
“Unmasking the appeal: Exposing industry tactics on tobacco and nicotine products” (“Svelare l’appeal: esponendo le tattiche dell’industria sui prodotti del tabacco e della nicotina”) è il tema che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha scelto per la Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio 2025.
Ogni anno l’OMS promuove la Giornata mondiale senza tabacco, “World No Tobacco Day” per evidenziare i rischi per la salute associati al consumo di tabacco e sostenere politiche efficaci per ridurne il consumo.
Il tema scelto quest’anno mira a svelare le strategie impiegate dalle industrie del tabacco e della nicotina per rendere i prodotti dannosi più allettanti, sensibilizzando l’opinione pubblica e rendendola più consapevole.
Ancora una volta l’attenzione si focalizza sulla necessità di proteggere i giovani dalla promozione dei prodotti del tabacco e della nicotina dannosi. Si vogliono sollecitare i governi ad adottare politiche che proteggano i giovani dalle pratiche manipolative delle industrie del tabacco. Sebbene la frequenza del fumo di sigaretta sia diminuita nel corso degli anni, grazie agli sforzi della comunità per il controllo del tabacco, è necessario fare di più per salvaguardare questi gruppi vulnerabili.
Le strategie dell’industria
Nonostante i notevoli progressi nel controllo globale, le industrie del tabacco e della nicotina continuano ad adattare le loro strategie per attrarre e fidelizzare i consumatori. Le tattiche comuni includono:
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aromi e additivi: esaltano il gusto e mascherano l’asprezza del tabacco, aumentando la probabilità di un uso continuativo e riducendo le possibilità di smettere;
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marketing mirato: utilizzo di design eleganti, confezioni accattivanti e campagne sui media digitali per rendere glamour prodotti dannosi;
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design ingannevole dei prodotti: creazione di prodotti che somigliano a dolci, caramelle o giocattoli, e persino personaggi di cartoni animati, puntando direttamente a bambini e adolescenti.
I contenuti di marketing che promuovono sigarette elettroniche, bustine di nicotina e prodotti a tabacco riscaldato sono visualizzati oltre 3,4 miliardi di volte sulle piattaforme di social media.
Fonte: World Health Organization.
- I numeri del fumo
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Il consumo di tabacco (tabagismo) rappresenta uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale ed è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di tumori e malattie cardiovascolari e respiratorie.
Il 70% dei fumatori inizia a fumare prima dei 18 anni di età e il 94% prima dei 25 anni.
Quasi un italiano su quattro fra i 18 e i 69 anni d’età (il 24,5% della popolazione) è un fumatore, mentre in Piemonte la percentuale raggiunge il 26,3% (dati sorveglianza PASSI).
Il fumo fra i giovani
Secondo i dati del 2022, in tutto il mondo almeno 37 milioni di giovani di età compresa tra 13 e 15 anni utilizzano qualche forma di tabacco.
In Italia, circa 1 adolescente su 3 (30,2%) tra i 14 e i 17 anni ha fatto uso di prodotti a base di tabacco o nicotina negli ultimi 30 giorni, inclusi sigarette tradizionali, elettroniche e tabacco riscaldato.
Il consumo è leggermente più elevato tra le ragazze rispetto ai ragazzi. In particolare, tra le 15enni, il 12% fuma quotidianamente contro il 9,1% dei ragazzi.
Dati e tendenze:
Fumo tradizionale: Si stima che tra gli 11-15enni circa l’11% abbia fumato sigarette negli ultimi 30 giorni, con la Sardegna che mostra prevalenze più elevate (intorno al 17%).
E-cig: Il 10% degli adolescenti ha utilizzato sigarette elettroniche negli ultimi 30 giorni.
Tabacco riscaldato: Questo prodotto è in crescita, con il 18% degli adolescenti che lo utilizza.
Policonsumo: È in aumento l’uso di più prodotti a base di nicotina contemporaneamente, e il policonsumo è raddoppiato tra gli adolescenti.
Inizio precoce: Il consumo di tabacco e nicotina spesso inizia in età adolescenziale, con alcune ricerche che indicano che quasi 100.000 adolescenti hanno provato a fumare prima dei 12 anni.
Differenze di genere: Tra le ragazze, il consumo di tabacco e nicotina è in percentuale leggermente maggiore rispetto ai ragazzi.
Fonti:
World Health Organization
Istituto Superiore di Sanità
Consiglio Nazionale delle Ricerche
- I danni del fumo
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Il fumatore ha una speranza di vita di 10 anni inferiore al non fumatore. La gravità dei danni dovuti al tabacco è direttamente proporzionale al consumo, per cui sono importanti età di inizio, numero di sigarette giornaliere, numero di anni di fumo, inalazione più o meno profonda del fumo.
Il tabacco provoca più decessi di alcol, AIDS, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme.
Il fumo di tabacco, in particolare, è una causa nota o probabile di almeno 27 malattie, tra le quali broncopneumopatie croniche ostruttive e altre patologie polmonari croniche, cancro del polmone e altre forme di cancro, cardiopatie, vasculopatie, precoce danno renale diabetico, impotenza maschile e influisce negativamente sull’apparato riproduttivo femminile.
Il fumo è una miscela di sostanze nocive per la salute, che causa danni a tutti gli organi e apparati del corpo umano, attraverso meccanismi come danneggiamento del DNA, infiammazione e stress ossidativo. Le sostanze chimiche individuate nella combustione del tabacco sono circa 4000, tra cui la nicotina, di cui circa 60 riconosciute come cancerogene.
La principale causa della dipendenza dal tabacco è la nicotina, un alcaloide psicoattivo, naturalmente presente nella pianta del tabacco, che agisce sul sistema nervoso centrale, stimolando il rilascio di neurotrasmettitori come la dopamina, che generano una sensazione di piacere e gratificazione.Fonte: Ministero della Salute “I danni del fumo”
- Nuovi prodotti del tabacco
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Da più di 15 anni l’industria del tabacco ha introdotto sul mercato le sigarette elettroniche, che contengono liquidi con contenuti variabili di nicotina insieme a sostanze profumate. Il liquido che viene vaporizzato dalla sigaretta elettronica è composto da una miscela di acqua, glicol propilenico, glicerina vegetale, percentuali variabili di nicotina e diversi aromi. Gli aromi possono trovarsi in molti prodotti contenenti nicotina e tabacco, ne esistono circa 16.000.
Il forte aumento dell’utilizzo della sigaretta elettronica negli ultimi anni ha dato impulso a numerosi studi e ricerche per valutare, sulla base delle evidenze scientifiche, la loro sicurezza ed efficacia per la lotta al tabagismo ma le attuali conoscenze sembrerebbero propendere per l’inefficacia.L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si è pronunciato a più riprese, bocciando la sigaretta elettronica senza appello: la nicotina presente nelle soluzioni che si svapano non fa bene alla salute e contribuisce a mantenere una forte dipendenza.
Da meno di dieci anni l’industria del tabacco ha introdotto le sigarette a tabacco riscaldato, dispositivi elettronici che riscaldano il tabacco senza bruciarlo, generando un vapore inalabile invece del fumo. Non producono fumo, cenere o odore persistente di fumo, ma rilasciano un vapore che contiene nicotina e additivi.
I sacchetti di nicotina o “nicotine pouches” sono stati introdotti su larga scala in Europa nel 2020 come alternativa alle sigarette tradizionali e alle sigarette elettroniche. Si tratta di piccoli sacchetti di cellulosa contenenti nicotina, aromi e altri ingredienti, ma senza tabacco. Vengono posizionati tra il labbro superiore e la gengiva per rilasciare la nicotina attraverso le mucose. Nonostante l’assenza di tabacco, contengono nicotina, sostanza psicoattiva che crea dipendenza. È fondamentale essere consapevoli dei rischi associati all’uso di nicotina, come l’aumento della pressione sanguigna e il rischio di dipendenza.
L’industria del tabacco pretende in questo modo di combattere il fumo ma i prodotti “senza fumo” non sono affatto innocui: la nicotina determina la stessa dipendenza di quella contenuta nelle sigarette tradizionali, inoltre contengono altre sostanze, alcune delle quali non ancora studiate.Nel 2022, i dati della Regione Europea dell’OMS hanno rivelato lacune significative nella protezione dei bambini dalle sigarette elettroniche. Solo 4 Paesi vietano tutti gli aromi nelle e-cigarette, mentre altri 4 li consentono tutti o ne limitano alcuni. Solo 11 Paesi (tra cui l’Italia) proibiscono tutte le forme di pubblicità, promozione e sponsorizzazione delle sigarette elettroniche, rispetto ai 36 Paesi con divieti parziali e ai 6 senza regolamenti. Queste lacune lasciano i giovani particolarmente vulnerabili al marketing mirato delle sigarette elettroniche.
In Italia, circa il 30% dei ragazzi fuma e la maggior parte fa uso sia di sigarette elettroniche sia di sigarette tradizionali e anche di prodotti a tabacco riscaldato (dati del 2021). L’uso di questi prodotti sta crescendo tra i giovani. Nel 2022, il 12,5% degli adolescenti nella regione europea ha utilizzato sigarette elettroniche. In alcuni Paesi, l’uso di sigarette elettroniche tra i ragazzini in età scolare è 2-3 volte superiore al fumo di sigaretta. Si tratta di una tendenza preoccupante che richiede di agire.Alleanza per un’Italia Senza Tabacco (AIST) è un gruppo di esperti in sanità pubblica che “lavora contro il tabacco” e si esprime attraverso Tobacco endgame, movimento di pressione sul Governo, il Parlamento e le istituzioni italiane, per spingerle ad adottare politiche efficaci per il contenimento, fino all’eliminazione, dell’epidemia di fumo di tabacco. AIST insieme alle società scientifiche italiane per il “fine corsa” del tabacco ha realizzato il Manifesto Endgame “A favore di una strategia di endgame del tabacco in Italia”.
I dati riferiti da Tobacco Endgame sul trend 2004-2024 delle vendite dei prodotti del tabacco evidenziano, a partire dal 2008, a fronte di una graduale diminuzione delle vendite di sigarette tradizionali, un progressivo aumento delle vendite di sigarette elettroniche e dal 2017 un cospicuo incremento di vendite di sigarette a tabacco riscaldato.Fonte: Tobacco endgame
- I danni del tabacco al pianeta
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La terra coltivabile e l’acqua sono risorse scarse, eppure vengono largamente utilizzate per coltivare tabacco. Migliaia di ettari di boschi vengono distrutti per fare spazio alla coltura del tabacco e per produrre combustibile per l’essiccazione delle foglie, sottraendo terra fertile alle colture alimentari, contribuendo così alla crisi alimentare globale.
Nel dettaglio: per produrre una sola sigaretta vengono impiegati 3,7 litri di acqua (74 litri per un pacchetto da 20 sigarette), ogni 300 sigarette prodotte viene tagliato un albero. Ogni anno vengono distrutti circa 3,5 milioni di ettari di terreno e vengono emessi 84 milioni di tonnellate di CO2 per la produzione di tabacco, l’equivalente di 280.000 razzi lanciati nello spazio.
I mozziconi di sigaretta gettati al suolo rappresentano la prima fonte di inquinamento al mondo, con effetti sull’ecosistema acquatico e terrestre. Abbandonati nell’ambiente, i mozziconi rilasciano molte delle sostanze contenute all’interno del filtro tra cui arsenico, piombo e nicotina.
1 mozzicone impiega fino a 15 anni per decomporsi. I filtri delle sigarette sono composti da acetato di cellulosa, un materiale sintetico; non sono biodegradabili ma si decompongono lentamente in parti sempre più piccole fino a diventare delle microplastiche.Fonte: World Health Organization.
- Perché smettere di fumare? I benefici
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Smettere di fumare migliora la salute a ogni età. Ecco alcuni benefici per la salute dopo la cessazione:
- entro 20 minuti la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono;
- entro 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce e torna a livelli normali;
- entro 2-12 settimane la circolazione del sangue migliora così come le funzioni polmonari;
- entro 1-9 mesi diminuiscono la tosse e il respiro corto;
- entro un anno il rischio di infarto diventa la metà di quello di un fumatore;
- entro 5-15 anni dopo il rischio di ictus diventa uguale a quello di un non fumatore;
- entro 10 anni il rischio di tumore ai polmoni diminuisce fino alla metà e si riduce anche il rischio di tumori alla bocca, alla gola, all’esofago, alla vescica, alla cervice uterina e al pancreas;
- entro 15 anni il rischio di infarto diventa uguale a quello di un non fumatore.
Inoltre, smettendo di fumare:
- a 30 anni si guadagnano almeno 10 anni di vita attesa;
- a 40 anni si guadagnano 9 anni di vita attesa;
- a 50 anni si guadagnano 6 anni di vita attesa;
- a 60 anni si guadagnano 3 anni di vita attesa.
Fonte: Ministero della Salute “Perché smettere di fumare"
- I Centri Antifumo
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I Centri Antifumo sono servizi che offrono trattamenti integrati (terapie farmacologiche e supporto psicologico individuale o di gruppo) per smettere di fumare.
L’Istituto Superiore di Sanità censisce e aggiorna, dal 2000, la rete dei Centri Antifumo per offrire al cittadino informazioni sempre aggiornate sui dati anagrafici dei Centri, l’offerta assistenziale, la modalità di accesso ai servizi.
I servizi censiti appartengono al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), alla Lega Italiana Lotta contro i Tumori (LILT) o al privato sociale.Consulta la mappa dei centri.