Certificazione di genere: ad Asti un'opportunità di sviluppo robusto e sostenibile per il territorio

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Prosegue l’impegno per la formazione, la promozione e la diffusione degli strumenti per l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Anna Mantini, nel suo ruolo di Consigliera di Parità regionale del Piemonte ha partecipato al convegno “Certificazione di genere empowerment per il territorio” organizzato dalla Consigliera di Parità della Provincia di Asti Loredana Tuzii, con l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Asti, svolto nella sala consiliare della Provincia.

“Ringrazio la Provincia di Asti, la Consigliera di parità di Asti Loredana Tuzii e il presidente Fausto Cantore per l’invito e per l’iniziativa volta a far conoscere le politiche di promozione delle pari opportunità nei luoghi di lavoro con una maggiore partecipazione femminile, la riduzione del divario salariale e la conciliazione vita privata e professionale”.

L’uguaglianza di genere è un diritto che non può essere violato. Un diritto che va tutelato e promosso in linea con l’agenda ONU 2030, il piano europeo Gender Equality Strategy, il Pnrr con la Legge 162/21 che introduce la certificazione di genere finalizzata al miglioramento delle condizioni di lavoro per qualità, remunerazione, ruolo e trasparenza delle imprese per un vera e concreta uguaglianza di genere.

Per agevolare l’introduzione del nuovo sistema, che per le piccole e medie imprese avviene su base volontaria, sono previsti fondi per la certificazione, incentivi fiscali e contributivi e premi nella partecipazione a bandi italiani ed europei. Strumenti che devono essere portati a conoscenza delle imprese e dei loro rappresentanti e la formazione di terze parti, come i consulenti del lavoro e i commercialisti che ogni giorno affiancano i datori di lavoro presenti all’evento.

Ancora Mantini: “Le leggi servono se sono accompagnate da un vero cambiamento culturale di cui tutti siamo responsabili e possiamo contribuire riconoscendo il valore e le opportunità. Singoli, istituzioni, imprese e loro rappresentanze, scuola, famiglie e collettività: ognuno può e deve fare la sua parte per accrescere la consapevolezza e l’autodeterminazione, oltre a riconoscere il ruolo che le donne possono svolgere per la crescita delle imprese e lo sviluppo più forte, sostenibile e inclusivo della nostra economia”.