Giornata mondiale senza tabacco

“Protecting children from tobacco industry interference” (“Proteggere i bambini dalle interferenze delle industrie del tabacco”) è il tema che il WHO ha scelto per la Giornata mondiale contro il tabacco 2024 (“No World Tobacco Day”) del 31 maggio 2024.

Ogni anno l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuove la “Giornata mondiale senza tabacco” per evidenziare i rischi per la salute associati al consumo di tabacco e sostenere politiche efficaci per ridurne il consumo.
Quest’anno il tema della giornata è incentrato sulla necessità di proteggere i giovani dalla promozione di prodotti del tabacco dannosi. Si vogliono sollecitare i governi ad adottare politiche che proteggano i giovani dalle pratiche manipolative delle industrie del tabacco. Sebbene la frequenza del fumo di sigaretta sia diminuita nel corso degli anni, grazie agli sforzi della comunità per il controllo del tabacco, è necessario fare di più per salvaguardare questi gruppi vulnerabili.

Secondo i dati del 2022, infatti, in tutto il mondo almeno 37 milioni di giovani di età compresa tra 13 e 15 anni utilizzano qualche forma di tabacco. Nella Regione Europea dell’OMS, l’11,5% dei ragazzi e il 10,1% delle ragazze di età compresa tra 13 e 15 anni sono consumatori di tabacco (4 milioni).
In Italia il 25% dei ragazzi fra i 13 e i 15 anni fa uso composito delle diverse tipologie di prodotti contenenti tabacco o nicotina (sigarette tradizionali, sigarette elettroniche, tabacco riscaldato).

Fonte: World Health Organization.

I numeri del fumo

Il consumo di tabacco (tabagismo) rappresenta uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale ed è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di tumori e malattie cardiovascolari e respiratorie.
Il 70% dei fumatori inizia a fumare prima dei 18 anni di età e il 94% prima dei 25 anni.
Quasi un italiano su quattro (il 24,2% della popolazione) è un fumatore, mentre in Piemonte la prevalenza dei fumatori è pari al 25,6% (dati sorveglianza PASSI 2021-2022).

I danni del fumo

Il fumatore ha una speranza di vita di 10 anni inferiore al non fumatore. La gravità dei danni dovuti al tabacco è direttamente proporzionale al consumo, per cui sono importanti età di inizio, numero di sigarette giornaliere, numero di anni di fumo, inalazione più o meno profonda del fumo.
Il tabacco provoca più decessi di alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. 
Il fumo di tabacco, in particolare, è una causa nota o probabile di almeno 27 malattie, tra le quali broncopneumopatie croniche ostruttive e altre patologie polmonari croniche, cancro del polmone e altre forme di cancro, cardiopatie, vasculopatie, precoce danno renale diabetico, impotenza maschile e influisce negativamente sull’apparato riproduttivo femminile.
Il fumo è una miscela di sostanze nocive per la salute, che causa danni a tutti gli organi e apparati del corpo umano, attraverso meccanismi come danneggiamento del DNA, infiammazione e stress ossidativo. Le sostanze chimiche individuate nella combustione del tabacco sono circa 4000, tra cui la nicotina, di cui circa 60 riconosciute come cancerogene.

Fonte: Ministero della Salute “I danni del fumo”

Le sigarette elettroniche

Da qualche anno l'industria del tabacco ha introdotto sul mercato nuovi prodotti, le sigarette elettroniche, che contengono liquidi con contenuti variabili di nicotina insieme a sostanze profumate, e le sigarette a tabacco riscaldato, che usano microsigarette, appunto, riscaldate per estrarre la nicotina. L'industria del tabacco pretende in questo modo di combattere il fumo ma i prodotti “senza fumo” non sono affatto innocui. Anzitutto contengono nicotina, che determina la stessa dipendenza di quella delle sigarette tradizionali. Inoltre contengono altre sostanze, alcune delle quali non ancora studiate.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si è pronunciato a più riprese, bocciando la sigaretta elettronica senza appello: la nicotina presente nelle soluzioni che si svapano (neologismo coniato per la sigaretta elettronica) non fa bene alla salute e contribuisce a mantenere una forte dipendenza.

Il liquido che viene vaporizzato dalla sigaretta elettronica è composto da una miscela di acqua, glicol propilenico, glicerina vegetale, percentuali variabili di nicotina e diversi aromi. Il forte aumento dell’utilizzo della sigaretta elettronica negli ultimi anni ha dato impulso a numerosi studi e ricerche per valutare, sulla base delle evidenze scientifiche, la loro sicurezza ed efficacia per la lotta al tabagismo. Le attuali conoscenze sembrerebbero porre più dubbi che certezze. L’efficacia delle sigarette elettroniche nella cessazione dal fumo di tabacco, a oggi, è limitata all’uso clinico. Inoltre, le conoscenze attuali non permettono di determinare se gli effetti nocivi della sigaretta elettronica sull’apparato respiratorio siano inferiori a quelli causati dalla sigaretta tradizionale.

Proteggere i bambini dalle interferenze delle industrie del tabacco

Dalle sorveglianze (HBSC e GYTS) e dalle indagini più aggiornate emerge un notevole incremento di fumatori fra i giovanissimi. L’uso del tabacco è in crescita a partire dalle fasce d’età 11-13 anni e 14-17 anni (fasce d’età in cui è vietata la vendita), per tutte le tipologie di prodotti contenti tabacco o nicotina (sigarette tradizionali, sigarette elettroniche e tabacco riscaldato). Inoltre emerge una prevalenza superiore fra le femmine soprattutto nella fascia 14-17 anni.
Di particolare importanza il dato rilevato per l’anno 2022 dalla sorveglianza GYTS, da cui emerge che nella fascia d’età 13-15 anni la prevalenza di fumatori è del 25%, è notevolmente diminuito l’uso esclusivo delle sigarette tradizionali ma è molto aumentato l’uso delle sigarette elettroniche e l’uso contemporaneo di più tipologie di prodotti (e-cig, htp, sig. tradizionali).
Gli studi dimostrano che i ragazzi esposti ai contenuti dei social sul tabacco sono a rischio di diventare consumatori.
I contenuti social sul tabacco possono essere in forma di testo, immagini o audiovisivi ideati per aumentare l’uso del tabacco, attraverso pubblicità, promozioni, sponsorizzazioni, oppure comportamenti che ritraggono positivamente l’uso del tabacco.
Singoli studi hanno evidenziato che l’esposizione a contenuti del tabacco è un fattore di rischio specifico per iniziare e/o continuare ad usare tabacco.
Le famiglie dovrebbero porre maggior attenzione ai comportamenti dei figli affiancandoli nell’uso dei social anche con l’utilizzo di filtri.
La scuola e le istituzioni dovrebbero informare e sensibilizzare sui rischi derivati dalla comunicazione ingannevole e i rischi della dipendenza da tabacco.

Fonte: Tobacco endgame

I danni del tabacco al pianeta

La terra coltivabile e l’acqua sono risorse scarse, eppure vengono largamente utilizzate per coltivare tabacco. Migliaia di ettari di boschi vengono distrutti per fare spazio alla coltura del tabacco e per produrre combustibile per l’essiccazione delle foglie, sottraendo terra fertile alle colture alimentari, contribuendo così alla crisi alimentare globale.
Nel dettaglio: per produrre una sola sigaretta vengono impiegati 3,7 litri di acqua (74 litri per un pacchetto da 20 sigarette), ogni 300 sigarette prodotte viene tagliato un albero. Ogni anno vengono distrutti circa 3,5 milioni di ettari di terreno e vengono emessi 84 milioni di tonnellate di CO2 per la produzione di tabacco, l’equivalente di 280.000 razzi lanciati nello spazio.
I mozziconi di sigaretta gettati al suolo rappresentano la prima fonte di inquinamento al mondo, con effetti sull’ecosistema acquatico e terrestre. Abbandonati nell’ambiente, i mozziconi rilasciano molte delle sostanze contenute all’interno del filtro tra cui arsenico, piombo e nicotina.
1 mozzicone impiega fino a 15 anni per decomporsi. I filtri delle sigarette sono composti da acetato di cellulosa, un materiale sintetico; non sono biodegradabili ma si decompongono lentamente in parti sempre più piccole fino a diventare delle microplastiche.

Fonte: World Health Organization.

Perché smettere di fumare? I benefici

Smettere di fumare migliora la salute a ogni età. Ecco alcuni benefici per la salute dopo la cessazione:

  • entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono;
  • entro 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e torna a livelli normali;
  • entro 2-12 settimane la circolazione del sangue migliora così come le funzioni polmonari;
  • entro 1-9 mesi diminuiscono la tosse e il respiro corto;
  • entro un anno il rischio di infarto diventa la metà di quello di un fumatore;
  • entro 5-15 anni dopo il rischio di ictus diventa uguale a quello di un non fumatore;
  • entro 10 anni il rischio di tumore ai polmoni diminuisce fino alla metà e si riduce anche il rischio di tumori alla bocca, alla gola, all’esofago, alla vescica, alla cervice uterina e al pancreas;
  • entro 15 anni il rischio di infarto diventa uguale a quello di un non fumatore.

Inoltre, smettendo di fumare:

  • a 30 anni si guadagnano almeno 10 anni di vita attesa;
  • a 40 anni si guadagnano 9 anni di vita attesa;
  • a 50 anni si guadagnano 6 anni di vita attesa;
  • a 60 anni si guadagnano 3 anni di vita attesa.

Fonte: Ministero della Salute "Come smettere di fumare"

 

I Centri Antifumo

I Centri Antifumo sono servizi che offrono trattamenti integrati (terapie farmacologiche e supporto psicologico individuale o di gruppo) per smettere di fumare.
L’Istituto Superiore di Sanità censisce e aggiorna, dal 2000, la rete dei Centri Antifumo per offrire al cittadino informazioni sempre aggiornate sui dati anagrafici dei Centri, l’offerta assistenziale, la modalità di accesso ai servizi.
I servizi censiti appartengono al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), alla Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT) o al privato sociale.

Consulta la mappa dei centri.

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