Alcohol Prevention Day

alcohol prevention day

Il 18 aprile 2025 si celebra l’“Alcohol Prevention Day”.

L’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con la capacità di indurre dipendenza: è implicato nello sviluppo di oltre 200 patologie e di 6 tipi di cancro, può causare incidenti stradali e traumi e ogni anno è causa di morte per circa 3 milioni di persone in tutto il mondo. È fondamentale per i cittadini conoscere i rischi derivanti dall’assunzione di alcol, ecco perché in tutto il territorio regionale, come nel resto d’Italia, sono previste iniziative di informazione e sensibilizzazione (il calendario delle iniziative è in costante aggiornamento).

La ricorrenza è annualmente promossa dall’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell'Istituto Superiore di Sanità e dal Centro dell’OMS per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problematiche alcol-correlate (Who-CC), in stretta collaborazione con la Società italiana di alcologia (SIA), l’Associazione italiana dei club alcologici territoriali (AICAT) ed Eurocare European Alcohol Policy Alliance, ed è sostenuto e finanziato dal Ministero della Salute. 
Durante l’Alcohol Prevention Day (APD), vengono diffusi i dati, le evidenze e le priorità di prevenzione per quanto riguarda i temi legati all’alcol. L’evento è il momento centrale del mese di prevenzione alcologica, iniziativa lanciata nel 2001 da SIA e da AICAT, alla sua XXIV edizione.

Iniziative sul territorio regionale

Gli operatori dell’ASL TO5 saranno a disposizione nei tre presidi ospedalieri di Moncalieri, Chieri, Carmagnola e nel Distretto Sanitario di Nichelino per consegnare l’etilotest monouso e fornire informazioni: consulta il calendario degli appuntamenti.

L’ASL CN2 propone due appuntamenti: ad Alba il 18 aprile sarà possibile accedere liberamente al SerD per avere informazioni sui danni alla salute e sulle nuove normative di legge sul consumo di alcol e guida. A Bra il 19 aprile sarà allestita una postazione dove sarà possibile eseguire l’alcol test e ricevere consulenza e informazioni dagli operatori ASL.

L'ASL di Vercelli ripropone il progetto “Spotnight”, grazie al quale gli operatori ASL sono presenti nei contesti del divertimento notturno, durante i principali eventi di aggregazione, per consulenze individuali e per distribuire materiali informativi, alcoltest e kit per la riduzione dei rischi.

Effetti del consumo di alcol

Al contrario di quanto si ritiene comunemente, l’alcol non è un nutriente e il suo consumo non è utile all’organismo o alle sue funzioni. Causa invece danni diretti alle cellule di molti organi, soprattutto fegato e sistema nervoso centrale, e in particolare alle cellule del cervello.
I composti contenuti nelle bevande alcoliche che influiscono sulla salute sono numerosi, tra questi troviamo l’acetaldeide (un metabolita dell’alcol), il metanolo e il carbammato di etile. Inoltre, si possono trovare alcuni metalli pesanti (inclusi rame, ferro, manganese, nichel, stagno e zinco) che possono essere presenti sia nei prodotti commerciali, sia nelle bevande alcoliche prodotte in modo informale (a casa) o illegale.
L’alcol è assorbito per il 20% dallo stomaco e per il restante 80% dalla prima parte dell’intestino. L’alcol assorbito passa quindi nel sangue e dal sangue al fegato, che ha il compito di distruggerlo tramite un enzima chiamato alcol-deidrogenasi. Soltanto quando il fegato ha assolto del tutto a questa funzione la concentrazione dell’alcol nel sangue risulta azzerata. Il processo di smaltimento richiede tuttavia un tempo legato alle condizioni fisiologiche individuali. Questo sistema di smaltimento dell’alcol non è uguale in tutte le persone: varia in funzione del sesso, dell’età, dell’etnia e di caratteristiche personali; non è completamente efficiente prima dei 21 anni ed è inefficiente sino ai 16 anni. Dopo i 65 anni si perde gradualmente la capacità di smaltire l’alcol, mentre nelle donne, a tutte le età, questa capacità è sempre dimezzata rispetto agli uomini; per questa ragione alcune persone sono più vulnerabili agli effetti dell’alcol. 
Non esistono quantità considerabili “sicure” di consumo alcolico. Maggiore è il consumo, maggiore è il rischio per la salute e la sicurezza. 

(fonti: ISS Epicentro: “Alcohol Prevention Day”, “L’Osservatorio nazionale alcol”. Ministero della Salute: “Effetti dell'alcol su...”. AIRC: “Alcol e salute: un nuovo rapporto globale dell’OMS conferma i rischi degli alcolici”)

I danni

Secondo l’OMS, nel mondo, 2,6 milioni di decessi sono annualmente attribuibili al consumo di alcol, di cui 2 milioni tra gli uomini e 0,6 milioni tra le donne. I giovani (20-39 anni) sono i più colpiti: in questa fascia d’età si registra costantemente da anni la percentuale più alta (13%) di decessi attribuibili all’alcol.
I più recenti dati disponibili sul consumo globale di alcol mostrano che circa 400 milioni di persone di età pari o superiore a 15 anni soffrono di disturbi legati all’abuso di alcol e circa 209 milioni soffrono di dipendenza da alcol.

L’alcol è la principale causa di molte malattie. Le più gravi:
    • sindrome o crisi di astinenza da alcol,
    • coma etilico o intossicazione acuta da alcol.
Altre patologie alcol-correlate:
- patologie relative all’apparato gastroenterico (esofagite, gastrite, steatosi, epatite acuta e cronica, cirrosi epatica, pancreatiti e tumori),
- patologie del sistema nervoso centrale e periferico (atrofia cerebrale, polinevriti), 
- altri sistemi coinvolti: il cardiovascolare (infarto miocardico, tromboflebiti, vasculiti), l’endocrino-riproduttivo (infertilità, impotenza, diminuzione del desiderio sessuale, alterazioni ormonali), talora in modo irreversibile.
L’alcol è anche causa concomitante di alcuni tumori maligni, parzialmente alcol-correlati, come il tumore dell’oro-faringe, dell’esofago, del colon-retto, della laringe, del fegato e della mammella.
Il consumo combinato di tabacco e alcol moltiplica il rischio di cancro. Le persone che fumano tabacco e bevono alcolici hanno un rischio 5 volte superiore di sviluppare il cancro della cavità orale, dell’orofaringe, della laringe e dell’esofago, rispetto alle persone che fanno uso solo di alcol o di tabacco.
È da evidenziare che il consumo di alcol in gravidanza rappresenta una delle cause maggiori di disturbi mentali dei bambini nei Paesi occidentali. 

L’alcol è inoltre responsabile di molti danni indiretti (i cosiddetti danni alcol-correlati), dovuti a comportamenti associati a stati di intossicazione acuta, come i comportamenti sessuali a rischio, infortuni sul lavoro, episodi di violenza, guida in stato di ebbrezza (gli incidenti stradali provocati dalla guida in stato d’ebbrezza hanno un peso preponderante nella mortalità giovanile).
Sul lavoro il consumo di alcol raccomandato è zero. Per alcune categorie ad alto rischio, per l’incolumità a terzi, la legge prevede esplicitamente il divieto di consumo nei luoghi di lavoro.

La dipendenza alcolica è caratterizzata da un comportamento ossessivo di ricerca compulsiva di bevande alcoliche (tipica la necessità di bere al mattino, appena svegliati) e da assuefazione e tolleranza (per raggiungere un determinato effetto desiderato dall’individuo è costretto a bere quantità sempre maggiori di bevande alcoliche). Anche per l’alcoldipendenza, come per qualunque tossicodipendenza da droghe illegali, la brusca interruzione del consumo di alcol causa la sindrome da astinenza, caratterizzata da tachicardia, tremori, nausea e vomito, agitazione, allucinazioni, convulsioni.

(fonti: Ministero della Salute “I danni dell’alcol”. “Dipendenza alcolica”. WHO “Alcohol”).

 

Consumo di alcol in Italia e in Piemonte (dati sorveglianza PASSI)

Nel biennio 2022-2023, meno della metà degli adulti di età compresa tra i 18 e i 69 anni (42%) dichiara di non consumare bevande alcoliche, ma 1 persona su 6 (18%) ne fa un consumo definito a “maggior rischio” per la salute, per quantità o modalità di assunzione.
Il consumo di alcol viene misurato in unità alcoliche. L’unità alcolica (UA) corrisponde a 12 grammi di etanolo, quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande.
Per “consumo di alcol a maggior rischio” si intende il verificarsi di una di queste modalità di consumo o anche due o più di queste:
- consumo abituale elevato (per gli uomini pari a più di 2 unità alcoliche medie giornaliere, corrispondenti a più di 60 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni, e per le donne pari a più di 1 unità alcolica media giornaliera, corrispondente a più di 30 unità alcoliche negli ultimi 30 giorni);
- consumo binge (consumo, almeno una volta negli ultimi 30 giorni, di 5 o più - per gli uomini - o 4 o più - per le donne - unità alcoliche in una singola occasione);
- consumo esclusivamente o prevalentemente fuori pasto.

Il consumo a “maggior rischio” è più frequente fra i giovani e in particolar modo i giovanissimi (fra i 18-24enni la quota sfiora il 36%), fra gli uomini (22% vs 14% nelle donne) e fra le persone socialmente più avvantaggiate, senza difficoltà economiche (20% vs 15% di chi ha molte difficoltà economiche) o con un alto livello di istruzione (21% fra i laureati vs 8% fra chi ha, al più, la licenza elementare).
È preoccupante il numero di persone che assume alcol pur avendo una controindicazione assoluta, come i pazienti con malattie del fegato, fra i quali il 49% dichiara di aver consumato alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista. Il 10% delle donne in gravidanza riferisce di aver consumato alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista e fra quelle che allattano al seno la quota aumenta al 27%.
Il consumo di alcol a “maggior rischio” è una prerogativa dei residenti nel Nord Italia, con un trend in aumento. In particolare il consumo di alcol in Piemonte (68,5%) è peggiore rispetto al dato nazionale (58,4%)

L’attenzione degli operatori sanitari al problema dell’abuso di alcol appare ancora troppo bassa: appena il 7% dei consumatori a “maggior rischio” riferisce di aver ricevuto il consiglio di bere meno, in Piemonte riferisce di aver ricevuto il consiglio solo il 6% dei consumatori.
(fonte: ISS Epicentro “Sorveglianza PASSI”) 

Alcol e guida

La guida in stato di ebbrezza, oltre ad essere pericolosa, può costituire un reato. La Legge 25 novembre 2024, n. 177 “Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285”, entrata in vigore il 14 dicembre 2024, introduce sanzioni più restrittive rispetto alle precedenti (Legge 29 Luglio 2010, n.120) per chi guida in stato di ebbrezza o dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope, oltre che per chi usa il cellulare alla guida.
Non esistono quantità di alcol sicure alla guida. Il livello di concentrazione di alcol nel sangue (alcolemia) ottimale ai fini dell’idoneità psico-fisica alla guida è zero grammi per litro. La legge impone tale livello per i minori di 21 anni che guidano un'autovettura, per i neopatentati di qualsiasi età e per i professionisti del volante.

Novità introdotte dalla Legge 177/2024
Per i recidivi, trovati positivi all’alcol al volante, scatta l’obbligo di installare in auto il dispositivo alcolock, che impedisce l’accensione del motore se viene rilevato un tasso alcolemico sopra lo zero, oltre alla revoca della patente e al divieto assoluto di assumere bevande alcoliche prima della guida per un periodo da due a tre anni, in base alla gravità dell’infrazione, che aumenta in casi gravissimi.

I limiti dei tassi alcolemici non cambiano con la nuova legge ma, in alcuni casi, vengono inasprite le sanzioni.
Con un livello di alcolemia (cioè la concentrazione di alcol nel sangue) di 0,5 g/l, che rappresenta il massimo livello consentito dal codice della strada e che non dovrebbe mai essere raggiunto se si intende porsi alla guida:
    • il tempo di frenata raddoppia;
    • si riduce il campo visivo, in particolare quello laterale;
    • si ha una percezione distorta delle distanze e della velocità.
L’incidente causato dall’alcol alla guida rappresenta la prima causa di morte tra i giovani in Italia. Se si deve guidare quindi è fondamentale non bere, qualunque sia l’età.

Consulta la tabella per la stima delle quantità di bevande alcoliche che determinano il superamento del tasso alcolemico legale per la guida in stato di ebbrezza.

(fonti: Ministero della Salute “Alcol e guida, cosa dice la legge” - Regione  Piemonte “Sostanze alcol e guida”) 

Politiche di prevenzione

Accanto a un costante aumento del numero di Paesi che sviluppano politiche nazionali sull’alcol, si registrano numerose segnalazioni di continue interferenze da parte dell’industria dell’alcol nello sviluppo delle politiche. 
L’accesso allo screening, all’intervento di counseling breve e al trattamento per le persone con consumo pericoloso di alcol e disturbi da consumo di alcol rimane molto basso, in Italia come all’estero, così come l’accesso ai farmaci per il trattamento dei disturbi da consumo di alcol. 
Nel complesso, la percentuale di persone con disturbi da consumo di alcol in contatto con i servizi di trattamento varia da meno dell’1% a non più del 14% in tutti i Paesi in cui tali dati sono disponibili e in Italia solo il 7% dei pazienti in necessità di trattamento è preso in carico dai servizi territoriali.

Il Piano nazionale alcol e salute (PNAS) del 2007 è finalizzato a promuovere in maniera coordinata in tutte le Regioni le attività di prevenzione e presa in carico dei problemi alcol-correlati. Il PNAS aveva durata triennale (1 gennaio 2007-31 dicembre 2009) ma le indicazioni in esso contenute sono tuttora valide ed inserite tra gli obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione come punto di riferimento per le azioni di prevenzione di livello nazionale e regionale.
Gli interventi si prefiggono il raggiungimento di 10 obiettivi tra cui:
-  l’aumento della consapevolezza del rischio connesso con il consumo delle bevande alcoliche nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte, 
- la riduzione dei consumi a rischio, 
- la riduzione del rischio di problemi alcol-correlati, 
- la riduzione della diffusione e della gravità di danni alcol-correlati, 
- l’accessibilità e l’efficacia di trattamenti per i soggetti con consumi a rischio/dannosi e per gli alcol-dipendenti,
- la protezione dalle pressioni al bere per coloro che scelgono di astenersi dall’alcol, 
- la diffusione di metodi e strumenti per l’identificazione precoce della popolazione a rischio, 
- l’aumento della percentuale di consumatori problematici al controllo dei propri comportamenti di abuso e l’adeguamento dei servizi (secondo le previsioni della legge 125/2001) rispetto a qualità e specificità dei trattamenti specialistici per la dipendenza da alcol.

(Fonte: Ministero della Salute: “Azioni del Ministero per il contrasto all’alcol dipendenza”)

Trattamento della dipendenza patologica

In tutte le ASL piemontesi sono presenti i servizi ambulatoriali di Alcologia che, grazie al lavoro in équipe multi professionali (medici, psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, infermieri), effettuano una diagnosi approfondita rispetto alle problematiche alcol-correlate e costruiscono, in modo condiviso con gli interessati e i loro famigliari, opportuni percorsi di cura studiati per ciascun individuo. Sono previsti, quando necessario, anche interventi specifici di riabilitazione.
Tali servizi sono a disposizione di chiunque, diretto interessato o famigliari, avverta la necessità di farsi aiutare per problemi legati a un eccessivo consumo di bevande alcoliche.
I servizi di Alcologia collaborano con:
    • medici di base
    • ospedali
    • case di cura accreditate 
    • Comunità terapeutiche
    • gruppi di volontari, in particolare le ACAT (Associazioni Club Alcologici Territoriali) e gli Alcolisti Anonimi.

(fonte: Regione Piemonte “Il trattamento della dipendenza patologica”)