Intesa per l'apertura della prossima campagna di esportazione di susine italiane in Brasile

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Il lunghissimo iter che dall’anno 2014 ha visto impegnate le controparti fitosanitarie di Italia e Brasile per riuscire a sbloccare la chiusura unilaterale dell’importazione di susine da parte delle autorità del Brasile è finalmente terminato in maniera positiva.

Dopo anni di continue richieste di integrazioni nello scambio di dossier ed informazioni, la visita ufficiale negli stabilimenti piemontesi da parte degli ispettori del Brasile lo scorso settembre e la verifica della corretta applicazione delle misure concordate, è stato finalmente firmato lo scorso febbraio l’accordo bilaterale tra il Servizio Fitosanitario Centrale Italiano ed il Dipartimento della salute delle piante del Brasile, per consentire l’ingresso nel mercato brasiliano delle susine italiane.

Nello specifico gli stabilimenti ed i produttori che hanno aderito lo scorso anno alla richiesta di verifica dei requisiti da parte brasiliana e sono stati quindi inseriti in appositi elenchi con i relativi frutteti di riferimento, potranno, a partire dalla prossima campagna, esportare susine di entrambe le specie botaniche (Prunus domestica e Prunus salicina) rispettando i dettami del protocollo siglato.

Fondamentale è stato in questi anni l’impegno e la perseveranza nel rispondere puntualmente alle richieste del Servizio fitosanitario della controparte brasiliana che ogni anno proponeva l’implementazione delle prescrizioni cagionando il protrarsi della trattativa. Molto importante in questi anni è stata la collaborazione sia con il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e Forestale, sia con il Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara che ha fornito il supporto e la logistica anche durante l’ultimo Audit di settembre 2024, durante il quale gli Ispettori Brasiliani hanno valutato dettagliatamente ed apprezzato il costante impegno del Settore Fitosanitario Regionale ed il coordinamento con l’assistenza tecnica per garantire il rispetto delle condizioni imposte dal protocollo ed in particolare le misure specifiche che garantiscono l’assenza di Lobesia botrana nei frutteti registrati.

In conclusione, vi è la consapevolezza che l’impegno profuso dai competenti uffici del Settore Fitosanitario Regionale nel raggiungere i risultati positivi viene apprezzato dalla controparte fitosanitaria dei diversi Paesi terzi che, come noto, hanno misure molto più restrittive nelle prescrizioni fitosanitarie rispetto a quelle previste dalla UE. Il Settore Fitosanitario Regionale è quindi costantemente impegnato nel superare le cosiddette “barriere fitosanitarie” che riguardano i numerosi protocolli d’intesa per i quali le trattative sono ancora in corso per portare all’apertura di nuovi mercati e sbocchi commerciali per le aziende del nostro territorio.