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Per manutenzione del territorio si deve intendere l'insieme delle operazioni necessarie per mantenere in buono stato ed in efficienza idraulico-ambientale gli alvei fluviali, in buone condizioni di equilibrio i versanti, in efficienza le opere idrauliche e quelle di sistemazione idrogeologica e l'insieme delle azioni volte al mantenimento e al ripristino della funzionalità ecologica del territorio, compresi gli interventi di rinaturalizzazione.
La manutenzione del territorio si distingue in ordinaria e straordinaria; la prima dovrebbe garantire una costante ed efficace azione di prevenzione dei dissesti; con operazioni svolte periodicamente finalizzate a mantenere efficienti dal punto di vista idraulico-ambientale gli alvei fluviali, in buone condizioni di equilibrio i versanti e in efficienza le opere idrauliche e quelle di sistemazione idrogeologica.
Gli interventi sono eseguiti direttamente dalla Regione Piemonte grazie all'attività degli operai forestali regionali o da questa coordinati e finanziati ad Enti locali (Comuni, Unioni Montane).
La Regione ha dettato, con D.G.R. n. 38–8849 del 26.05.2008, gli "Indirizzi tecnici in materia di manutenzioni e sistemazioni idrogeologiche e idraulico forestali" nell'ambito dei quali sono state definite nel dettaglio le attività manutentive.
La manutenzione del territorio è quindi uno strumento fondamentale per la riduzione del degrado ambientale e del rischio per le persone, le cose ed il patrimonio naturale, nonché per la riqualificazione delle zone svantaggiate, con ricadute positive anche in termini occupazionali.
I vantaggi derivanti da un programma regionale di manutenzione con interventi diffusi ed estensivi si possono così sintetizzare:
- diminuzione di interventi strutturali per la riduzione del rischio: interventi di piccola entità effettuati nella parte superiore del bacino contrastano i fenomeni erosivi laddove iniziano a manifestarsi;
- miglioramento dell'efficienza delle sistemazioni idraulico-agrarie ed idraulico-forestali, tramite la manutenzione e la riqualificazione del patrimonio di opere realizzate in passato;
- recupero ambientale e rinaturalizzazione delle aree instabili e degradate, con effetti positivi anche per la biodiversità;
- miglioramento delle condizioni socioeconomiche delle aree interne della montagna e della collina, e mantenimento dell’occupazione in zone a rischio di spopolamento, con l'utilizzo di tecniche, quali quelle dell'ingegneria naturalistica, ad alto contenuto di manodopera.
L’ingegneria naturalistica
L’ingegneria naturalistica è “una disciplina tecnico-scientifica che prevede l'utilizzo di materiali costruttivi vivi, da soli o in combinazione con materiali inerti" (Schiechtl, 1987). Ciò significa operare producendo un basso impatto ambientale, sfruttando le capacità biotecniche delle piante ed inserendo l'opera nel contesto ambientale in modo da aumentare o non danneggiare la naturalità del sito nel quale l'opera stessa viene realizzata.
Si tratta di un nuovo approccio per la risoluzione di problemi di dissesto da sempre affrontati con le tecniche dell'ingegneria classica, una risposta alle moderne esigenze di coniugare la messa in sicurezza del territorio con la salvaguardia dell'ambiente nelle sue molteplici componenti.
I campi di applicazione delle tecniche di ingegneria naturalistica sono svariati:
- sistemazione di frane superficiali.
- sistemazione idrauliche (consolidamento sponde corsi d'acqua).
- reinserimento ambientale delle infrastrutture viarie (scarpate stradali e ferroviarie).
- recupero cave e discariche.
- consolidamenti costieri.
Anche le finalità dell’ingegneria naturalistica :
- tecnico - funzionali (es. antierosive e di consolidamento di una sponda o di una scarpata stradale);
- naturalistiche: non semplice copertura a verde, ma ricostruzione o innesco di ecosistemi paranaturali mediante l'impiego di specie autoctone;
- paesaggistiche: "ricucitura" al paesaggio naturale circostante;
- economiche, in quanto strutture competitive ed alternative ad opere tradizionali (ad esempio muri di controripa sostituiti da palificate vive).
La Regione Piemonte
La Direzione Opere pubbliche, Difesa del suolo, Montagna, Foreste, Protezione civile, Trasporti e Logistica, in collaborazione con la Direzione Ambiente, opera nel campo dell'ingegneria naturalistica finanziando interventi di difesa idrogeologica e rinaturalizzazione, effettuando attività di ricerca, informazione e divulgazione, effettuando attività di progettazione e supporto tecnico per gli interventi di sistemazione realizzati dalla Regione Piemonte in amministrazione diretta.
Un aspetto fondamentale risulta essere quello del monitoraggio delle opere, con riferimento alla conoscenza delle tecniche, alla loro efficacia funzionale nel tempo e nello spazio, sul piano del recupero dell'equilibrio idrogeologico, idraulico e ambientale.