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Scheda informativa

La transizione verde

Rivolto a
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Terzo settore

Il pacchetto di aiuti combina il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) – 1.074 miliardi di euro stanziati per il bilancio 2021-27 – e il Next Generation EU, noto anche come Recovery Fund, il piano di rilancio economico dotato di 750 miliardi di euro.

Un'opportunità, se non per invertire la rotta almeno per cambiarne la direzione, si presenta grazie agli ingenti stanziamenti economici che l’UE e i suoi Stati membri hanno predisposto per superare la crisi economica generata dalla pandemia: un pacchetto di amplissima portata che intende favorire una ripresa sostenibile e resiliente, capace di creare posti di lavoro e di riparare i danni immediati causati dalla pandemia di COVID-19, sostenendo nel contempo le priorità verdi e digitali dell’Unione.

Oltre il 30% di questi fondi dovrebbe essere investito nel Piano per la transizione ecologica, in linea con quanto previsto dal Green Deal. Con questa tabella di marcia l’Europa vuole divenire il primo continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050, impegnandosi ad azzerare le emissioni nette di CO2, stimolando l’economia, migliorando la salute e la qualità della vita delle persone, prendendosi cura della natura e migliorando l’ambiente.

Più di 500 miliardi di euro tra il 2021 e il 2027 saranno, quindi, dedicati alla transizione “verde”: è l’occasione giusta per tentare di costruire una società e un’economia più eque, rispettose dell’ambiente, capaci di coniugare sviluppo e dimensione sociale, garantendo salute e sicurezza a lungo termine, come indicano gli obiettivi dell’Agenda 2030.

A partire dal Green Deal europeo, sarà compito dei singoli Paesi definire delle concrete misure ambientali nei propri piani di ripresa nazionali: la Legge 17 luglio 2020 n. 77 di conversione del c.d. decreto Rilancio, ha inserito alcuni segnali per azioni “utili” al contrasto al cambiamento climatico.

L’esperienza della pandemia di COVID-19 ci ha mostrato che è possibile agire rapidamente per affrontare una crisi globale, arrivando a cambiare il nostro stile di vita e può insegnarci molto anche nella nostra battaglia contro il cambiamento climatico.

Le nuove abitudini a cui siamo stati costretti, riducendo spostamenti e consumi, ci hanno portato a comportamenti più rispettosi dell’ambiente e sostenibili. È proprio grazie a un cambiamento altrettanto radicale nel comportamento dell’intera comunità e a un ripensamento delle priorità da parte delle istituzioni che si potrà arrivare a costruire una società stabile e resiliente, con sistemi sanitari forti, in grado di far fronte alle situazioni di emergenza presenti e future, compresa la crisi climatica.

È stato sperimentato cosa significa non poter prevenire l’emergenza sanitaria, ma abbiamo buoni elementi per poter agire in tempo per contrastare quella climatica, “prendendoci cura” di noi e del nostro ambiente per tempo.

La Strategia Regionale sul Cambiamento Climatico vuole essere uno dei tasselli per contribuire a tale prevenzione.