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Pubblicazione editoriale

Il "Prodotto di montagna" in Piemonte

Rivolto a
Cittadini
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

La Sezione di Scienze Merceologiche del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino e l’Assessorato all’Agricoltura, Cibo, Caccia e pesca della Regione Piemonte hanno svolto congiuntamente nel 2019 la prima ricerca italiana sulla percezione dell’indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna”, che conferma quanto sia importante per le aziende piemontesi montane avvalersi del logo nella commercializzazione dei propri prodotti e mostra quanto sia apprezzato dal consumatore.

Il percorso di ricerca è stato suddiviso in due fasi. Nella prima fase sono state individuate le aziende piemontesi che hanno presentato domanda per l’utilizzo dell’indicazione facoltativa “prodotto di montagna”, le quali sono state coinvolte in un’indagine dedicata al tema dei prodotti di montagna e alle relative peculiarità e criticità. Nella seconda fase sono state implementate tre specifiche indagini dedicate sempre alla percezione dell’indicazione facoltativa da altri gruppi di soggetti, ovvero:

  • aziende del comparto lattiero-caseario ubicate in territorio montano ma non richiedenti ancora l’utilizzo di tale strumento;

  • panel qualificato di attori della distribuzione, enti pubblici e privati;

  • giovani consumatori.

La Prof.ssa Francesca Culasso, Direttrice del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino evidenzia “l’importanza di continuare questa proficua e consolidata collaborazione nelle attività di ricerca in ambito agroalimentare tra i due enti che ha visto la partecipazione non solo di docenti ma anche di studenti che hanno concluso il loro percorso formativo universitario sviluppando la tesi di laurea magistrale”.

Giovanni Peira ed Alessandro Bonadonna, docenti della Sezione di Scienze Merceologiche del Dipartimento di Management e coordinatori dell’attività ricerca, sottolineano che “l’indicazione facoltativa di qualità europea può costituire un’occasione di valorizzazione dei prodotti delle aziende agroalimentari ubicate in territorio montano. Per poter creare valore e redistribuire ricchezza in aree marginali come quelle montane, vi è infatti la necessità di ricostruire filiere territoriali, laddove il rapporto tra produttore e consumatore finale si è affievolito o, addirittura, si è interrotto. In tal senso è evidente, da un lato, la necessità di pesare adeguatamente la struttura dell’attuale food supply chain globalizzata e, dall’altro, di individuare eventuali strategie per potenziare o ricostruire strutture di filiera corta che coinvolgano anche le aree rurali più fragili come quelle montane. L’individuazione di opportunità derivanti dall’implementazione di strutture a filiera ridotta potrebbe quindi stimolare nuovi equilibri socio-economici a beneficio delle comunità locali e di prossimità”.