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Scheda informativa

Sovracanoni a favore dei bacini imbriferi montani (BIM) e degli Enti rivieraschi

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

In Piemonte sono presenti 14 bacini imbriferi montani, una suddivisione nata a seguito di una legislazione specifica, allo scopo di favorire la partecipazione dei Comuni alla ricchezza prodotta dagli impianti idroelettrici.

Cosa sono i BIM?

Per bacino imbrifero montano (BIM) si intende una porzione di territorio che raccoglie le acque piovane che alimentano un fiume. Si tratta di territori situati oltre una certa quota altimetrica, delimitati da una cintura montuosa o collinare che funziona da spartiacque. Dal punto di vista amministrativo, i BIM sono stati introdotti a partire dalla legge n. 959 del 27 dicembre 1953, Norme modificative al testo unico delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici.

 

Perchè nascono i BIM?

I BIM nascono per favorire la partecipazione degli Enti Locali alla ricchezza creata dagli impianti idroelettrici. La delimitazione territoriale dei bacini imbriferi montani interessa i principali corsi d’acqua regionali, ed è finalizzata alla riscossione dei sovracanoni corrisposti per l'utilizzazione di acque pubbliche nella produzione di energia elettrica.

In precedenza l’articolo 52 del T.U sulle Acque e gli Impianti Idroelettrici approvato con Regio Decreto n. 1775/1933 prevedeva, nelle concessioni di grandi derivazioni per la produzione idroelettrica, una riserva dell’energia prodotta  ad uso  esclusivo dei servizi pubblici, a favore dei comuni rivieraschi, nel tratto compreso tra il punto ove ha termine il rigurgito a monte della presa ed il punto di restituzione.

 

 

La delimitazione dei BIM

Il Ministero dei Lavori Pubblici ha individuato nel territorio piemontese 14 bacini imbriferi montani:
  1.    BIM del Ticino
  2.    BIM del Sesia
  3.    BIM della Dora Baltea
  4.    BIM dell'Orco
  5.    BIM dello Stura di lanzo
  6.    BIM della Dora Riparia
  7.    BIM del Sangone
  8.    BIM del Pellice
  9.    BIM del Po
  10.    BIM del Varaita
  11.    BIM del Maira
  12.    BIM del Tanaro
  13.    BIM della Bormida
  14.    BIM dello Scrivia
 

La gestione dei sovracanoni

Nel caso di bacini interprovinciali i Comuni sono stati raggruppati e suddivisi su base provinciale, con il conseguente frazionamento dei BIM del Bormida, Dora Baltea, Tanaro e Ticino i tanti ambiti quante sono le province interessate.

In conseguenza a tale suddivisione in Piemonte sono state definite sedici distinte aree per la gestione dei sovraccanoni BIM e precisamente:

  1.    BIM del Ticino piemontese
  2.    BIM del Sesia
  3.    BIM della Dora Baltea della Provincia di Torino
  4.    BIM dell'Orco
  5.    BIM dello Stura di Lanzo
  6.    BIM della Dora Riparia
  7.    BIM del Sangone
  8.    BIM del Pellice
  9.    BIM del Po
  10.    BIM del Varaita
  11.    BIM del Maira
  12.    BIM del Tanaro della Provincia di Cuneo
  13.    BIM della Bormida della Provincia di Alessandria
  14.    BIM della Bormida della Provincia di Cuneo
  15.    BIM della Bormida della Provincia di Asti
  16.    BIM dello Scrivia
 

Il ruolo della Regione Piemonte

Con l'entrata in vigore della legge Bassanini, è stata trasferita alla Regione Piemonte la funzione di gestione del demanio idrico compresi la determinazione, l'introito e la destinazione dei relativi canoni.

Nel caso di impianti idroelettrici aventi una potenza nominale media superiore a 220 Kw, ricadenti nei BIM, i relativi sovracanoni vengono versati dai concessionari ai Comuni interessati dal bacino, secondo importi unitari aggiornati a scadenza biennale dal Ministero dell’Ambiente, e della tutela del territorio e del mare.

 

Sovracanoni per Enti Rivieraschi

L’articolo 53 dello stesso T.U. dava facoltà al Ministro per le finanze, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici, di stabilire, con proprio decreto, un ulteriore canone annuo a favore dei comuni rivieraschi degli impianti idroelettrici e delle rispettive province. Tale sovracanone è stato poi successivamente normato dall’articolo 2 della legge 925 del 22 dicembre 1980.

Le quote spettanti a ciascun beneficiario sono stabilite sulla base di un accordo stipulato tra gli enti stessi. In caso di mancato accordo il riparto viene definito d'ufficio dall'Agenzia del Demanio.

Il sovracanone deve essere versato dai concessionari di impianti idroelettrici aventi una potenza nominale media superiore a 220 Kw, calcolato sulla base di importi unitari aggiornati con cadenza biennale dall’Agenzia del Demanio.

Per il calcolo dei sovracanoni si rimanda al documento pubblicato nella sezione Allegati sottostante.

Allegati

Bacini Imbriferi Montani (BIM)
File pdf - 3.25 MB