I servizi verranno potenziati e tutti i posti letto saranno mantenuti
"La realizzazione del Parco della Salute è un'operazione che rafforzerà tutto il sistema sanitario piemontese, permetterà di valorizzare le grandi eccellenze e manterrà la specificità e la peculiarità degli ospedali oggi esistenti, a cominciare dal Regina Margherita. Le grandi eccellenze di cui giustamente andiamo orgogliosi nella sanità piemontese sono state ottenute e potranno essere mantenute solo se i grandi professionisti possono lavorare insieme, come ci dicono anche i migliori esempi di tutto il mondo: per questo nel progetto abbiamo inserito un polo ospedaliero di qualità, un polo didattico, un polo di ricerca e di innovazione".
Lo ha detto questa mattina l'assessore alla Sanità Antonio Saitta nella sua relazione al Consiglio regionale sul progetto del Parco della Salute.
“Abbiamo assistito in questi giorni a interpretazioni faziose e non vere, forse perché qualcuno si è fatto condizionare da interessi particolari, diversi da quelli della sanità piemontese e dei pazienti. Voglio quindi chiarire che non ci saranno assolutamente riduzioni di posti letto o di servizi - ha precisato l'assessore Saitta -. Ad oggi i posti letto realmente utilizzati nella Città della Salute sono 1900. Come dice lo stesso studio di fattibilità, il futuro Parco della Salute avrà 1490 posti letto, 1040 nel nuovo progetto più 450 nel CTO che sarà potenziato. Gli altri posti letto saranno tutti destinati agli altri ospedali dell'area torinese, che saranno così rafforzati: separare l'alta dalla media-bassa complessità significa valorizzarle entrambe e offrire servizi migliori.
Per quanto riguarda poi il Regina Margherita, oggi i posti letto utilizzati sono 190. Lo studio di fattibilità del Parco della Salute ne prevede 140, 90 di degenza più 50 per la degenza critica. Ci saranno quindi altri 50 posti letto, che non saranno dedicati all'alta complessità: un modulo da 25 posti letto sarà ospitato al CTO, mentre gli altri potranno trovare collocazione al San Giovanni Bosco, che oggi non ha l'attività di Pediatria oppure al Martini, strutturando una nuova rete della pediatria nell'area torinese".
In ogni caso, nessun immobile sede di ospedale verrà venduto: questa operazione non compare d'altronde in alcun modo nel quadro economico dell'opera. Come è stato concordato con il Comune saranno destinati a un utilizzo sanitario e sociale.