Stop al riordino della residenzialità psichiatrica

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L'assessore Icardi "Vogliamo rivedere la norma, l'assistenza ai malati psichici non può ricadere sulle famiglie"

Posticipiamo l’entrata in vigore del provvedimento di riordino della residenzialità psichiatrica per avere il tempo di rivederlo alla luce delle criticità segnalate da famiglie, Comuni e operatori del settore. Non si tratta di rimettere tutto in discussione, ma certamente occorrerà impedire che i costi dell’assistenza possano ricadere sulle famiglie, così come sarà necessario fare chiarezza su aspetti molto delicati, come la scelta del luogo di cura, gli effetti della riconversione delle case di cura neuropsichiatriche e l’accesso alle strutture psichiatriche territoriali».

Lo ha annunciato venerdì 27 settembre l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in apertura del Tavolo regionale di applicazione e monitoraggio della DGR 29 sulla residenzialità psichiatrica.

Vogliamo  aprire un nuovo dialogo tra la Regione e tutti i soggetti interessati – osserva Icardi - possibilmente lontano dalle aule dei Tribunali, dove sarebbe più difficile trovare delle soluzioni ragionate e idonee