Nell’ambito della Misura 1, Azione 2, del PSR 2014-2020, IPLA Spa ha realizzato un report informativo, relativo al periodo 2016-2020, sugli incidenti forestali riferiti ad operatori professionali ed hobbisti, con la ricostruzione della dinamica e l’individuazione degli elementi significativi degli incidenti, partendo dalle banche dati ufficiali esistenti (INAIL, Banca Dati delle Professioni, Ministero del Lavoro) e dalla raccolta di articoli di giornale.
Dai dati INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) si evince una generale diminuzione degli infortuni con una tendenza che perdura da ormai una decina di anni a testimonianza dell’efficacia del d.lgs 81/2008 (Testo Unico sulla sicurezza) che, seppur oneroso nella sua applicazione per le aziende, ha fatto crescere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro ed ha fatto calare il numero di infortuni. Per quanto riguarda il settore forestale, in linea con la tendenza generale, c’è stata una diminuzione degli infortuni, ma va sottolineato che, in rapporto al numero di occupati, gli infortuni mortali siano un numero considerevole nel settore agricoltura/selvicoltura.
I dati raccolti dai giornali, che non possono avere carattere ufficiale né pretesa di esaustività, forniscono comunque un’interessante base di riflessione perché permettono di allargare il campo anche agli operatori non professionisti, in un settore, quale quello forestale, dove spesso la distinzione fra professionisti ed hobbisti può essere molto sfumata. A tal proposito i dati ci confermano che anche fra gli hobbisti vi sono incidenti e che anzi siano in numero maggiore rispetto a quelli dei professionisti. Gli incidenti più frequenti risultano quelli con macchine e attrezzature (38% dei casi); la caduta dall’alto di gravi (34%), ossia l’infortunio causato dalla caduta di un oggetto (es. un ramo) su un operatore; la caduta dall’alto (22%), ossia la caduta dell’operatore da un luogo elevato.
Per i professionisti la caduta dall’alto di gravi rappresenta l’incidente più frequente nel 47% dei casi, probabilmente a causa del più alto numero di abbattimenti effettuati, mentre le macchine sono il maggiore fattore di rischio per gli hobbisti: una minore pratica e manualità ed una maggiore età media delle macchine in uso sono le probabili cause di questa incidenza.
Per quanto riguarda le macchine la motosega è l’attrezzo che causa più incidenti, soprattutto fra chi la usa saltuariamente, seguita dal trattore. Se però andiamo a vedere la gravità degli incidenti il trattore è la macchina che ha la percentuale più alta di incidenti mortali.
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