nome e cognome, gli estremi del documento di identificazione e la data dell’ingresso in Italia.

“Ci stiamo attivando su tutti i fronti - assicura l’assessore ai Trasporti con delega alla Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi - e naturalmente abbiamo anche considerato l’esigenza di mobilità delle persone, che hanno bisogno di qualche giorno per organizzare molti aspetti della vita quotidiana in un territorio completamente nuovo. Siamo al fianco dei rifugiati e sempre pronti a far fronte alle necessità che emergono di giorno in giorno”.

Anche il sabato il call center regionale in ucraino

Sarà attivo anche il sabato, dalle 8 alle 20, il call center regionale dedicato alle informazioni per i rifugiati ucraini in Piemonte, realizzato grazie alla collaborazione tra Protezione civile, Consolato Onorario di Ucraina a Torino e la Onlus Danish Refugee Council Italia. Il numero da comporre è 011.4326700, al quale otto operatori di madrelingua ucraina rispondono alle richieste di informazioni e approfondimenti da parte dei profughi e delle famiglie che li accolgono.

Una nuova struttura di accoglienza a Torino

Si amplia la capacità di accoglienza piemontese dei bambini e dei ragazzi minorenni non accompagnati fuggiti dall’Ucraina. L’assessore Chiara Caucino, insieme ai funzionari regionali e ai tecnici della Protezione Civile ha infatti visitato oggi Cascina Torta, la struttura sita in strada del Drosso a Torino completamente ristrutturata dalla cooperativa «L’Angolo» ed in grado di accogliere dalle 120 alle 150 persone.

Il sito, che entrerà nel circuito delle strutture di accoglienza per bambini ucraini una volta ottenute nel minor tempo possibile tutte le autorizzazioni necessarie previste dalla legge, è composto da due piani con stanze a uno o due letti dotate di tutti i confort più moderni e la possibilità di creare anche una cucina autonoma. Saranno presenti anche una guardiania notturna, un medico e un infermiere di origini ucraine.

Commenta l’assessore Caucino: “Sono felice per la grande disponibilità offerta dalla cooperativa L’Angolo e da Pro infanzia derelicta. Nascerà quindi una sinergia fra la Regione e queste importanti realtà e, non appena sbrigate le pratiche autorizzative necessarie, siamo pronti a ospitare già una quarantina di minori con 8 operatori. Il nostro obiettivo è rendere questa realtà, già eccellente, ancora più confacente alle esigenze dell’infanzia e al benessere dei minori”.

Lunedì 21 marzo

Sono 5.204 i profughi ucraini accolti fino ad ora in Piemonte. Di questi 1.953 sono ospitati presso la rete di accoglienza spontanea familiare o di conoscenti o delle realtà sociali del territorio, 363 nelle strutture individuate dalla Protezione Civile regionale, 344 nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria) e attraverso il SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione) sotto il coordinamento delle Prefetture. A livello territoriale, la quota principale di rifugiati risulta ad oggi nelle province di Novara e del VCO, dove è insediato circa il 40% della comunità ucraina residente già da tempo in Piemonte. In particolare, nel Novarese risultano già arrivate 1.912 persone, di cui 41 accolte dalla Protezione Civile, 13 nei CAS e SAI e 1.858 dalla rete di accoglienza spontanea locale. Nel Verbano Cusio Ossola, invece, le persone presenti risultano 791, di cui 72 nei CAS e SAI e 719 dalla rete di accoglienza spontanea. 722 risultano invece i rifugiati nel territorio del Torinese, di cui 216 nelle strutture della Protezione Civile, 136 nei CAS e SAI e 370 in accoglienza spontanea. Nel Cuneese risultano attualmente 512 rifugiati ucraini, di cui 94 presso le strutture della Protezione Civile, 50 nei CAS e SAI, e 368 in accoglienza spontanea. Nel Vercellese risultano 496 profughi, tutti accolti attraverso la rete dell’ospitalità spontanea. La provincia di Alessandria ha accolto 380 rifugiati, di cui 35 nei CAS e nei SAI e 345 attraverso la rete di accoglienza spontanea. Nella provincia di Biella sono arrivate 318 persone, di cui 5 nei CAS e SAI e 313 accolti spontaneamente dalla rete locale. Nell’Astigiano risultano presenti 73 profughi, di cui 12 nelle strutture della Protezione Civile, 33 nei CAS e SAI e 28 in accoglienza spontanea.

Un call center in ucraino 

Sul fronte comunicazione è attivo da domani il numero del Call Center regionale dedicato alle informazioni per i rifugiati ucraini in Piemonte, realizzato grazie alla collaborazione tra Protezione Civile, Consolato Onorario di Ucraina a Torino e la Onlus Danish Refugee Council Italia. Il numero è 011.4326700 ed è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 20.00: otto operatori di madrelingua ucraina rispondono alle richieste di informazioni e approfondimenti da parte dei profughi e delle famiglie che li accolgono.

Inserimento scolastico

Per dare una continuità scolastica ai rifugiati minori, è stato individuato il percorso per l’iscrizione agli istituti piemontesi. Il Coordinamento dell’Ufficio Scolastico Regionale è il punto di raccordo sulla presenza dei bambini e dei ragazzi accolti nelle scuole, mentre, secondo quanto indicato dal Ministero dell’Istruzione, è il genitore, o chi ne fa le veci, a effettuare l’iscrizione a scuola in qualunque momento dell’anno recandosi presso la segreteria dell’istituto individuato, dove consegnerà i documenti necessari (documento di identità, codice fiscale, certificato di vaccinazione, dichiarazione da cui si evinca quale scuola il minore ha frequentato nel paese d’origine). In mancanza di questa documentazione si può fornire un’autocertificazione delle informazioni richieste.  È stata inoltre assicurata l’attivazione di percorsi di insegnamento della lingua italiana e la frequenza delle lezioni e di tutte le attività organizzate dalle scuole, in modo che i bambini e i ragazzi possano vivere una socialità il più ampia possibile.

Venerdì 18 marzo

Un conto corrente per le donazioni

La macchina dell’ospitalità piemontese sta ampliando la propria capacità. Oltre alle migliaia di ucraini che vivono in Piemonte che stanno accogliendo parenti e amici in fuga dalle zone di guerra, sono infatti a disposizione le strutture che la Protezione civile regionale sta attivando in base alle necessità in tutti i territori e altri spazi che le Prefetture stanno predisponendo per potenziare la capacità ricettiva.

Attualmente i due terzi dei rifugiati sono ospitati presso famiglie ucraine che già vivono in Piemonte. Come sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio “siamo di fronte ad un fenomeno di ospitalità spontanea e questo slancio di generosità va sostenuto anche economicamente”.

Per questo motivo e per supportare le altre azioni di accoglienza degli ucraini in fuga dalla guerra, la Regione Piemonte ha attivato un conto corrente per le donazioni. L’Iban è IT41Q0200801046000106373581, sul quale indicare la causale "Regione Piemonte-Emergenza Ucraina".

Si ricorda che le famiglie che già ospitano devono comunicare la presenza dei rifugiati al Commissariato di polizia o al Comune in modo da poterli aiutare nel percorso di accoglienza e sicurezza in Italia, così come deve essere contatta l’Azienda Sanitaria Locale per far entrare i profughi nel servizio di tamponi e vaccinazioni appositamente predisposto. Sul sito della Regione si trovano le informazioni utili da seguire.

Domenica nuova missione per mettere in salvo i bambini ucraini malati di tumore

Decollerà dall’Aeroporto di Torino Caselle domenica 20 marzo un nuovo volo per portare in salvo un gruppo di piccoli pazienti oncologici in fuga dalla guerra in Ucraina.

Saranno affidati alle cure dell’Ospedale Infantile Regina Margherita, come gli altri 13 bambini affetti da tumore arrivati due settimane fa attraverso la missione umanitaria coordinata dalla Regione Piemonte.

A rendere possibile questo nuovo viaggio è ancora una volta la generosità di due realtà piemontesi sempre pronte a dare supporto alla comunità: Fondazione Lavazza e Reale Foundation che, insieme, hanno coperto tutti i costi necessari.

A sostegno della missione anche Sagat Spa e Sagat Handling, che garantiranno anche stavolta la piena gratuità di tutte le operazioni aeroportuali.

Il volo, come già avvenuto nella missione di inizio marzo, atterrerà presso l’aeroporto di Iasi in Romania, dove ad attenderlo ci saranno i bambini con le proprie famiglie, giunti lì dall’Ucraina passando attraverso la Moldavia.

A bordo del volo che andrà a prendere i piccoli pazienti anche stavolta ci saranno il presidente della Regione Alberto Cirio e la dottoressa Franca Fagioli, direttore dell’Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino. Con loro anche l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca, il vicepresidente del Gruppo Lavazza Giuseppe Lavazza, il direttore Sostenibilità e Comunicazione di Reale Mutua Virginia Antonini e il segretario di Reale Foundation Luca Rossin.

Mercoledì 16 marzo

Dalla ricognizione in corso da parte delle Prefetture territoriali risultano ospitati in Piemonte, attualmente, circa 4.000 rifugiati.

In particolare, oltre 1.610 sono ospitati in provincia di Novara, circa 590 nel Verbano-Cusio-Ossola, 520 nel Cuneese, circa 400 a Torino e nell’area metropolitana, quasi 390 nel Vercellese, 150 in provincia di Biella, oltre 70 in provincia di Asti. Quasi 300 sono ospitati nelle strutture messe a disposizione dalla Protezione civile regionale, gli altri attraverso la rete spontanea di solidarietà attivata dai propri familiari, conoscenti e dalle realtà associative locali.

“Questi dati sono importanti - sottolinea il presidente Cirio - per poter garantire da parte dei Comuni, dei servizi sociali e delle associazioni di volontariato tutte le azioni di supporto sia verso i rifugiati che verso le persone e diverse realtà che li stanno ospitando, anche per fare in modo che un domani, cosa a cui stiamo lavorando come Regione con il Governo, possa essere riconosciuto un aiuto economico a chi si è fatto carico di questa ospitalità”.                                         

Sono 130 i cittadini ucraini che hanno espresso la volontà di essere vaccinati contro il Covid attraverso il portale www.ilPiemontetivaccina.it

Venerdì 11 marzo 

La tutela dei minori non accompagnati che giungono dall’Ucraina sul territorio piemontese è stata al centro delle procedure verificate con le autorità nazionali competenti dall’assessore Caucino.

Per garantire la massima protezione e la migliore assistenza ai minori è, infatti, necessario stabilire un percorso operativo adeguato e omogeneo su tutto il territorio. Il percorso prevede che i bambini non accompagnati vengano presi in carico dal sistema pubblico con il coordinamento del Tribunale dei Minori, per la nomina di un loro tutore legale e far sì che possano essere accolti rapidamente in una struttura residenziale, in una casa famiglia o presso delle famiglie affidatarie. Dovrà essere posta particolare attenzione nel non separarli, soprattutto se arrivati in gruppo o appartenenti allo stesso nucleo famigliare.

Giovedì 10 marzo

La Protezione Civile regionale in collaborazione con le aziende sanitarie locali ha avviato una azione di supporto al monitoraggio dello stato di salute dei profughi ospitati sul territorio piemontese. Con l’aiuto della Croce Rossa e dell’Anpas si sta provvedendo anche alla fornitura di beni di prima necessità e farmaci per coloro che ne hanno bisogno.

Profilassi anti-Covid
Tutte le persone provenienti dall’Ucraina che accedono al territorio nazionale devono sottoporsi a un tampone antigenico o molecolare entro 48 ore o in ogni caso al più presto.

Per consentirlo la Regione Piemonte ha previsto un accesso diretto con percorsi dedicati in diversi centri vaccinali del territorio per coloro che arrivano autonomamente e sono ospiti presso familiari e conoscenti. I tamponi vengono, invece, eseguiti direttamente presso le strutture di accoglienza per coloro che sono stati presi in carico dal sistema regionale di Protezione civile.

Nei cinque giorni successivi al tampone è necessario rispettare l'autosorveglianza e indossare la mascherina FFP2. In caso di comparsa di sintomi va informata l’azienda sanitaria locale.

Vaccinazione anti-Covid
Da venerdì 11 marzo sarà attiva su www.IlPiemontetivaccina.it una specifica sezione in lingua ucraina per i rifugiati ospitati in Piemonte e non ancora vaccinati e che desiderano farlo oppure sono vaccinati con un vaccino non autorizzato dall’Agenzia europea per il farmaco (EMA).

Basterà inserire nome, data di nascita e un recapito telefonico o mail personale (oppure in alternativa quelli del parente, amico o associazione che sta dando accoglienza) in modo da essere contattati a breve per fissare l’appuntamento e procedere alla vaccinazione.

La procedura è rivolta in particolare a coloro che sono arrivati in modo autonomo e che sono già ospitati presso parenti, conoscenti o altre realtà.

Sono già in corso, invece, sempre attraverso le aziende sanitarie locali, le vaccinazioni dei rifugiati presi in carico in modo diretto dal sistema regionale di Protezione Civile.

Mercoledì 9 marzo

Salite a più di 1.800 le famiglie piemontesi che in pochissimi giorni hanno raccolto l’invito della Regione Piemonte a dare la disponibilità ad ospitare i profughi ucraini che raggiungeranno l’Italia.

Chi lo desidera può manifestare la propria disponibilità all’accoglienza in casa compilando il modulo on line sul sito della Regione Piemonte.

Martedì 8 marzo

Sono circa 1.500 le famiglie piemontesi che in pochissimi giorni hanno raccolto l’invito della Regione Piemonte a dare la disponibilità ad ospitare i profughi ucraini che raggiungeranno l’Italia. Chi lo desidera può manifestare la propria disponibilità all’accoglienza in casa compilando il modulo on line sul sito della Regione Piemonte.  

È inoltre attiva la mail accoglienza.ucraina@regione.piemonte.it per richieste di informazioni sull’accoglienza di chi sta fuggendo dalla guerra in Ucraina.

A coloro che stanno già ospitando persone arrivate dall’Ucraina si ricorda, al fine di avviare le procedure necessarie a fornire il massimo supporto sia ai rifugiati sia alle famiglie che stanno generosamente offrendo ospitalità, di comunicare le generalità delle persone accolte alla Stazione di Polizia o alla Caserma dei Carabinieri più vicina.

Lunedì 28 febbraio

Nel corso di una riunione operativa che il presidente della Regione Alberto Cirio ha voluto convocare con l’ambasciatore dell’Ucraina in Italia Yaroslav Melnyk, collegato in videoconferenza, e con il console onorario dell’Ucraina in Piemonte Dario Arrigotti, alla quale ha partecipato il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, viene costituito il Comitato regionale per l'emergenza profughi.

Vengono decise l'emanazione entro pochi giorni una manifestazione di interesse per la formazione di un elenco di persone e famiglie disposte a fornire ospitalità temporanea a chi ha abbandonato le zone di guerra, l'avvio di una raccolta di farmaci curata da Dirmei, Assessorato alla Sanità e Federfarma attraverso Farmaonlus da inviare tramite i canali individuati dal Governo agli ospedali ucraini, la messa a disposizione del Dipartimento della Protezione civile dell’ospedale da campo della Maxiemergenza 118. 

Inoltre, il Coordinamento raccoglie la disponibilità della Fondazione Specchio dei Tempi a fare da punto di riferimento e collettore per le donazioni in denaro destinate a sostenere le famiglie ucraine in arrivo in Piemonte, chiede all’ospedale Regina Margherita di Torino la disponibilità ad ospitare i bambini ucraini malati di tumore che in questo periodo non possono ricevere le cure adeguate (sabato 5 marzo la prima missione umanitaria) e stabilisce la realizzazione di un apposito progetto per assistere i bambini ucraini vittime della guerra, coordinato dall’assessore Caucino.