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Scheda informativa

Il Partenariato europeo per l’innovazione

Rivolto a
Enti pubblici
Imprese e liberi professionisti
Terzo settore

Il PEI-AGRI fa parte delle iniziative prioritarie individuate dall’UE per stimolare la crescita e l’innovazione nell’ambito della strategia Europa 2020

Il Partenariato Europeo per l’Innovazione in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura (PEI-AGRI, in inglese: EIP – European Innovation Partnership) fa parte delle iniziative prioritarie individuate dall’UE per stimolare la crescita e l’innovazione nell’ambito della strategia Europa 2020, colmando il divario esistente tra la pratica agricola e il mondo scientifico attraverso un approccio di cooperazione.

Il PEI-AGRI ha lo scopo di incoraggiare i partner ai diversi livelli istituzionali e geografici e nei diversi settori a collaborare e sfruttare l'immenso potenziale derivante dall’unione delle competenze.

Da un punto di vista operativo, il PEI-AGRI funge da collegamento tra la ricerca e la tecnologia più all’avanguardia da un lato e gli agricoltori, le imprese, l’industria, i servizi di consulenza e le ONG dall’altro, così da tradurre i risultati della ricerca in innovazione effettiva, trasferire più rapidamente l’innovazione nella pratica, fornire un ritorno sistematico di informazioni dagli operatori agli scienziati sui fabbisogni di ricerca, rafforzare lo scambio di conoscenze e diffondere la consapevolezza della necessità di cooperare per diffondere innovazione.

I Gruppi Operativi del PEI

I progetti di innovazione del PEI-AGRI sono attuati dai cosiddetti Gruppi Operativi (GO), partenariati di cui può far parte un ampio range di soggetti, ad esempio: agricoltori, ricercatori, consulenti, imprese, gruppi ambientalisti, associazioni di consumatori, ONG, ecc. La formazione di un GO si svolge su iniziativa dei componenti attorno a un problema pratico o una opportunità che i proponenti ritengono possa condurre a una soluzione innovativa. Il GO elabora un piano, descrivendo il progetto e i risultati attesi. Inoltre, diffonde i risultati del progetto, in particolare attraverso il PEI-AGRI.

I GO sono finanziati principalmente attraverso i Programmi di Sviluppo Rurale, in particolare con la sottomisura 16.1 - “Sostegno per la costituzione, la gestione e l'operatività dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell'agricoltura ”. Tutte le caratteristiche dei GO (requisiti dei componenti, temi e tipologie dei progetti, modalità per l’accesso ai contributi, ecc.) sono pertanto estremamente variabili, in base all’approccio dato dai singoli PSR.

l PSR non finanzia la ricerca scientifica di per sè: i GO lavorano per tradurre nuove idee già esistenti in pratiche adottate concretamente da imprese, agricoltori, associazioni, ONG, ecc. nella loro attività ordinaria per migliorare la competitività, l’impatto ambientale, le ricadute sociali e così via. Tuttavia, il PEI-AGRI vuole anche essere un luogo di contatto e sinergia tra l’innovazione finanziata dal PSR e la ricerca scientifica finanziata dal programma europeo Horizon 2020.

In particolare, in Horizon 2020 esistono i progetti Multi-actor approach (Approccio a più attori) e le Thematic networks (Reti tematiche) in cui il coinvolgimento dei GO è fortemente raccomandato già nella fase di selezione iniziale. A oggi, ad esempio, vi sono 34 Thematic networks bottom-up (17 relative a specifici settori, 17 su temi trasversali) a cui GO già attivati o potenziali potrebbero rivolgere la propria attenzione.

Coordinamento nazionale ed europeo

Come assicurare un approccio coordinato a livello continentale al tema dell’innovazione? A livello nazionale un primo elemento di coordinamento è assicurato dalla Rete Rurale Nazionale (RRN) che, nell’ambito del programma approvato dall’UE per il periodo 2014-2020, ha delle specifiche attività informative e di supporto per i GO. In secondo luogo, con sede a Bruxelles, opera la Rete del PEI-AGRI che cura, a livello europeo, un approccio comune e il raggiungimento degli obiettivi generali pur nella varietà degli impianti nazionali e regionali.

Tra i vari strumenti che la Rete del PEI-AGRI utilizza a questo scopo, vi è la periodica organizzazione di seminari quali quello di Atene. In questi incontri ci si scambiano esperienze e buone pratiche, si individuano approcci e strumenti utili ad aumentare l’impatto dei progetti innovativi e il coinvolgimento degli operatori. All’interno del mondo dei PSR, programmi che hanno un ambito di applicazione locale, il PEI-AGRI rappresenta un caso unico di approccio coordinato a livello europeo, che appare tanto più interessante in quanto operante “dal basso”, attraverso un’attività di confronto, scambio e dialogo che coinvolge, informalmente, tutti i soggetti interessati (autorità di gestione, pagamento e controllo, protagonisti dei progetti di innovazione quali agricoltori, scienziati, consulenti, ecc.)

27 stati membri UE e 98 PSR (su 112) hanno previsto misure di finanziamento per i GO; sono previsti, complessivamente, 3200 GO in tutta Europa, di qui al 2020 (Grafico 1).

I dati 2017 relativi a un primo gruppo di 231 GO attivati in 7 Stati membri (Austria, Belgio, Germania, Spagna, Francia, Gran Bretagna) individuano le seguenti tematiche come le più frequenti: protezione delle colture (12% dei GO attivati), agricoltura di precisione (11%), agro-ambiente (9%), nuove filiere/marketing (8%), agricoltura biologica (8%).

Il bando PSR - Operazione 16.1.1

A luglio 2016 la Regione Piemonte ha emanato il primo bando sui Gruppi Operativi del PEI all’interno dell’operazione 16.1.1 del PSR 2014-2020, bando che si è concluso a dicembre dello stesso anno. L’intervento è strutturato in due step: nell’Azione 1 i gruppi proponenti presentano un’idea preliminare; solo chi viene ammesso a finanziamento in tale Azione lavora per scrivere il progetto definitivo e costituire il GO definitivo (eventualmente anche aggregando nuovi partecipanti) che dovrà essere presentato all’interno di un secondo step di valutazione, l’Azione 2. Solo se ammesso a finanziamento nell’Azione 2 il GO può realizzare il suo progetto.

Il bando ha avuto un successo decisamente superiore alle attese: 124 domande presentate (poi ridotte, al termine della prima fase di istruttoria formale, a 89), su tutte le focus area del PSR piemontese. Le focus area più frequenti sono quelle relative sull’integrazione di filiera (più di 1 terzo delle proposte), alla migliore gestione delle risorse idriche, dei fertilizzanti e dei pesticidi (tra il 20 e il 25% delle domande presentate) e al miglioramento delle prestazioni economiche e all’uso efficiente delle risorse (1 progetto su 6).

Contatti

Riferimento
Paolo Aceto
Email
paolo.aceto@regione.piemonte.it