La Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile

Per un modello di sviluppo sostenibile sono necessari cambiamenti culturali che generino nuovi comportamenti individuali e sociali.

Lo sviluppo sostenibile è intrinsecamente “partecipato” poiché integra e bilancia le tre dimensioni sociale, economica ed ambientale e quindi l’utilità con l’equità e l’integrità ambientale.

Corrisponde a un cambiamento del modello economico e sociale che potrebbe trasformare nel profondo i modi di consumare, produrre, lavorare e vivere insieme. 

La Regione Piemonte ha individuato, nel solco dell'Agenda globale 2030 e della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, un proprio percorso tendente agli obiettivi di sviluppo "durevole", tradotto negli indirizzi della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile

Questo percorso è identificato dal claim "Piemonte - verso un presente sostenibile" e in questa sezione del sito sono aggregate le scelte strategiche, i risvolti normativi, l'attuazione della strategia, il suo monitoraggio nel tempo e tutte le componenti trasversali.

La Strategia Regionale per lo sviluppo sostenibile permea tutta la programmazione regionale, poichè ha a che fare:

  • con lo sviluppo di città smart e comunità sostenibili, più inclusive, sicure e dotate dei mezzi materiali e immateriali per accedere alle risorse culturali e partecipare al dibattito pubblico; 
  • con le tecnologie digitali (es. internet of things, intelligenza artificiale, big data, social networks) e con i cosiddetti smart services (gestione del traffico, riduzione dell’inquinamento, gestione efficiente ed efficace delle risorse della città (acqua, energia), dell’illuminazione, del ciclo dei rifiuti, della sicurezza ecc.), che possono  influenzare i comportamenti sociali in considerazione degli obiettivi di sostenibilità ed abilitare l’evoluzione verso una città più “resiliente”, sostenibile e vicina ai cittadini;
  • con la mobilità, dal trasporto pubblico a quello privato;
  • con la salvaguardia e la valorizzazione dei beni comuni, che appartengono a tutti e a nessuno, a cui tutti devono poter accedere e su cui nessuno può vantare pretese esclusive;
  • con l’innovazione sociale, ovvero con lo sviluppo di idee e servizi che offrono risposte nuove ai bisogni sociali, generando socialità e relazioni;
  • con l'istruzione e la formazione di qualità, orientate alla qualificazione verso un mercato del lavoro che valorizzi le competenze e dia dignità alle persone;
  • con un nuovo modo di fare impresa, attenta al business e contemporaneamente alla qualità del rapporto con i propri dipendenti, all'impatto sull'ambiente e sulle comunità, all'utilizzo di nuove tecnologie che favoriscano un minore utilizzo delle risorse comuni;
  • con la transizione energetica, ovvero con la capacità dei territori di realizzare una transizione verso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e la produzione e l’utilizzo efficiente dell’energia;
  • con l'innovazione e la ricerca, che sono in grado di influenzare sia l’impresa e le organizzazioni, sia la società, in quanto le sue ricadute si diffondono in modo sistemico nell’ambiente stimolando una cultura che tende ad autoalimentarsi, consentendo alla società stessa di progredire e prosperare verso una direzione sostenibile;
  • con il turismo, rendendo il sistema capace di soddisfare le esigenze dei turisti di oggi e delle regioni ospitanti prevedendo e accrescendo le opportunità per il futuro, gestendo le risorse in modo tale che le esigenze economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica, i sistemi di vita delle aree turistiche, salvaguardando l'armonia con l’ambiente, la comunità e le culture locali;
  • con l'economia circolare e con i modelli imprenditoriali sostenibili, sia nell'industria, sia in agricoltura, dove la produzione sostenibile può altresi fornire un contributo essenziale nella lotta ai cambiamenti climatici, nella tutela dei suoli e delle risorse naturali, nell’uso minimo di sostanze chimiche inquinanti e pericolose per la salute, nella riduzione dei consumi energetici e di acqua;
  • con un un insieme integrato e coordinato di interventi orientati al riuso, alla riqualificazione, alla riorganizzazione dell’ambiente costruito, all recupero delle aree degradate, sottoutilizzate e dismesse, all’aumento degli spazi verdi, che mirino alla riqualificazione urbanistica, paesaggistica e ambientale in un’ottica di sostenibilità.

E’ una sfida che implica una rivoluzione culturale, organizzativa e tecnica, ma la strada per progettare soluzioni intenzionalmente orientate a generare un impatto positivo nelle comunità o nei territori è ormai tracciata, e la Regione Piemonte intende ricoprire in questa sfida un ruolo da protagonista.