Medici di famiglia in piccoli comuni, previsti incentivi

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Incontro ieri mattina tra l’assessore alla Sanità e il presidente dell’ANCI Piemonte. Saitta "Lavoro per inserire incentivi nel nuovo contratto"

Ieri mattina l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ha incontrato negli uffici dell’assessorato il presidente di ANCI Piemonte Alberto Avetta, per discutere della carenza dei medici di famiglia nei piccoli Comuni della nostra regione.

L’assessore Saitta ha ricordato che si tratta di una difficoltà riscontrata a livello nazionale, generata dal numero insufficiente di borse di studio in Medicina generale erogate dal Ministero, inferiore ai fabbisogni delle Regioni, e di conseguenza dal basso numero di medici di famiglia presenti.

“È una vera emergenza nazionale, della quale le Regioni si stanno occupando da tempo – precisa l’assessore Saitta, nella sua veste di coordinatore della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni -. Siamo riusciti a ottenere un aumento delle borse di studio in Medicina generale, che è stato un importante risultato, ma non basta: nell’immediato servirebbero provvedimenti più urgenti, per cui siamo al lavoro per inserire all’interno del nuovo contratto dei medici di famiglia, in discussione in queste settimane, una forma di premialità per chi svolge la propria attività nei piccoli centri con poca popolazione”.

“L’ANCI Piemonte – sottolinea il presidente Avetta – organizzerà a breve un incontro con l’assessore Saitta e con i sindaci dei territori che maggiormente registrano la carenza di medici di famiglia, in modo da poter affrontare in maniera puntuale le criticità che si sono presentate”.

Nell’autunno scorso, grazie all’accordo raggiunto fra le Regioni e il Governo, è stata data la possibilità di utilizzare risorse del Fondo sanitario nazionale per finanziare 860 borse di studio supplementari per i medici di famiglia: per il Piemonte significa 68 posti in più a partire dai prossimi corsi.

Nella nostra regione le borse di studio in Medicina generale diventeranno 187 e verrà così consolidato l’incremento già deciso in questi anni dalla Giunta Chiamparino: nel triennio 2014/2017 le borse erano 80, per i trienni 2015/2018 e 2016/2019 erano 110.