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Scheda informativa

Canoni per uso delle acque pubbliche

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

Il canone per l’uso di acqua pubblica è dovuto per il diritto di poter utilizzare in modo esclusivo un quantitativo di acqua, concesso dalla Pubblica Amministrazione. Tale diritto preclude, pertanto, ad altri soggetti la possibilità di poter utilizzare la medesima risorsa.
Il canone è dovuto annualmente sulla base degli usi, delle quantità e delle condizioni indicati nel provvedimento che legittima il prelievo dell’acqua nonché della normativa vigente, indipendentemente dal ricevimento dell’avviso di pagamento.

Importi unitari e canoni minimi relativi all’uso di acqua pubblica.

Dal 1° gennaio 2006, data di entrata in vigore del Regolamento regionale 6/R del 10 ottobre 2005, non trovano più applicazione nell’ordinamento regionale le norme statali in materia di misura dei canoni per l’utilizzo delle acque pubbliche.

Con tale regolamento sono stati infatti rideterminati gli importi unitari e i canoni minimi relativi all'uso di acqua pubblica per l’anno 2006, che sono aggiornati a partire dal 1° gennaio 2007, sulla base del tasso di inflazione programmata.

Importi unitari correnti nel 2024

Importi unitari correnti nel 2023

Importi unitari correnti nel 2022

Importi unitari correnti nel 2021

Importi unitari correnti nel periodo 2006 – 2010

Importi unitari correnti nel periodo 2011 – 2020

 

Quantificazione del canone dovuto

Per quantificare il canone dovuto occorre moltiplicare per ogni uso il parametro quantitativo (portata media espressa in l/sec, potenza nominale media espressa in kW o area irrigata espressa in ettari) il relativo canone unitario. Se il risultato della moltiplicazione è inferiore al rispettivo canone minimo, è dovuto quest’ultimo. Al canone dovuto per ogni uso sono applicate le riduzioni e/o maggiorazioni previste.

Nel caso di uso agricolo ed energetico da parte del medesimo utente si applica il canone più elevato.

Se l’uso Civile è concesso con un altro utilizzo per una portata media inferiore a 0,1 l/sec e comunque inferiore alla metà della portata media complessivamente concessa, il relativo canone non è dovuto (occorre versare solo il canone dell’altro uso).

Nel caso in cui, invece, la portata media concessa non è suddivisa per uso, occorre quantificare il canone di ogni singolo uso concesso utilizzando la portata complessiva e versare esclusivamente il canone relativo all’uso che genera l’importo maggiore. (vedi esempio riportato di seguito)

Dopo aver quantificato la somma complessivamente dovuta per l’utenza secondo le suddette regole, l’importo da versare deve essere arrotondato all’euro inferiore.

 

Esempio di calcolo canone di concessione

Dati di concessione

Usi: Produzione di beni e servizi (uso esclusivo di raffreddamento) e Civile (igienico sanitario e scorte antincendio)

Portata media concessa: 13 l/sec (NON suddivisa per uso)

Prelievo: tramite pozzo da falda profonda.

Canone unitario per l’uso Produzione di beni e servizi: euro/l-sec 175,94 con un canone minimo pari a euro 2.357,72

Canone unitario per l’uso Civile: euro/l-sec 11,72 con un canone minimo pari a euro 143,61

Riduzioni: 50% per l’uso di produzione di beni e servizi in quanto ad uso esclusivo di raffreddamento (R1)

Maggiorazioni: 200% per entrambi gli usi in quanto il prelievo è effettuato in falda profonda per usi non destinati al consumo umano (M1)

Quantificazione del canone dovuto

Calcolo per l’uso Produzione beni e servizi = 13 x 175,94 = euro 2.287,22 => euro 2.357,72 (canone minimo)

Applicazione della riduzione del 50%: 2.357,72 – (2.357,72 * 0,5) = euro 1.143,61

Applicazione della maggiorazione del 200% = 1.143,61 + (1.143,61 * 2) = euro 3.430,83

Calcolo per l’uso Civile = 13 x 11,72 = euro 152,36

Applicazione della maggiorazione del 200%: 152,36 + (152,36 * 2) = euro 457,08

 

Canone da versare: euro 3.430,00 (il canone maggiore tra i due arrotondato all’euro inferiore)

 

Altri esempi di calcolo sono disponibili nel seguente libretto informativo. Attenzione! Il libretto informativo è stato predisposto nel 2006 e pertanto non tiene conto delle novità circa le nuove modalità di pagamento (piattaforma pagoPA) e i nuovi contatti dell’ufficio disponibili di seguito.

 

Codice utenza e avviso di pagamento per l’uso di acqua pubblica.

Ogni utenza è identificata da un codice composto dalla sigla provinciale e un numero di 5 cifre (Es. TO16450).

Il codice utenza identifica in modo univoco la concessione.

L’avviso di pagamento, identificato dal Numero Avviso di Pagamento (es. NAP 1912456), è la comunicazione con la quale la Regione Piemonte ricorda al concessionario l’approssimarsi della scadenza annuale di pagamento (31 gennaio di ogni anno) e quantifica l’importo complessivamente dovuto per le utenze di cui si è titolari sulla base dei dati aggiornati alla data dell’invio.

Il versamento è dovuto anche in caso di mancato ricevimento dell’avviso di pagamento.

Si rammenta che il canone resta dovuto sulla base degli usi, delle quantità e delle condizioni indicati nel provvedimento che legittima il prelievo dell’acqua nonché della normativa vigente. In caso di difformità dei dati riportati nell’avviso di pagamento rispetto ai titoli concessori occorre contattare l’Ufficio canoni del Settore Tutela delle Acque.

 

Modalità di pagamento del canone per uso di acqua pubblica.

Il versamento deve avvenire annualmente entro il 31 gennaio dell’anno di riferimento.

A decorrere dall’annualità 2019 il versamento del canone è effettuato mediante la piattaforma “pagoPA” con l’utilizzo del “Codice Avviso” riportato nel modulo “pagoPA” allegato all’avviso di pagamento inviato dalla Regione Piemonte.

Al momento del versamento il sistema “pagoPA” fornisce l’importo dovuto alla data dell’operazione. L’importo potrebbe essere differente da quello indicato nell’avviso di pagamento per i seguenti motivi:

  • variazione delle concessioni e/o dei relativi parametri a seguito di rinuncia o di un provvedimento di variante comunicati in data successiva a quella dell’invio;

  • ritardato pagamento che comporta la quantificazione degli interessi legali e di mora.

In caso di mancato ricevimento dell’avviso di pagamento il canone resta comunque dovuto nei termini previsti dalla normativa vigente e dal titolo concessorio, e il versamento potrà essere effettuato con una delle seguenti modalità:

  • mediante bollettino postale su c/c postale n. 22208128;

  • con bonifico bancario sul codice IBAN IT 03 T 07601 01000 000022208128

riportando:

  • il beneficiario “Regione Piemonte”

  • la causale di pagamento specificando il “Codice utenza”, l’anno di riferimento e la dicitura “Canone uso di acqua pubblica

 

Interessi per ritardato pagamento.

In caso di ritardato pagamento si applicano gli interessi legali vigenti nel periodo per i primi 30 giorni, e gli interessi di mora (maggiorazione di 3,5 punti percentuali) fino alla data di effettuazione del pagamento (data di valuta nel caso di bonifico).

 

Istanza di rimborso o compensazione.

L’istanza di rimborso o di compensazione di quote di canone demaniale per l’uso di acqua pubblica erroneamente versate alla Regione Piemonte deve essere redatta compilando e sottoscrivendo l’apposito "MODULO" reperibile nella sezione modulistica

Contatti

Riferimento
Ufficio Canoni
Indirizzo
Piazza Piemonte, 1 - 10127 Torino
Telefono
011.432.12.21
011.432.24.17
011.432.37.57
Email
uso.acqua@regione.piemonte.it
Note
Per richieste di informazioni è possibile contattare l’Ufficio canoni ai numeri sopra citati da lunedì a venerdì dalle ore 09.30 alle ore 12.30 o inoltrare una e-mail