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La programmazione come metodo dell'azione regionale
Le Regioni sono innanzitutto enti di programmazione. Lo Statuto piemontese, infatti, afferma, fin dall’art. 4, che la Regione Piemonte “per realizzare le sue finalità adotta il metodo e gli strumenti della programmazione”.
La funzione di programmazione in Regione Piemonte è disciplinata dalle L.R. n. 43/1994 “Norme in materia di programmazione degli investimenti regionali”, n.7 del 2001 “Ordinamento contabile della Regione Piemonte” e n. 9 del 2021 "Regolamento regionale di contabilità della Giunta regionale. Abrogazione del regolamento regionale 5 dicembre 2001, n. 18" agli artt. 3, 4 e 5.
Infine, il metodo della programmazione è stato elevato a canone sistematico dell’azione pubblica dal D. Lgs. 118/2011 e si salda in modo complementare con la valutazione delle politiche.
L’attività di programmazione è prevista anche da normative di rango nazionale e comunitario. Un esempio, in tal senso, sono i Regolamenti dei Fondi Strutturali e di investimento Europei, che prevedono la realizzazione di Programmi Operativi per fruire delle risorse FSE, FESR e FEASR.
I principi programmatori
La programmazione si propone di valorizzare tutte le energie, di utilizzare tutte le risorse e di favorire tutti gli apporti nel determinare e soddisfare organicamente i fabbisogni e le esigenze della comunità regionale. In questa prospettiva, l’azione programmatica della Regione Piemonte è rivolta alla coesione sociale, allo sviluppo policentrico, alla co-pianificazione.
A seconda degli ambiti in cui si declina, si distingue tra atti e documenti di programmazione strategica (Programma di governo), economico-finanziaria (Documento di economia e finanza regionale), territoriale, operativa, negoziata.
Contatti
- Riferimento
- Settore Programmazione macroeconomica, Bilancio e Statistica
- Indirizzo
- P.zza Piemonte n. 1, 10127 Torino
- Telefono
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