Scuola in ospedale e istruzione domiciliare: le nuove linee di indirizzo nazionali del MIUR

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Torino, 6 settembre 2019: convegno "I nuovi luoghi delle cure: scuola in ospedale e istruzione domiciliare”
Saranno presentate le indicazioni ministeriali per una didattica inclusiva a favore di alunni e studenti con gravi problemi di salute

Ogni scuola sarà tenuta a realizzare una didattica inclusiva per gli alunni ricoverati e a garantire l'insegnamento domiciliare ai propri alunni malati, quando le assenze superano i trenta giorni per motivi di salute. Una vera e propria rivoluzione per la scuola italiana, delineata nelle nuove Linee di indirizzo nazionali del MIUR per la scuola in ospedale e l'istruzione a domicilio, firmate dall'ex Ministro Bussetti in accordo con il Ministero della Salute.

In Piemonte si promuove la formazione degli insegnanti ospedalieri e domiciliari e si ci pone l'obiettivo di garantire interventi di istruzione ai piccoli e giovani pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, nell'ambito delle quali il Regina Margherita di Torino è capofila ed esempio di eccellenza.

Le novità saranno presentate venerdì 6 settembre dalle 10.30 alle ore 20.00 presso l’Istituto “Amedeo Peyron” di Torino (via Ventimiglia 128), dove si svolgerà il primo Convegno nazionale sulla scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare dal titolo “I nuovi luoghi delle cure: scuola in ospedale e istruzione domiciliare”, organizzato dalla Scuola Polo “Amedeo Peyron” di Torino, capofila della Rete nazionale per la scuola in ospedale e l'istruzione domiciliare, con il Miur, l'Ufficio scolastico regionale del Piemonte e l'Università di Torino, la Città della Salute e della Scienza di Torino e la Regione Piemonte.

Al Convegno, durante il quale verranno presentate le nuove Linee di indirizzo nazionali per la scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare (con importanti novità e responsabilità per le scuole e per la tutela dei minori), si sono iscritti oltre 300 dirigenti e docenti da tutt’Italia.

Nella città in cui tre anni fa è nato il primo Master nazionale universitario per la preparazione dei docenti ospedalieri e domiciliari, diretto dal professor Stefano Geuna, il Convegno rappresenterà un’occasione formativa, incentrata sulle migliori prassi didattiche ed educative, utili ad aggiornare gli interventi della didattica ospedaliera e a innovare gli ambienti di apprendimento "ibridi", traghettando l’esperienza delle “extended classroom” alle classi tradizionali, ancorate a vecchi schemi d’insegnamento - apprendimento.

Le tematiche 

  • il reclutamento e la formazione specialistica degli insegnanti ospedalieri e domiciliari
    Sono appena mille in Italia a prendersi in carico di circa 75 mila studenti ricoverati ogni anno: un forte disequilibrio, ancor più pesante in rapporto alla preparazione non specifica dei docenti ospedalieri, impegnati in un compito educativo di altissimo livello quanto arduo dal punto di vista umano e didattico, in un contesto a fortissima densità relazionale e comunicativa (in Piemonte, 60 docenti fanno lezione a circa 3 mila ragazzi ricoverati ogni anno nei presìdi pediatrici più grandi, quali l'ospedale Regina Margherita di Torino)
  • gli aspetti legati al fabbisogno formativo dei bambini malati
  • il ruolo delle scuole polo regionali
  • le strategie delle reti territoriali

Come dovrebbe cambiare il servizio e mutare l’intervento del docente ospedaliero, oltre che la presa in carico realizzata dalla sezione ospedaliera? La scuola ospedaliera, che ha raggiunto livelli di eccellenza, "fuori dalla scuola" (perché costretta in contesti di cura, ospedalieri o domiciliari) dovrebbe imparare a realizzare azioni ancor più inclusive, integrate col territorio, a sostegno delle altre scuole, costruendo alleanze reali tra docenti ospedalieri e docenti delle classi di appartenenza, per contesti educativi allargati e molteplici, diversificati, contesti di cura educativa.

I relatori discuteranno di quali interventi sia necessario avviare relativamente alla programmazione ed alla gestione del servizio, viste le emergenze educative dei territori. I docenti chiederanno anche un miglior coinvolgimento della Scuola in ospedale nella progettazione degli spazi riservati alle aule didattiche interne ai Presìdi ospedalieri e di lavorare ad una forte qualità degli ambienti di apprendimento, fondamentali per la riuscita degli interventi didattici.