In questi giorni l’ispettorato micologico del SIAN, Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione dell’ASL TO3 ha ricevuto dal pronto soccorso la sesta chiamata in due mesi per intossicazione da funghi.
Complice la ricca stagione di quest’anno, molti si stanno dedicando alla raccolta, dimenticando però che, senza le necessarie attenzioni, il rischio può essere molto elevato. Le intossicazioni infatti non sempre sono dovute al consumo di funghi “tossici”.
Spesso dipendono dal consumo di funghi commestibili, ma non trattati nella maniera corretta, come la specie richiede. Se quindi si desidera gustare questo alimento senza brutte sorprese, ecco alcune avvertenze, redatte dall’ispettorato micologico dell’Azienda Sanitaria.
Innanzitutto raccogliere solo le specie di cui si è assolutamente sicuri. In caso di dubbi, l’ispettorato micologico è a disposizione, gratuitamente, presso le sedi di Rivoli e Pinerolo.
Ricordare che i funghi assorbono come spugne le sostanze presenti nel terreno.
Se si ricevono funghi in regalo, si consiglia di consumarli solo se si è sicuri che chi li ha raccolti sia un esperto.
Se comprate i funghi, controllate che sulla cassetta di vendita ci sia il certificato del micologo. Tutti i funghi spontanei devono essere certificati per la vendita da un micologo autorizzato e possono essere venduti solo da una persona che è stata abilitata alla vendita tramite un esame svolto presso una ASL.
Gli unici funghi che possono essere consumati crudi senza conseguenze sono l’Amanita caesarea (il “reale”), gli Agarici commestibili (i “prataioli”), il Coprinus comatus (che per la sua brevissima conservabilità non è un fungo vendibile) e la Fistulina epatica (la “lingua”).
Tutti gli altri devono essere cotti, anche i Boleti del gruppo edulis (i “porcini”).
Tre delle chiamate del pronto soccorso di quest’anno erano dovute al consumo di funghi commestibili da cotti, ma mangiati crudi.
Alcuni funghi richiedono trattamenti particolari: ad esempio, le Armillarie (i “chiodini” o “famigliole”) devono essere private del gambo (decisamente indigesto) e bollite per 20 minuti, con eliminazione dell’acqua di bollitura; poi possono essere cucinate secondo le varie ricette. Una delle intossicazioni di quest’anno era dovuta al consumo di Armillarie poco cotte. Se si intende conservarle nel congelatore, non si devono congelare da crude, ma solo dopo il trattamento di bollitura. Anche i due funghi noti come "frè", "ferè", "ferrè" o "porcini dal piede rosso" (Boletus luridus e Boletus erythropus) andrebbero sottoposti a bollitura di almeno 15 minuti (eliminando poi l'acqua di bollitura), prima di cucinarli secondo le varie ricette, perché se crudi o poco cotti sono tossici.
In caso di malessere a seguito di ingestione di funghi sospetti, si raccomanda di recarsi al pronto soccorso e non sottovalutare la situazione, nemmeno se i sintomi regrediscono. Le intossicazioni più pericolose, quelle che possono essere letali, hanno in genere due fasi: una prima fase, gastroenterica, con vomito e diarrea, e dopo una pausa in cui si sta meglio, una seconda fase epatica, che compromette il fegato e può essere molto pericolosa: rivolgersi a un ospedale può rivelarsi fondamentale per la sopravvivenza.
Sedi e orari SIAN
Ispettorato micologico ASL TO3
- Rivoli
via Balegno n. 6, 3° piano
Orario di ricevimento su appuntamento: dal lunedì al venerdì, ore 14 - 15
Come prenotare: telefonicamente ai numeri 0119551757 - 795, ore 9 - 12 - Pinerolo
via Bignone n. 15
Orario di ricevimento su appuntamento: dal lunedì al venerdì, ore 14 - 15
Come prenotare: telefonicamente ai numeri 0121 235411 – 5400, ore 9 - 12
Altre informazioni sulla raccolta funghi sono disponibili sul sito ASL TO3 alla pagina