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I vitigni PIWI sono incroci tra Vitis vinifera europee e altre Vitis di origini americane o asiatiche. Le varietà di uva PIWI moderne, grazie a un contenuto genetico di oltre il 95% di Vitis vinifera, offrono un livello qualitativo sempre più vicino a quello dei vitigni tradizionali.
In Piemonte per produrre uva da vino è possibile impiantare solo varietà di vite iscritte al Registro Nazionale e contemporaneamente inserite nell’elenco regionale delle varietà di vite autorizzate alla coltivazione nel territorio della Regione (idonee o in osservazione); qualora su una superficie sia riscontrato un vitigno inserito nel Registro nazionale, ma non nell’elenco regionale, tale superficie è considerata abusiva.
Nell’elenco regionale sono riportate le varietà autorizzate alla coltivazione, classificandole in:
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varietà idonee alla coltivazione: varietà ammesse alla coltivazione perché forniscono vini di buona qualità;
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varietà in osservazione: varietà sulle quali si stanno effettuando le prove di attitudine alla coltivazione.
All’interno delle due categorie sopracitate possono essere inserite anche varietà di vite da incrocio interspecifico tra Vitis vinifera e altre specie americane od asiatiche (PIWI), che però non sono utilizzabili per la produzione di vini a denominazione di origine protetta (DOP), in quanto soggette alle restrizioni di cui all’art. 33 comma 6 della Legge 12 dicembre 2016 n. 238. Al momento, in Piemonte sono in osservazione le seguenti varietà PIWI:
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497 Fleurtai B. O D.M. 3/04/2015
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500 Soreli B. O D.M. 3/04/2015
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846 Sauvignon Rytos B. O D.M.4/08/2015
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841 Cabernet Volos N. O D.M.4/08/2015
Con esclusione degli impianti vitati con finalità sperimentali e di ricerca (la cui gestione è coordinata tra Regione ed Enti istituzionali di ricerca) e degli impianti destinati al consumo familiare (con estensione massima pari a 1.000 mq), qualsiasi superficie vitata deve pertanto essere realizzata con varietà autorizzate.
Domande e risposte
- Posso impiantare varietà PIWI e presentare domanda di contributo nell’ambito dell’intervento ristrutturazione e riconversione dei vigneti? No, al momento le disposizioni (campagna 2025/2026) prevedono che gli impianti realizzati possano produrre vini a denominazione di origine.
- In Italia quale normativa regola l’utilizzo delle varietà PIWI nei vini certificati? L’art. 93 del Regolamento (UE) n. 1308/2013, così come modificato dal Regolamento (UE) n. 2021/2117 consente l'utilizzo di varietà di uva PIWI nei vini a denominazione di origine protetta (DOP) e nei vini a indicazione geografica protetta (IGP). A livello nazionale invece l’art. 33, comma 6, della legge 12 dicembre 2016 n. 238 vieta l’uso delle uve di varietà di uva PIWI per la produzione di vini a denominazione di origine protetta (DOP).
- Se si impianta una varietà PIWI al di fuori delle finalità sperimentali e di ricerca (la cui gestione è coordinata tra Regione ed Enti istituzionali di ricerca) e di impianti destinati al consumo familiare (con estensione massima pari a 1.000 mq) si è soggetti a sanzione? La sanzione amministrativa per la fattispecie del divieto di impianto è da euro 2.500 a euro 5.000 per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie vitata ai sensi dell’art. 69, comma 1 della legge 12 dicembre 2016 n. 238 (se l’azienda paga in misura ridotta pagherà 1.666,67 euro), con obbligo di estirpazione.
- Quanto devono durare le prove attitudinali di una varietà PIWI? La classificazione di nuove varietà ha luogo sulla base di prove attitudinali alla coltura che devono riguardare almeno 3 vendemmie.
Informazioni e contatti
I viticoltori che intendono impiantare varietà PIWI possono rivolgersi ai seguenti referenti scientifici, per ottimizzare la gestione:
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Simone Bussotti Centro Vitivinicolo Tenuta Cannona – Agrion (s.bussotti@agrion.it)
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Elisa Paravidino Centro Vitivinicolo Tenuta Cannona – Agrion (e.paravidino@agrion.it)
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Emanuele Fenocchio Istituto Superiore Umberto I Scuola Enologica di Alba (emanuele.fenocchio@iisumbertoprimo.it)
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Paolo Sabbatini Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Ambientali (DISAFA) – Università di Torino (paolo.sabbatini@unito.it)
In Italia i breeder di vitigni PIWI sono:
Vitis Rauscedo Soc. Coop. Agr. - San Giorgio della RIchinvelda (PN)
Fondazione Edmund Mach - San Michele all'Adige (TN)