Campagna regionale di screening dell'epatite C

Aderisci anche tu! Ecco i buoni motivi...

  • lo screening consente di individuare le infezioni "sommerse", perchè asintomatiche o non ancora riscontrate: in questo modo è possibile evitare la manifestazione della malattia e ottenere una prognosi favorevole
  • la diagnosi precoce permette di guadagnare tempo prezioso: adottare strategie terapeutiche in modo tempestivo significa ottimizzarne l'efficacia
  • il trattamento precoce contribuisce a ridurre la trasmissione del virus HCV nella popolazione, con l'obiettivo finale della sua eliminazione.

Conoscere l'epatite C

È un'infezione del fegato causata dal virus dell'epatite C di cui sono stati identificati sei diversi genotipi e oltre 90 sottotipi. L’infezione (HCV) è la più comune causa di malattia cronica epatica e se non trattata l'infezione può essere permanente. L’evoluzione della malattia può causare problemi di salute gravi e anche la morte: il 20-30% dei pazienti sviluppa nell’arco di 10-20 anni cirrosi e, in circa l’1-4%, successivo epatocarcinoma

Può essere una malattia a breve termine che guarisce spontaneamente con l’eliminazione del virus. Il periodo di incubazione varia da 2 settimane a 6 mesi. L’infezione acuta è nella maggior parte dei casi asintomatica: circa il 70% delle persone infette non sa di esserlo.

Circa il 30% delle persone infette elimina spontaneamente il virus senza alcun trattamento, mentre in circa il 70% dei casi si sviluppa la malattia cronica.

L’esordio della malattia è insidioso e si presenta con anoressia, nausea, vomito, febbre, dolori addominali e ittero: raramente si osserva un decorso fulminante fatale, mentre un’elevata percentuale dei casi va incontro a cronicizzazione.

I dati sulla diffusione

L’Organizzazione mondiale della Sanità stima che il livello di infezione sia variabile a seconda del paese: meno dell’1% nel nord Europa, Canada e Australia; circa l’1% in USA e nella maggior parte dell’Europa e oltre il 2% in Africa, America Latina e Asia centrale e sud-orientale.

In Italia l’1‐2,2% della popolazione è entrata in contatto con il virus, e una percentuale tra lo 0,74 e l'1,7% presenta attualmente un’infezione attiva.

I sintomi

Molte persone appena infettate dal virus dell'epatite C non hanno sintomi, non sembrano malate né si sentono male, e quindi non sanno di essere infette. Alcune persone possono sviluppare colorazione gialla della pelle e degli occhi, inappetenza, mal di stomaco, vomito, febbre, urine scure, feci chiare, dolori articolari e sensazione di stanchezza.

La maggior parte delle persone con epatite C cronica non presenta alcun sintomo o può non presentare sintoni per diversi anni; coloro che sviluppano sintomi possono presentare una sintomatologia generale come stanchezza cronica e depressione. La malattia epatica cronica di solito si manifesta lentamente, senza segni o sintomi, per diversi decenni. L'infezione da virus dell'epatite C cronica spesso viene individuata casualmente, in occasione della donazione del sangue o nel corso di esami del sangue di routine.

NB: Una persona positiva al virus può sempre trasmetterlo, anche in assenza di sintomi.

Come avviene il contagio

Il virus dell'epatite C si trasmette entrando in contatto con il sangue di una persona infetta, ad esempio in occasione di:

  • condivisione di aghi e siringhe
    attualmente la maggior parte delle persone viene infettata dall'epatite C condividendo aghi, siringhe o qualsiasi altra attrezzatura utilizzata per preparare e iniettare sostanze
  • trasmissione per via verticale da madre a figlio
    circa il 6% dei bambini nati da madri infette contrae l'epatite C
  • esposizioni sanitarie
    è possibile contrarre l'infezione quando gli operatori sanitari non seguono le misure adeguate necessarie per prevenire la diffusione di infezioni trasmesse per via ematica
  • trasfusioni di sangue e trapianti di organi
    attualmente il rischio di trasmissione ai destinatari di sangue o emoderivati ​​è estremamente basso perché tutti i donatori sono sottoposti a screening e tutti gli emoderivati vengono testati
  • rapporti sessuali con persona infetta
    Sebbene non comune, l'epatite C può diffondersi durante i rapporti sessuali che possono provocare piccole ferite nella zona genitale: la misura di prevenzione principale in ambito sessuale è l’utilizzo del preservativo
  • tatuaggi o piercing non regolamentati
    L'epatite C può diffondersi quando ci si sottopone a tatuaggi o piercing in strutture non autorizzate, ambienti informali o con strumenti non sterili.
  • condivisione di oggetti personali
    quali ad esempio rasoi, tagliaunghie, spazzolini da denti e altri oggetti che potrebbero essere entrati in contatto con sangue infetto.

Ricorda! L'epatite C non si trasmette condividendo posate, allattando, abbracciandosi, baciandosi, tenendosi per mano, tossendo o starnutendo, utilizzando in comune servizi igienici, bagni e saune. Inoltre, non si diffonde attraverso il cibo o l'acqua.

Come funziona la terapia

La terapia è raccomandata per tutte le persone con epatite C acuta o cronica: consente di trattare in modo sicuro ed efficace tutti i pazienti indipendentemente dall’età, dalle comorbidità e dalla severità della malattia di fegato.

Prevede la combinazione di più farmaci da assumere per via orale e cura oltre il 95% dei casi con pochi effetti collaterali: è tra i più potenti trattamenti antivirali oggi disponibili.

La prevenzione e lo screening

Non esiste attualmente un vaccino per prevenire l’infezione da epatite C, pertanto la prevenzione dipende dalla riduzione del rischio di esposizione al virus in ambiente sanitario e nelle popolazioni a maggior rischio mediante l’adozione di misure igieniche volte a evitare il contatto con sangue contaminato.

Il Ministero della Salute ha promosso su tutto il territorio nazionale lo screening gratuito rivolto alle persone nate tra il 1969 e il 1989 su base volontaria e gratuita e può essere effettuato mediante l'esecuzione di:

  • test sierologico, con la ricerca di anticorpi anti-HCV su prelievo di sangue

  • test capillare rapido

  • prelievo salivare

Con i test di primo livello vengono ricercati gli anticorpi specifici contro il virus dell’epatite C e successivamente, in caso di positività, su un campione di sangue sarà ricercata la presenza del materiale genetico del virus stesso. In caso di esito positivo a questa seconda analisi sarai contattato direttamente dal Centro Specialistico di riferimento locale per la presa in carico e per concordare l’inizio della terapia antivirale. In caso di esito negativo uscirai dal percorso di screening.

Come partecipare allo screening

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