Riaprono in Piemonte i 21 Centri Antiviolenza, dopo la chiusura dovuta alla necessità di contenere l'epidemia di Covid-19. Il fenomeno della violenza sulle donne è in crescita, anche a causa del lockdown. La giunta regionale ha approvato le indicazioni operative per la ripresa in sicurezza delle attività in presenza dei Centri, dei relativi sportelli e dei Centri per le Famiglie operanti sul territorio regionale.
I Centri Antiviolenza offrono un servizio di prima accoglienza, ascolto e valutazione del rischio. In secondo luogo, elaborano un percorso di uscita dalla violenza attraverso la presa in carico delle vittime, cui sono offerte consulenza psicologica e legale, accompagnamento e orientamento ai servizi territoriali.
I Centri svolgono anche attività rivolte alle vittime minorenni, con sostegno alla genitorialità. Sostengono le vittime nell'orientamento al lavoro e all’autonomia abitativa. A queste strutture si affiancano, su tutto il territorio piemontese, 76 nuovi sportelli. Tutti i servizi dei Centri e degli sportelli sono gratuiti.