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Le iniziative regionali per contrastare i maltrattamenti a carico dei bambini
Per abuso all’infanzia si intendono “gli atti e le carenze che turbano gravemente i bambini e le bambine, attentano alla loro integrità corporea, al loro sviluppo fisico, affettivo, intellettivo e morale, le cui manifestazioni sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psichico e/o sessuale da parte di un familiare o di terzi
L'espressione, utilizzata in occasione del IV Seminario Criminologico - Consiglio d’Europa di Strasburgo del 1978, comprende:
- la trascuratezza
- il maltrattamento fisico
- il maltrattamento psicologico
- l’abuso sessuale
- la violenza assistita
- lo sfruttamento del minore
- la sindrome di Munchausen
- per abuso sessuale si intende il coinvolgimento di un minore da parte di un partner preminente in attività sessuali anche non caratterizzate da violenza esplicita.
La Regione Piemonte ha approvato la DGR n. 42-29997 del 2 maggio 2000 “Linee guida per la segnalazione e la presa in carico dei casi di abuso sessuale e maltrattamento ai danni di minori, da parte dei servizi socio assistenziali e sanitari” con la quale ha individuato modelli operativi integrati e condivisi dai servizi sociali e sanitari e dalle istituzioni coinvolte per contrastare il fenomeno.
Il documento fornisce indicazioni sulle modalità di rilevazione, protezione, segnalazione e presa in carico dei minori vittime di abuso e maltrattamento, con particolare attenzione al percorso giudiziario.
Obiettivo
Assicurare su tutto il territorio regionale un livello uniforme di protezione e tutela dei minori vittime di tale forma di violenza, attraverso procedure chiare e definite e mettendo a sistema l’azione sinergica di operatori adeguatamente preparati.
A questo scopo sono state costituite equipe multidisciplinari con un ruolo di supporto e consulenza degli operatori dei servizi territoriali, tenuti ad avere conoscenze specifiche sull’esercizio delle proprie competenze istituzionali e sulle più appropriate modalità d’intervento.
Nel frattempo sono intervenuti importanti cambiamenti in ambito normativo sia a livello europeo, sia a livello nazionale che hanno riconosciuto l’esistenza di nuove fattispecie di maltrattamento e hanno declinato con maggior precisione le differenti manifestazioni di abuso e maltrattamento quali, ad esempio, la “violenza assistita”.
- Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale conclusa a Lanzarote il 25 ottobre 2007 e ratificata in Italia dalla L.172 del 2012
- Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, la cosiddetta Convenzione di Istanbul, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 e convertita dal Senato italiano in legge il 19 giugno 2013
- Dichiarazione di consenso in tema di abuso sessuale approvata dal Coordinamento Italiano dei Servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia (Cismai), il 15 maggio 2015
- Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori per gli anni 2015-2017
Col tempo è stata evidenziata la necessità di mettere in atto azioni preventive precoci e di assicurare interventi finalizzati al recupero della relazione genitori/figli, in un’ottica quindi non solamente punitiva e sanzionatoria.
Si tratta di un fenomeno in crescita, sempre più complesso nelle sue manifestazioni e in parte ancora sommerso.
A livello regionale il provvedimento attinente al tema e alla più complessiva tematica del pregiudizio è quello espresso attraverso la DGR n. 30-13077 del 19.1.2010, “L. 184/83. Approvazione di indicazioni operative per i servizi sociali e sanitari in materia di segnalazione di minori in presunto stato di abbandono”, che delinea i criteri e gli indicatori prognostici per la valutazione delle capacità genitoriali, sia in ambito sociale sia psicologico, e i relativi indicatori di trattabilità.