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Lotte obbligatorie - Flavescenza dorata

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La bacheca dei bollettini 

Il Servizio Fitosanitario Nazionale ha pubblicato il documento tecnico  “Linee guida per i viticoltori ai fini del contrasto della flavescenza dorata sul territorio nazionale” Clicca qui per consultarle.

Speciale flavescenza dorata sulla RIVISTA "AGRICOLTURA" Clicca qui

Il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ha ridefinito le misure fitosanitarie di emergenza e ha emanato la nuova Ordinanza Ministeriale  22/06/2023, n. 4, “Misure fitosanitarie d'emergenza per il contrasto di Grapevine flavescence doree phytoplasma atte ad impedirne la diffusione nel territorio della Repubblica italiana” (G.U. 12/08/2023, n. 188) 

La Regione ha aggiornato le disposizioni con la Determinazione Dirigenziale n. 297 del 16 aprile 2024 

Sintesi dei risultati dei monitoraggi dei Progetti Pilota – anno 2023

Aggiornamento Flavescenza dorata 2024

La flavescenza dorata è una malattia da quarantena, appartenente alla famiglia dei giallumi della vite, che è provocata da un fitoplasma, microrganismo simile a un batterio, che vive nei vasi floematici della pianta ospite oppure all'interno dell'insetto vettore, lo Scaphoideus titanus Ball.

È una malattia estremamente pericolosa per i vigneti. Per contrastarla con la massima efficacia è stata emanata a livello nazionale l’Ordinanza Ministeriale 22/06/2023, n. 4, “Misure fitosanitarie d'emergenza per il contrasto di Grapevine flavescence dorée phytoplasma atte ad impedirne la diffusione nel territorio della Repubblica italiana” (G.U. 12/08/2023, n. 188) a seguito della quale è stato abrogato - con il DM del 6 giugno 2023 - il decreto di lotta obbligatoria (DM 31 maggio 2000 "Misure per la lotta obbligatoria contro la flavescenza dorata della vite").

Fra le diverse misure fitosanitarie obbligatorie è previsto che i Servizi Fitosanitari regionali accertino annualmente la presenza di flavescenza dorata e di Scaphoideus titanus sul territorio di competenza attraverso l'individuazione di singoli siti di osservazione sia nelle aree a maggior rischio sia in quelle indenni.

Dopo la comparsa di flavescenza dorata nel 1998, il Settore Fitosanitario regionale del Piemonte ha intensificato la vigilanza sul territorio, attivando anche le risorse tecniche e scientifiche presenti in Regione al fine di operare in modo coordinato per contenere l'epidemia.

 

Trasmissione e comportamento della malattia

La trasmissione della flavescenza dorata avviene per mezzo di un insetto vettore (diffusione locale); l'unico finora accertato è il cicadellide Scaphoideus titanus (Ball) (link al pdf 3_scaphoideustitanus). Lo scafoideo, nutrendosi sulle viti infette, acquisisce il fitoplasma (un microrganismo simile ai batteri ma privo di parete cellulare che vive nei vasi floematici della vite) e successivamente, dopo un periodo di latenza, può inocularlo in viti sane propagando la malattia; il vettore rimane infettivo per tutta la durata della sua vita.

La flavescenza dorata può anche essere trasmessa per innesto e quindi attraverso l'uso di materiale vivaistico infetto (diffusione a distanza); è provata infatti la sua diffusione attraverso l'impiego di marze e portainnesti derivanti da piante infette. Quest'ultima modalità di trasmissione sembra essere meno importante, poiché gli innesti eseguiti con materiali prelevati da piante infette spesso non attecchiscono oppure danno origine a barbatelle che non corrispondono allo standard di mercato. In ogni caso per i nuovi impianti e per la sostituzione di singole viti è raccomandato l’utilizzo di materiale di moltiplicazione che sia stato sottoposto a trattamento termoterapico a 50°C per 45 minuti. Ulteriori informazioni nella sezione “controllo del materiale di moltiplicazione”.

Non vi è trasmissione della malattia né con i tagli di potatura, né con le cimature, né attraverso i residui lasciati sul terreno. E’ comunque fondamentale trinciare finemente i residui di potatura e allontanare dal vigneto e distruggere i ceppi estirpati in quanto questo materiale può ospitare le uova dell’insetto vettore.

Esistono differenze di sensibilità tra i diversi vitigni in Piemonte; ad esempio è frequente ritrovare vigneti di Barbera molto danneggiati accanto ad altri di Moscato poco colpiti. Negli ultimi anni anche i vitigni considerati finora più tolleranti, per esempio il Nebbiolo, hanno manifestato la malattia. La malattia è molto dannosa poiché incide sulla produzione fino ad annullarla. Oltre all'effetto sulla singola pianta la flavescenza ha un impatto devastante nel vigneto perché può rimanere latente per alcuni anni manifestando solo qualche sintomo su pochissime piante per poi dare origine ad un andamento epidemico che, se non gestito, nel giro di 3-4 anni conduce alla distruzione della capacità produttiva di tutte le piante.

Per confermare la presenza di flavescenza dorata in una zona prima considerata indenne, è indispensabile eseguire un'analisi molecolare di alcuni campioni di vite prelevati secondo precisi criteri definiti dal Settore Fitosanitario regionale.

Sintomatologia

I sintomi della flavescenza dorata si evidenziano su foglie, germogli, tralci e grappoli; alcuni sono riconoscibili già a partire da metà maggio (germogliamento irregolare) altri, come la colorazione settoriale delle foglie e la mancata lignificazione dei tralci, sono più tardivi e maggiormente visibili da metà agosto a fine settembre.

In primavera, per avere un'indicazione affidabile della presenza del fitoplasma associato a flavescenza dorata, si devono rintracciare contemporaneamente sulla stessa pianta almeno tre dei nove sintomi chiave primaverili, avendo sempre cura di confrontare le parti di pianta sospetta con quelle corrispondenti, e coetanee, di una pianta sana. In estate invece si devono rintracciare contemporaneamente almeno tre dei dieci sintomi chiave estivi.

Nelle zone prima considerate indenni la conferma della diagnosi sintomatologica si ottiene unicamente mediante analisi molecolare.

Sintomi chiave della flavescenza dorata (pdf 5 KB)

Sintomi chiave primaverili

  • Germogli con numero inferiore di internodi.
  • Internodi raccorciati e/o disposti a zig zag.
  • Foglie di dimensioni inferiori.
  • Bollosità della lamina fogliare per sviluppo ridotto delle nervature ( foto).
  • Disseccamento del germoglio a partire dall'apice.
  • Ripiegamento verso il basso della foglia (foto).
  • Inserzione più acuta della lamina fogliare sul picciolo.
  • Caduta anticipata delle foglie.
  • Imbrunimenti della parte interna della corteccia a contatto con il legno in un capo a frutto malato (inizio giugno)* (foto).

*Nota: il sintomo si rileva osservando che la parte interna della corteccia del capofrutto, allontanata dal legno, non si stacca agevolmente e presenta un colore bruno anziché verde brillante. Occorre tener presente che tale sintomo è valutabile solo fino allo stadio fenologico in cui la corteccia si stacca facilmente dal legno, ovvero in presenza di un'intensa attività vegetativa.

Sintomi chiave estivi

  • Tracce del germogliamento stentato primaverile
  • Femminelle stentate come i germogli in primavera.
  • Arrossamenti e/o ingiallimenti attorno alle nervature
  • Disseccamento delle infiorescenze o dei grappoli in allegagione
  • Arrossamenti e/o ingiallimenti settoriali delimitati dalle nervature
  • Distacco anticipato delle foglie con o senza picciolo
  • Appassimento (Nota: si può verificare l'appassimento anche solo di porzioni dei grappoli dalla fase di invaiatura fino alla raccolta.)
  • Consistenza gommosa del germoglio o mancata lignificazione.
  • Ripiegamento verso il basso delle lamine fogliari.
  • Ispessimento della lamina fogliare: consistenza cartacea (percepibile al tatto)

Sintomi su vitigni a bacca bianca

Nei vitigni a bacca bianca quali Cortese, Moscato, Favorita e Chardonnay il sintomo della colorazione perinervale sulle foglie assume colore giallo; il confine fra tessuto sano e tessuto alterato può essere sfumato.

Sintomi spia su barbatelle

Prevenzione

Per il viticoltore l'unica possibilità di combattere e prevenire la flavescenza dorata è quella di:

  • monitorare e gestire i giovani impianti fin da subito avendo cura anche di valutare le condizioni ambientali limitrofe al nuovo vigneto (approfondimenti in “Giovani impianti”)
  • monitorare accuratamente i vigneti con lo scopo di intercettare le prime piante/tralci con sintomi sospetti;
  • tagliare i tralci immediatamente ed estirpare le piante infette. Qualora si dovesse posticipare quest’ultima operazione (comunque non oltre il riposo vegetativo), capitozzare la pianta infetta e contrastare la produzione di polloni della ceppaia;
  • abbattere la popolazione dell'insetto vettore mediante il ricorso ai trattamenti insetticidi (per ulteriori approfondimenti consulta la sezione “Lotta contro il vettore”);
  • trinciare finemente i residui di potatura;
  • in inverno allontanare e distruggere i ceppi dal vigneto.

La prevenzione, inoltre, viene realizzata attraverso un’accurata gestione del vigneto stesso nonché degli incolti con presenza di portainnesti inselvatichiti di vite. Ulteriori approfondimenti relativi alla gestione della vite rinselvatichita in “Flavescenza dorata - guida per il contenimento delle viti rinselvatichite”.

Ogni anno il Settore Fitosanitario regionale effettua attività di vigilanza ispettiva sul territorio piemontese verificando la presenza della malattia o di situazioni con elevato rischio fitosanitario in appezzamenti segnalati d’ufficio o da parte di terzi (amministrazioni comunali, agricoltori, tecnici, privati), sia in vigneti che in aree non agricole (bordi strada, aree fluviali, incolti, massicciate ferroviarie e autostradali). Per le segnalazioni si può utilizzare il modulo “Segnalazione criticità”

Controllo del materiale di moltiplicazione

Ai fini del contenimento dell'epidemia e della lotta alla flavescenza dorata la sanità dei materiali di moltiplicazione rappresenta uno degli aspetti fondamentali. A tale scopo, il Settore Fitosanitario regionale (SFR) organizza annualmente l'ispezione di tutti i campi di piante madri (CPM), mediamente oltre 2.000 ogni anno, e di tutti i barbatellai presenti sul territorio piemontese.

In caso di ritrovamento di piante con sintomatologia riferita a flavescenza dorata, il SFR prescrive la termoterapia per tutto il materiale di moltiplicazione prima della vendita. Nel caso in cui la percentuale di piante sintomatiche sia elevata, non autorizza invece il prelievo di materiale per la moltiplicazione. I campi di piante madri con livelli elevati di infezione restano esclusi dalla possibilità di prelievo.

La legislazione fitosanitaria norma anche l'attività vivaistica: il "passaporto delle piante", che deve accompagnare le barbatelle al momento della vendita, è garanzia di rispondenza ai requisiti di legge.

I vivaisti devono seguire norme precise di produzione del materiale di propagazione con un maggior numero di trattamenti insetticidi definiti dalle prescrizioni fitosanitarie vigenti. Nei confronti dei vivaisti il SFR attua anche interventi di sensibilizzazione e di formazione permanente.

Per la termoterapia il documento tecnico ufficiale n° 50 del servizio fitosanitario nazionale “Procedura operativa per l’esecuzione del trattamento di termoterapia contro gli organismi nocivi della vite” riporta tutte le regole da attuare per sottoporre a trattamento il materiale di moltiplicazione.

Consultare anche Termoterapia

Lotta contro il vettore

La lotta contro lo scafoideo rappresenta un modo indiretto di controllare la flavescenza dorata. Nelle aree dove è diffusa la fitoplasmosi è indispensabile ridurre drasticamente la popolazione dell'insetto vettore.

Secondo gli studi condotti dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino (DISAFA), dal momento in cui lo scafoideo adulto acquisisce il fitoplasma nutrendosi su viti infette è sufficiente un periodo di latenza di 8 giorni (periodo in cui il microrganismo si moltiplica all'interno dell'insetto) affinché questo possa trasmettere il fitoplasma a viti sane. Questo intervallo è invece di circa un mese nei giovani dell’insetto. E’ stata rivalutata inoltre la durata media della vita dell’insetto adulto, rispetto ai dati forniti da Vidano et al. 1964, che risulta di 55 giorni per il maschio e 73 giorni per la femmina (la quale depone un numero medio di uova pari a 72).

Il Settore Fitosanitario, a seguito del monitoraggio dell’insetto vettore, emette ogni anno i bollettini ufficiali con indicazione delle epoche di intervento e delle sostanze attive ammesse per i trattamenti insetticidi.
In particolare le aziende con viticoltura integrata devono effettuare:

- il primo trattamento insetticida a base di prodotti sistemici sulle ninfe di 3a età;

- il secondo trattamento con prodotti abbattenti sulle ninfe di 5a età.

Le aziende biologiche effettuano entrambi i trattamenti insetticidi obbligatori con piretro. Il primo sulle neanidi di 2a età, dopo la fine della fioritura della vite, e il secondo sulla 3a età prevalente.

Si può prevedere un terzo trattamento se con il monitoraggio mediante trappole cromotattiche si rilevano elevate popolazioni nel corso dell'estate.

Elenco aggiornato delle sostanze attive

Per una maggiore efficacia dei trattamenti è indispensabile:

  • spollonare, cimare e sfoltire la vegetazione almeno due o tre giorni prima del trattamento;

  • sfalciare o asportare, due giorni prima del trattamento, la vegetazione tra i filari nel caso di presenza di fioriture spontanee, al fine di preservare le api e gli insetti pronubi;

  • verificare la taratura e il buon funzionamento dell’attrezzatura impiegata per il trattamento;

  • bagnare bene con il prodotto tutta la vegetazione da entrambi i lati del filare, tutti i filari, compresi polloni e ricacci lungo il fusto;

  • utilizzare volumi di acqua adeguati (minimo di 400 lt/ha) ed eseguire i trattamenti ad una velocità di avanzamento utile a consentire al prodotto utilizzato di raggiungere la pagina inferiore delle foglie dove si riparano le ninfe dell’insetto vettore;

  • rispettare tutte le prescrizioni d’uso riportate sull’etichetta del prodotto fitosanitario utilizzato;

  • correggere il pH dell’acqua di soluzione, che deve essere sempre inferiore a 7;

  • evitare, se possibile, la miscela con altri prodotti fitosanitari, concimi, etc;

  • per i prodotti fotolabili (es. piretro) effettuare il trattamento nelle ore serali o notturne.

Il Settore Fitosanitario regionale verifica l’esecuzione dei trattamenti insetticidi. Dal 2024 i controlli SQNPI (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata) e quelli per il rispetto della Produzione integrata e biologica con l’adesione a specifici interventi del Complemento Sviluppo Rurale (CSR) 2023-2027, saranno finalizzati anche alla verifica dell'applicazione delle misure di lotta obbligatoria.

Cartografia e definizione delle zone

Annualmente il Settore Fitosanitario regionale, al fine di evitare la diffusione della malattia e del suo insetto vettore e in base alla normativa vigente, accerta la presenza di flavescenza dorata e di Scaphoideus titanus mediante controlli nelle aree vitate, nei campi di piante madri e nei barbatellai. Tali indagini si concentrano prevalentemente nei mesi di luglio, agosto e settembre.

A seguito dell'analisi dei risultati raccolti con il monitoraggio e al confronto con i tecnici del territorio, il Settore Fitosanitario classifica i comuni vitati in base alla presenza della malattia distinguendoli in area vitata indenne e area delimitata. Quest’ultima è costituita da una “zona infestata”, in cui è confermata la presenza di flavescenza, e da una “zona cuscinetto”, adiacente e circostante la zona infestata con un raggio pari ad almeno 500 metri.

Ulteriori misure di coordinamento, controllo e prevenzione

A livello Nazionale, l’articolo 9 dell’Ordinanza Ministeriale n. 4 dispone la sospensione dell’erogazione di ogni forma di contributo economico in ambito agricolo e dello sviluppo rurale fino all’adempimento delle prescrizioni. Inoltre, in caso di inadempienza alle misure obbligatorie potranno essere disposte limitazioni alla potenzialità produttiva delle superfici vitate interessate. Ai trasgressori delle disposizioni riguardanti le misure fitosanitarie d’emergenza si applicano le sanzioni amministrative previste dall’art. 55 del decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 19

Nell’ottobre 2022 è stato istituito il Gruppo di lavoro tecnico scientifico su Flavescenza dorata al quale partecipano i rappresentanti del Servizio Fitosanitario centrale, dei Servizi Fitosanitari regionali e dell’Istituto nazionale di riferimento per la protezione delle piante (CREA-DC), nonché dell’Università degli studi di Catania e del Centro di Sperimentazione Laimburg, al fine di approfondire tutti gli aspetti relativi alla problematica. Esso ha inoltre il compito di assicurare il raccordo tecnico operativo tra il Comitato fitosanitario nazionale e le Unità territoriali di emergenza fitosanitaria.

A livello regionale, la Giunta regionale, nell’ambito dell’applicazione delle lotte obbligatorie e con particolare attenzione all’emergenza flavescenza dorata, ha approvato le linee guida per la cooperazione attiva dei Comuni con la Regione nella prevenzione e nella lotta obbligatoria agli organismi nocivi delle piante con la D.G.R. 4 marzo 2013, n. 44-5490 , che i comuni possono assumere nel proprio ordinamento, anche nella stesura o nell’aggiornamento dei regolamenti di polizia rurale di propria competenza.

Nel 2023 sono stati istituiti inoltre il Tavolo regionale Flavescenza dorata e la Cabina di regia Flavescenza dorata.

Il primo ha la funzione di condivisione e raccolta delle criticità, delle proposte di azioni e delle proposte di approfondimenti scientifici e di ricerca. Al termine delle attività annuali è l’ambito in cui si riportano i risultati, le esperienze del lavoro svolto e si raccolgono nuovi input.

La Cabina di regia ha invece il compito di programmare le azioni in risposta alle criticità emerse, tenendo conto delle proposte, per la campagna successiva.

Progetti pilota e andamento del monitoraggio dell'insetto vettore

In Piemonte sono stati attivati sul territorio regionale diversi Progetti pilota che coinvolgono oltre 180 comuni grazie alle attività delle Amministrazioni comunali, Organizzazioni Professionali Agricole, Condifesa Alessandria, Consorzio di Tutela del Gavi, Consorzio Tutela del Barolo, Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, Organizzazioni dei produttori (OP), Liberi professionisti, Cantine Sociali, Associazione Vignaioli Piemontesi, con il supporto del Settore Fitosanitario.

L’obiettivo dei progetti pilota è quello di creare una rete di resistenza attiva alla malattia, possibile solo attuando una gestione comprensoriale del territorio che si concretizza con il coordinamento delle pratiche agronomiche e con il monitoraggio dell’insetto vettore della flavescenza dorata. Quest’ultimo permette di definire le strategie, i tempi e le modalità di lotta.

Il monitoraggio viene effettuato in due momenti:

  • rilievo dei giovani in maggio;
  • rilievo degli adulti tramite posizionamento delle trappole cromotattiche nel periodo giugno-ottobre;

Ulteriori approfondimenti sulle metodologie di rilievo della popolazione di Scaphoideus titanus in “Metodo monitoraggio scafoideo” e “Scheda registrazione adulti scafoideo”.

I dati del monitoraggio sono trasmessi ai coordinatori dei Progetti, ai tecnici, alle Cantine sociali, ai Consorzi nonché alle aziende vitivinicole coinvolte nei Progetti pilota.

A seguito del rilievo delle forme giovanili dell’insetto, per ciascun Progetto pilota sono stabilite le date dei trattamenti insetticidi obbligatori sul territorio. Il Settore Fitosanitario elabora gli avvisi per i trattamenti per la loro capillare divulgazione da parte di Amministrazioni comunali, Organizzazioni Professionali Agricole, Condifesa Alessandria, Consorzio di Tutela del Gavi, Consorzio Tutela del Barolo, Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, altri Consorzi di Tutela, Organizzazioni dei produttori (OP), Liberi professionisti, Cantine Sociali, Associazione Vignaioli Piemontesi in tutte le aree vitate della Regione attraverso SMS, manifesti,lettere, bollettini, e-mail, comunicazioni personalizzate per le aziende biologiche.

Sperimentazioni e ricerca

Programmi di ricerca sulla flavescenza dorata finanziati dalla Regione Piemonte e coordinati dal Settore Fitosanitario e servizi tecnico-scientifici.

Archivio articoli

In aggiornamento

Allegati

Sintesi disposizioni 2024
File pdf - 183.58 KB
Piano operativo 2024
File pdf - 131.42 KB
Modulo segnalazione criticità
File pdf - 75.39 KB
insetticidi ammessi 2024
File pdf - 84.65 KB
giallumi della vite guida al riconoscimento
File pdf - 983.54 KB
Atlante fotografico Flavescenza dorata e legno nero
File pdf - 15.1 MB
giovani impianti
File pdf - 1.15 MB
Sintomi spia su barbatelle
File pdf - 3.44 MB
Metodo monitoraggio scafoideo
File pdf - 132.47 KB
Scheda registrazione adulti scafoideo
File excel - 10.5 KB
salvaguardia api insetti pronubi
File pdf - 811.02 KB
codifica sintomi
File pdf - 43.98 KB
nota incolti
File pdf - 1.98 MB
Guida per il contenimento delle viti rinselvatichite
File pdf - 1.19 MB
Schema gestione vigneti incolti e aree con vite inselvatichita
File pdf - 97.48 KB
locandina flavescenza dorata 2024
File pdf - 983.69 KB

Contatti

Riferimento
Paola Gotta, Chiara Morone
Telefono
011.4323716
Email
paola.gotta@regione.piemonte.it
Note
Attività di Vigilanza sui vivai, comportamento della malattia, normativa fitosanitaria, Segnalazioni inadempienti, ingiunzioni di estirpo, monitoraggio per risarcimenti
Riferimento
Giovanni Bosio
Telefono
011.4323726
Email
giovanni.bosio@regione.piemonte.it
Note
Attività di trattamenti contro l'insetto vettore, normativa