Deduco dalle sue dichiarazioni alla stampa che evidentemente il consigliere regionale Ivano Martinetti non ha dimestichezza con la tecnologia, né tantomeno con la frequentazione degli atti deliberativi della Giunta piemontese, se davvero vuole far credere che la Regione abbia detto no alla telemedicina e che non guarda alle possibilità messe a disposizione dalla tecnologia per migliorare la vita di utenti e operatori sanitari. Basterebbe che il consigliere Martinetti, come può fare qualsiasi altro cittadino piemontese, semplicemente accedesse dal suo smartphone, oppure dal computer, al portale salutepiemonte.it per scoprire come già oggi sia possibile, grazie proprio all’iniziativa dell’Assessorato alla Sanità e della Giunta regionale, consultare, stampare e archiviare i referti medici senza dover tornare allo sportello, scegliere o cambiare il proprio medico di base, visualizzare e modificare gli appuntamenti per le vaccinazioni anche dei figli, pagare il ticket, vedere e stampare le ricette per farmaci, visite ed esami da qualsiasi dispositivo, delegare una persona di fiducia a utilizzare i servizi on line, autocertificare il diritto all’esenzione per reddito e molto altro. Se poi volesse approfondire la conoscenza delle decisioni della Giunta e dell’Assessorato alla Sanità sulla digitalizzazione dei servizi sanitari, verrebbe facilmente a sapere che in Piemonte il teleconsulto medico, la televisita e la telecardiologia con il monitoraggio a distanza per i portatori di pacemaker sono già realtà che non devono più attendere le tardive sollecitazioni di nessuno. E’ ormai riconosciuto anche a livello nazionale come il Piemonte abbia impresso al processo di digitalizzazione della propria Sanità un’accelerazione senza precedenti
Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, replicando al consigliere regionale Ivano Martinetti sull’avanzamento della digitalizzazione dei servizi sanitari in Piemonte.